Favole: la storia di Armando (per adulti)

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(racconto di tipo verde e bianco)

tempo teorico da dedicare per la lettura 35 minuti

FAVOLE DI EGIDIO..

LA STORIA DI ARMANDO..

INTRODUZIONE: Se si hanno crisi di coscienza in quanto si è commesso degli errori..non resta altro da fare che chiedere di essere messi alla prova offrendosi di superare difficoltà decise da un giudice supremo…dimostrando nel riuscire che abbiamo fortuna..e vogliamo con lo aiuto divino ritrovare l’onore perduto..

Favole: la storia di Armando…..

INIZIO

Dovete sapere che Colui che Si Vuole Virtuoso è convinto dalla necessità che la vita umana sia consigliata dalle seguenti virtù e buone volontà:

PER AVERE UNA VITA ONORATA OCCORRE:

-CORAGGIO.

-SERIETA’

-ONESTÀ.

-RISPETTO DEL LIBERO ARBITRIO.

-COMPASSIONE.

-CREDERE NELL’AMORE

-TEMPERANZA

-LEALTÀ E SINCERITA’

C’erano una volta nel simil-periodo del 1400 d.c., nel mondo delle favole,  due fratelli…uno era il fratello maggiore e si chiamava Armando, l’altro era più giovane e si chiamava Annibale..

Il fratello maggiore di nome Armando, era invidioso dell’altro, poichè il fratello più giovane Annibale era ritenuto più bravo e abile di lui nel lavoro..a causa del giudicare del loro padre..

Dovete sapere che un giorno, mentre i due fratelli erano sull’altipiano, Armando esasperato da questa gelosia per il fratello, durante una discussione tra loro, spinse con un gesto delle braccia il corpo del fratello minore lontano da lui, e questi dovette indietreggiare e dovendo fare  pochi passi all’indietro, Annibale involontariamente si ritrovò sull’orlo di un precipizio, non si sa come, forse per il peso del suo corpo, sta di fatto che il terreno sotto i piedi di Annibale cedette e si formò una frana, che trascinò giù per il burrone tutta la superficie in cima e con esso il corpo di Annibale che rotolando tra le pietre della frana morì in fondo al baratro….

La sera stessa, il loro padre, vedendo il figlio più giovane morto tragicamente, ingiustamente  accusò  Armando  di aver tutta la colpa di questa disgrazia, di aver causato la morte del figlio prediletto, in seguito il padre vinto dal dolore per la morte di uno dei figli, anche perché Annibale era il  suo figlio preferito, di conseguenza si ammalò e dopo pochi giorni il padre di Armando morì di malattia..

Quando Armando si rese conto della tragedia che aveva causato alla sua famiglia, anche se involontariamente,  fu tanta la sofferenza che provò per le accuse fatte dal padre prima di morire, malumore e crisi di coscienza  lo tormentavano e non stava più bene..

Fu così che restato solo al mondo, e disperato, non sapendo a chi rivolgersi, Armando chiese aiuto al Signore della Natura, implorando la divinità con delle preghiere, per chiedere di sapere come poteva fare per calmare i suoi dispiaceri inconsci..ed  il Signore della Natura gli rispose in sogno:

“C’è un modo per darti pace, vai al castello di re Ferdinando, e chiedi di metterti al suo servizio ed obbedisci ai suoi comandi..diventa suo servo..lui è saggio e ti darà consiglio..”

—-

Quello stesso giorno, Armando si mise in cammino e si recò al castello di re Ferdinando…e chiese al re, se lui Armando poteva essere assunto come servo..ed il re accettò la sua richiesta..e gli permise di vivere nel suo castello..tra i servi..

Il Signore della Natura durante la notte parlò in sogno a re Ferdinando..

Re Ferdinando venne a sapere i problemi di coscienza che assillavano Armando, e dopo aver pensato disse:

“Colui che Si Vuole Virtuoso nella vita  mi ha parlato.. e vuole che tu Armando..devi essere messo alla prova più volte, ognuna delle prove che dovrai superare sarà consigliata da una delle sue virtù..se supererai  tutte le difficoltà decise per te.. sarai credibile nel ritenerti sano di mente e potrai dire alla gente che incontrerai che hai  riscattato il tuo onore!..”

Fu così che il re un giorno chiamò il suo servo Armando per metterlo alla prova comandando una fatica da compiere.

