Favola: il cinghiale (per ragazzi)

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(racconto di tipo verde e nero)
FAVOLE DI EGIDIO..
Favola: Il cinghiale..
Introduzione: chi ama davvero non deve trovare utile di mettere alla prova gli altri..

C’era una volta, nel mondo delle favole, il Signore della Natura, creatore di tutte le creature abitanti sul pianeta Terra..
il Signore della Natura in quel tempo, si complimentava con se stesso per aver creato il cinghiale, si sentiva contento di aver creato un animale seppur selvaggio, ugualmente prolifico e premuroso con la sua prole oltre che obbediente alla coerenza ed alla serietà delle regole naturali da Lui decise..
Questo complimentarsi della creazione del cinghiale da parte del Signore della Natura fu avvertito in tutto l’Universo e fu sentito da un altra divinità che si chiamava il Signore della Notte e della Oscurità  che viveva nella parte tenebrosa  dell’Universo…essendo questa divinità di indole più severa e pignola nel giudicare, e per questo motivo diventato testimone spirituale di molti abusi ed errori…egli disse: “secondo me ti contenti troppo di aver creato quel cinghiale, devi solo mettere alla prova la sua obbedienza a te che l’hai creato e vedrai che resterai deluso, scommettiamo che ho ragione io?
Le due divinità dialogarono per molte ore sulla devozione delle creature per il loro creatore e fu così che il Signore della Natura dimostrando molta fede nel suo creato permise al Signore della Oscurità di scendere sulla Terra e di mettere alla prova il povero cinghiale..
ed imitando la voce spirituale del Signore della Natura..fu così che il Signore della Oscurità con furbizia disse al cinghiale parlandogli nella mente mentre l’animale dormiva :
“cinghiale! io ti ho creato, e mi devi obbedienza, devi sapere che un uomo che fa il cacciatore, mi ha pregato di fargli incontrare, oggi mentre va a caccia nel bosco, una gustosa preda, in modo da poter sfamare la sua famiglia numerosa..quindi fammi fare bella figura..vagli incontro mentre é a caccia e fatti trafiggere dalle frecce del suo arco, morirai si! ma il tuo sacrificio sarà utile a soddisfare la fame di una famiglia umana, sappi che morirai si! ma a fin di bene! affinchè si dica su tutta la Terra che io Signore della Natura porto benefici a chi mi prega ed a chi mi obbedisce….”
il cinghiale al mattino, si svegliò dal sonno all’improvviso tutto preoccupato in quanto si ricordava dell’ordine ricevuto mentre dormiva, ma era perplesso e pensava: ” come? se il dovere di ogni vita é sopravvivere, come mai io che preferisco vivere…devo morire prima che giunga la mia ora? non è meglio che disobbedisco a questa richiesta ingiusta, anche perchè a mio parere.. gli esseri umani non meritano il sacrificio che mi chiedono…secondo me gli esseri umani sono peccatori e quindi non meritano nessun sacrificio..” così pensava il cinghiale in preda alle sue paure..
Fu così che il cinghiale si allontanò dal bosco e non ci pensò nemmeno un pò a sacrificarsi, non ci pensò nemmeno un pò di andare incontro alla morte anche se facendolo avrebbe dimostrato però obbedienza e solerzia al creatore di tutto quanto, ma noi giudici di questa favola… sappiamo che il sogno che ebbe il cinghiale era tutto un trucco escogitato dalle tenebre..
Fu così che il cinghiale fuggi via e non si seppe più niente di lui..
il Signore della Oscurità allora disse rivolto al Signore della Natura: “te l’ho dimostrato, le tue creature, finché va tutto bene e non ci sono sacrifici gravi a cui obbedire restano devote ed obbedienti…ma quando il momento fortunato smette di esistere tutto cambia per loro, infatti come vedi il cinghiale è fuggito ai suoi doveri.. hai quindi perso la scommessa e quindi per favore smetti di vantarti di aver creato creature obbedienti ed integerrime ai doveri della moralità..
Fu così che il Signore della Natura mai più si vantò della