LA VIRTU’ DEL CORAGGIO

Ed il re Ferdinando disse ad Armando:” devi sapere che in una regione poco distante dal mio regno, c’è un villaggio abitato da contadini ed allevatori, laggiù un grave pericolo disturba la loro tranquillità, devi sapere che sono spariti dei bambini e qualche giovane donna, i loro vestiti strappati  sono stati ritrovati coperti di sangue, tutti gli abitanti sono terrorizzati, probabilmente tutti pensano che un mostro feroce si aggira in quelle terre..vai laggiù é risolvi il problema..affronta il mostro dimostrando il tuo coraggio!..”

Fu così che Armando si recò in quel  villaggio, e venne a sapere dai contadini che forse il nascondiglio del mostro che Armando cercava si trovava nella foresta.. poco distante dal villaggio..

Armando non si perse di animo, entrò con coraggio nel centro della foresta e scavò in un luogo adatto una trappola, aiutandosi con una pala, scavò con abilità  una grande e profonda buca, poi la ricoprì di rami e foglie verdi e mise un pò di terra sopra, e gli pose in superficie come esca una capra viva dopo averla legata ad un paletto per impedire che fuggiva, senza paura e dimostrando coraggio, Armando si nascose tra gli alberi, . e attese per ore, aveva infatti notato  delle tracce recenti sul terreno, il mostro sarebbe passato da li, ma bisognava  aspettare..

Durante la notte si sentì un muoversi di arbusti e un rumore come di un grugnito misto ad un ruggito, era il mostro stava arrivando, la capra si mise subito a belare spaventata, ed all’improvviso con un balzo un ombra nera uscì dai cespugli, e saltò addosso alla capra e la aggredì , subito la trappola di Armando si attuò, il finto pavimento cedette all’improvviso per il peso, ed il mostro e la capra precipitarono nella profonda buca..

Armando si avvicinò e lo vide: si! era un mostro. era una chimera..un animale ibrido, con lo aspetto di più specie di animali tutte insieme, era metà leone, metà toro e forse in parte rettile.. Armando armato di un arco con frecce intrise di un forte veleno..dall’alto scagliò più di una freccia contro il mostro per ferirlo, mentre questi era intrappolato nella buca…il veleno entrò nel sangue della chimera e il mostro dopo pochi minuti morì..

Armando..prese il corpo morto della chimera… lo mise su un carro e lo portò da re Ferdinando..per mostrarlo a lui..

Tornato da re Ferdinando,  il re disse ad Armando: “Bravo! hai superato una delle prove che ho deciso per te..Colui che Si Vuole Virtuoso.. è contento di te…hai dimostrato superando questa prova molto coraggio e fortuna..ma altre prove seguiranno..e dovrai risolvere anche quelle difficoltà!” ….

—-

I giorni passarono , e fu così che re Ferdinando chiamò nuovamente il suo servo ..per metterlo alla prova nuovamente..

LA VIRTU’ DELLA SERIETA’

re Ferdinando chiese ad Armando, di dimostrare abilità in un’altra prova da lui decisa:

“Armando! ..vai al palazzo di uno sceicco mio amico e recati nel suo harem, dovrai custodire e proteggere le sue mogli per trenta giorni, poichè lo sceicco deve partire per un viaggio di lavoro, vai da lui ed aiutalo… poichè lo sceicco è geloso delle sue mogli e mi ha chiesto di consigliarli una persona fidata..per risolvere la difficoltà di dover stare lontano da casa sua..e lasciare quindi da sole le sue donne!”

Armando.. si reco nel palazzo dello sceicco come aveva comandato il re, e venne a sapere che lo sceicco e padrone del palazzo, era partito da poco tempo e quindi disse rivolto a tutti i presenti nell’harem, che si trovava in un ampia sala ben arredata,..che lui Armando aveva ricevuto dal re …in accordo del loro marito sceicco…l’incarico di custodire le venti mogli dell’harem..

Dovete sapere..che si trovava in quella sala..un enuco…costui dopo aver sentito Armando parlare si preoccupò temendo di essere licenziato..si avvicinò a Armando e disse: “ci sono già io qui!.. io svolgo questo compito nobile di custode dell’harem da anni!” ma sentendosi ugualmente non considerato da Armando, lo enuco cambiò atteggiamento e cercò di sedurre Armando,  in quanto l’enuco era un vero omosessuale, ma Armando infastidito da lui lo allontanò, dicendo:” io sono un uomo serio, e sono anche onesto nel comportamento, obbedisco solo alle giuste regole!” allora giunsero vicino a Armando due donne , erano entrambe mogli dello sceicco, erano donne poco vestite e cercarono anche loro di sedurlo, con i loro corpi femminili e con i loro movimenti sensuali e provocatori, ma Armando  che aveva intuito la trappola e sapeva cosa rischiava se avesse disobbedito al comportamento serio,  pur continuando a restare nella stanza dell’harem, e vicino alle venti mogli dello sceicco, ugualmente si rifiutò di partecipare alle loro orge e giochi erotici, dovete sapere che le tentazioni erotiche durarono tutto il mese, ogni notte le mogli dello sceicco cercarono di sedurlo in qualche modo, poichè Armando era un bell’uomo, ma Armando  resisteva ogni volta alle tentazioni, finchè finalmente.. tutto il mese passò e tornò lo sceicco dal suo viaggio, il quale sentì dire dalle sue mogli che l’incaricato del re si era comportato con serietà,  e lo sceicco ringraziò Armando per la sua obbedienza nel compiere il suo dovere.. l’incarico ricevuto dal re era stato svolto con serietà e buona volontà,  Armando aveva  potuto resistere alle tentazioni  erotiche dell’harem poichè era un uomo serio..

Tornato da re Ferdinando, qualche giorno dopo, il re disse ad Armando:” bravo! hai superato un altra prova, Colui che Si Vuole Virtuoso è contento di te…hai dimostrato di essere una persona seria..”

I giorni passarono, e fu così che re Ferdinando tornò a chiamare il suo servo ..per comandarlo ad un altra prova..doveva risolvere un altra fatica..

LA VIRTU’ DELLA ONESTA’

Re Ferdinando disse ad Armando: “mio servo! devi sapere che nella baia del mare poco distante, in fondo al mare é affondato tempo fa un veliero appartenente ad un mio amico armatore di navi, vai in quel  punto del mare, e riporta alla luce il tesoro chiuso in un  forziere che si trova all’interno del veliero affondato!”

Armando prese in prestito una barca a remi, raggiunse il punto del mare indicato, si immerse nel mare ed aiutandosi con delle corde e delle boe di pelle di animale riempite di aria, riuscì a far risalire in superficie non il veliero, ma solo il forziere con il tesoro..portato a riva restituì la barca presa in prestito..e decise di aprire il forziere..

Armando aprì il forziere, scardinando la serratura, e vide che all’interno c’era veramente un tesoro, e si accorse che era pure di molto valore, dapprincipio fu tentato di tenerlo per se, ma poi temendo di subire rimproveri e rimorsi di coscienza decise diversamente .

Armando mise infatti il forziere su un carro trainato da un cavallo..ed invece di tenere per se il tesoro e l’oro contenuto..decise obbedendo alla virtù della Onestà, anche se era stato lui a ritrovare il tesoro, nonostante questo, decise che era giusto consegnare il tesoro al legittimo proprietario..

Armando raggiunse la abitazione della villa dell’armatore, padrone del veliero affondato, e con immensa gioia del proprietario consegnò il forziere a lui dicendo: “tenga eccellenza!  è suo questo tesoro..non è onesto che lo tenga io..non mi appartiene!”

Tornato da re Ferdinando,  il re disse ad Armando: “hai superato un’altra delle prove decise per te..Colui che Si Vuole Virtuoso.. è contento di te…hai dimostrato superando questa prova di essere onesto..ma devi sapere che altre prove seguiranno..e dovrai risolvere anche quelle difficoltà..”

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I giorni passarono, e fu così che re Ferdinando tornò nuovamente a chiamare il suo servo..

LA VIRTU’ DEL RISPETTARE  LE OPINIONI ALTRUI

Il Re Ferdinando  un giorno disse ad Armando: “mio servo! è giunto il momento di un’altra prova, mettiti in cammino verso Nord, e vivi le avventure che ti capiteranno..”

Armando si mise in cammino verso Nord, come aveva detto il re, e giunse in una locanda, entrò nella locanda e chiese da mangiare..

Dovete sapere che al tavolo di fronte a lui, un gruppo di persone cominciò a osservarlo, finchè all’improvviso uno di loro disse rivolto a lui con tono antipatico: “ti riconosco! tu sei Armando, sei quello che ha causato la morte di suo fratello e provocato anche la malattia e poi il decesso  per dispiacere di suo padre…il mio parere è che tu non meriti di vivere per  il danno alla vita delle persone che hai commesso, tu Armando   meriteresti di subire punizioni severe, il re farebbe bene a punirti dicendo ai suoi soldati di tagliarti la testa!”

Armando restò calmo e poi rispose: “forse avete ragione voi a dire così, forse invece di essere aiutato da un re, meriterei di essere punito per le mie colpe, ma vi faccio presente, che ci sono dei motivi e delle attenuanti al mio comportamento, ma voi pensatela come volete, poichè io credo nel libero arbitrio, e rispetto le opinioni di tutti, anche se qualcuno a volte vuole la mia morte..pazienza!”

e così non ci fu lite nonostante le offese..e nella locanda restarono tutti tranquilli..pur essendo di pareri differenti..ugualmente tutto si risolse con solo occhiate di rimprovero tra i presenti..

il re Ferdinando quando venne a sapere dal padrone della osteria che il suo servo Armando   aveva rispettato le opinioni di altri anche se erano sfavorevoli alla sua esistenza..così commentò:  “Colui che Si Vuole Virtuoso..é contento di te..Armando hai dimostrato che sai portare rispetto ..anche a persone che ti stanno danneggiando mettendoti contro la gente a causa della loro iniquità..nonostante questo hai però ugualmente rispettato le loro opinioni..hai superato anche questa prova..ma altre difficoltà ancora ci saranno..”

—-

I mesi passarono, e fu così che re Ferdinando tornò nuovamente a chiamare il suo servo..per metterlo nuovamente di fronte ad un altra fatica da compiere..

LA VIRTU’ DELLA COMPASSIONE E DEL SAPER  AVER PIETA’

il re Ferdinando disse ad Armando: “ecco un altra prova per te, mettiti in cammino verso Ovest, e vivi e risolvi l’avventura che ti capiterà..”

Armando si incamminò lungo una strada che portava verso Ovest, e nel suo camminare dopo mezza giornata di cammino, vide un gruppo di persone ferme sulla strada, poco distante da loro, era sdraiato un uomo ferito e sanguinante, qualcuno lo aveva percosso e malmenato, e poi lo aveva lasciato sofferente sul ciglio di quella strada, la gente che passava da quel luogo, lo aveva riconosciuto e pur notando che soffriva, non faceva niente per lui, Armando invece si incuriosì per questo strano comportamento dei presenti e chiese spiegazioni: “non vedete che quell’uomo sta male…aiutatelo..presto!”

“fermati! non lo aiutare!” rispose qualcuno:..” quello li che vedi ferito e sofferente… é ancora colpevole di molti peccati, e non ha nemmeno rimediato a nessuno di essi, lo hanno picchiato e linciato per fare giustizia di lui, ed ora stiamo aspettando che muoia!..”

il peccatore che era stato linciato sanguinava infatti dalla bocca e ed aveva ferite sul corpo, con atteggiamento supplicante, chiedeva aiuto a chi poteva, chiedeva da tempo un pò di acqua da bere, ma nessuno dei presenti ascoltava le sue implorazioni, Armando preso da sentimenti di pietà per quel disgraziato, si avvicinò disobbedendo ai presenti, che probabilmente erano stati loro i suoi aguzzini..e si mise indifferente ad aiutare l’uomo ferito, medicandolo come poteva ..poi fattosi forza mise il suo corpo sofferente sulle sue spalle e dimostrando prestanza fisica,  si incamminò e portò il ferito al castello di re Ferdinando, giunto al palazzo del re…il servo Armando raccontò tutto, e chiese al re di comandare qualcuno di curare lo sfortunato individuo che aveva incontrato, poichè aveva pena di quella persona ferita, poichè lui povero servo non aveva abbastanza risorse, allora il re ordinò ai dottori di corte di curare l’ammalato e prestargli le cure adeguate..

Dopo qualche giorno il re disse ad Armando, hai superato un’altra prova, hai dimostrato che sai provare compassione per chi soffre, Colui che si Vuole Virtuoso..è contento di te..ma ci sono altre prove da superare..

—–

I mesi passarono, e fu così che re Ferdinando tornò nuovamente a chiamare il suo servo..

LA VIRTU’ DELL’ AMORE E DELLA GENTILEZZA..

Il re Ferdinando chiese ad Armando: ” riconosco che sei coraggioso e forte, ma sai tu anche dimostrare animo gentile e un atteggiamento romantico a tutti noi?…”

“prendi allora questo strumento musicale a corde..e intona con la tua voce..una canzone di amore alle donne qui presenti..vediamo se saprai farci provare emozioni gentili e sentimenti di sensazioni simili all’innamoramento!”

Armando senza timori ne vergogna,  prese il mandolino tra le mani, ci pensò e si ricordò, che da ragazzo ogni tanto suonava una arpa, e si ricordò qualcosa di altro e decise di improvvisare parole di amore ed una musica gentile e così si esibì cantando:

CANZONE MELODICA DI  ARMANDO AI NOBILI ED AL SUO RE….

E’ giusto essere seri, integerrimi e puri

poichè nella vita di avere virtù ci vogliamo sicuri

ma se insieme a queste nostre buone volontà

non si aggiungono anche la carità e la pietà

se non si permette agli uomini di perdonare…

diventa inutile il nostro moralizzare

l’amore ne soffre e non apre le porte

e la nostra integerrimità sarà solo causa di morte!..

vuole l’amato esser nel letto con la legittima  amante

egli si vuole innamorato e prestante

raggiunge finalmente la soddisfazione e poi si riposa

sognando l’amore e la sua bella sposa..

ma diventerà solo perfetto il loro amore

se sapranno perdonare ed ascoltare il loro cuore..

restando così per sempre insieme

il loro amore pur nelle difficoltà nulla teme..

tutti applaudirono la canzone di Armando e la sua musica… le parole secondo loro descrivevano bene i sentimenti di amore..

fu così che re Ferdinando disse:

“nonostante sei considerato un burbero, hai saputo darmi un emozione, ho provato per merito tuo, un momento di romanticismo e di gentilezza tutto insieme, ascoltando la tua musica e le belle parole della tua poesia ho ricordato bei momenti di gioventù..bravo!”

“Colui che si Vuole Virtuoso é contento di te..ma ancora ci sono prove da superare..”

……

Le settimane passarono, e fu così che re Ferdinando tornò nuovamente a chiamare il suo servo..per metterlo alla prova..

LA TEMPERANZA (moderazione)

il re Ferdinando disse un giorno ad Armando: “entra in quella stanza del mio palazzo, perchè so che sei stufo di mangiare le stesse cose, e vuoi assaporare nuovi cibi, troverai del buon cibo e buone bevande, che ogni servo desidera, così proverai soddisfazione!”

Armando entrò nella stanza e vide una ampia tavola imbandita di molte cose buone, bevve e mangiò, si nutrì, ma nel farlo comprese una cosa, che mangiando troppo e bevendo tanto, avrebbe rischiato di ammalarsi, poichè nel soddisfare la golosità in modo esagerato, si può causare problemi di salute al fegato, al cuore ed al sangue..

Fu così che moderò le sue intenzioni, si accontentò dello indispensabile ed uscì dalla stanza con ancora un pò di appetito.. va bene!..ma avendo il vantaggio di sentirsi leggero e sano nel benessere..quindi era contento di se..

il re venne a sapere di quanto il suo servo era stato moderato nel suo desiderare una delle gioie della vita, il buon mangiare ed il buon bere, poichè aveva saputo ascoltare la virtù della Temperanza..

e quindi rivolto al servo disse:

“Colui che si Vuole Virtuoso é contento di te..ma ancora ci sono prove da superare..”

——

i giorni passarono, e fu così che re Ferdinando tornò nuovamente a chiamare il suo servo..Armando doveva risolvere un’altra prova..

LA VIRTU’ DI ESSERE LEALE E MANTENERE LA PAROLA DATA..

Il re Ferdinando disse ad Armando:

“incamminati verso Sud..dovrai portare questo messaggio che ti consegnerò..ad un nobile che vive laggiù..e potrai vivere e risolvere l’avventura che ti capiterà su quella strada!”

Armando si mise in viaggio e cammina e cammina verso Sud…presso un bivio incontrò una persona..era un allevatrice di cavalli..che lo vide così forte e prestante fisicamente, e lo ritenne adatto a chiedere a lui un favore in quanto era disperata:

“uomo…buon uomo…mio marito è in viaggio e non può aiutarmi…devi sapere che la mia famiglia si guadagna da vivere allevando una mandria di cavalli..devi sapere che a causa del brutto tempo di questa settimana..c’è stata una tempesta..tutti i miei cavalli impauriti dai fulmini sono fuggiti dal recinto della mia fattoria e si sono dispersi nella ampia pianura..io da sola non sono in grado di riunirli tutti e ritrovarli..puoi tu… buon uomo farmi il favore..di riportarmeli?”

Armando comprese che quella era la ennesima prova che doveva superare..ed anche se sapeva che gli sarebbe costata fatica..decise di provare a superarla e così disse:

“donna!..ora non posso farti il favore di aiutarti…ti chiedo di aspettare.. poichè ho un impegno importante da svolgere…devo recarmi da un amico del re per portare a lui.. un messaggio del mio re…ma ti faccio ugualmente questa promessa… perchè è giusto che qualcuno ti aiuta..ti prometto che domani al mio ritorno da questa commissione … al sorgere del sole..andrò nella pianura e riunirò tutti i tuoi cavalli dispersi..e li porterò al tuo recinto..”

“grazie buon uomo!..spero proprio che tu sia leale con me e quindi ti sentirai in dovere di essere sincero e di mantenere la parola che mi hai dato..perché sai.. da qui non passa mai nessuno… e tu sei l’unico che può aiutarmi..spero in te!”

Armando raggiunse la dimora della casa dell’amico del re…consegnò l’importante messaggio..e mentre tornava per la stessa strada..si ricordò che aveva una promessa da mantenere..e che nonostante era stanco…..sentiva il bisogno ugualmente di essere leale con quella donna..

Armando quella mattina andò nella pianura..prima riuscì a domare un cavallo..e poi servendosi di lui come cavalcatura…ed utilizzando delle funi che aveva con se..riunì tutta la mandria di cavalli..ben venti cavalli..e riuscì a portarla al recinto della fattoria..chiudendoli all’interno del recinto..poi disse alla donna che lo aspettava: “ecco donna!…anche se mi è costata fatica… ho mantenuto la promessa fatta a te!”

la donna rispose : “sei un brav’uomo e sai essere leale..se non c’eri tu..non avrei saputo come risolvere il problema!”

il re Ferdinando venne a sapere di tutto questo

e disse ad Armando, quando il suo servo tornò a palazzo..”bravo Armando! sei stato leale e sincero!”  devi sapere che Colui che si Vuole Virtuoso è molto contento di te..ed ha deciso di premiarti..”

L’ONORE PERDUTO ORA E’ STATO RISCATTATO

Dovete sapere che alla fine di ogni fatica, Armando aveva dimostrato buona volontà, poichè tutte le molte prove erano state superate, ottenne la libertà e di non essere più un servo del re..ed ottenne il giudizio di essere un uomo onorato e libero..

Fu così che il re Ferdinando ritenne giusto difendere l’immagine di Armando di essere un bravo uomo, lo liberò dal dovere di sentirsi in colpa per la disgrazia che aveva colpito la sua famiglia, dicendogli: ” hai dimostrato buon ravvedimento e spirito di sacrificio..e quindi un giorno dando importanza e valorizzando questa avventura che hai vissuto, raccontando un giorno tutte queste fatiche che hai superato, potrai ottenere consolazione e vivere in pace per il resto dei tuoi giorni!..”

” avendo superato queste difficoltà decise dal Signore della Natura per te!”

“tu Armando hai risolto il tuo problema esistenziale, ..poichè hai ritrovato il tuo onore perduto!”

Dovete sapere che da quel giorno Armando viaggiò per strade lontane e per la campagna finalmente libero, provando dentro di se pace e tranquillità di animo, in quanto aveva dato sollievo al problema di coscienza che aveva…

Fu così che Armando, su richiesta del Signore della Natura, che gli parlò in sogno, si trasferì in altri paesi, in quanto dove si trovava  adesso esistevano delle persone contrarie alla sua felicità, gli fu consigliato di recarsi in un paese dove nessuno lo conosceva in questo modo sarebbe stato più facile dimenticare i suoi errori..

il Signore della Natura, comprese che i peccati di Armando, erano colpe difficili da sopportare per un essere umano, e con spirito di sacrificio degno di un Essere Supremo, decise di aiutare ulteriormente Armando, con i suoi miracoli spirituali..ma questa é un altra storia, che un  giorno vi racconterò..

il Signore della Natura per giustificare la decisione di aiutare un peccatore..disse in sogno a re Ferdinando: “Poichè io ho creato tutto ciò che esiste in questo mondo.. ho quindi il dovere di collaborare a confortare anche il peccatore Armando..”

morale:

il passare del tempo, fa dimenticare la intensità dei problemi, e riusciremo a dare sollievo ad ogni nostro dispiacere, se impareremo a non diventare schiavi dei nostri errori..avendo avuto la soddisfazione personale di aver dimostrato  ravvedimento..

fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Aprile 2022

giudizio: avventuroso, ottimista

voto: (da 5 a 10): 9

Favole: la storia di Armando (per adulti)ultima modifica: 2022-04-04T17:14:55+02:00da scrittore59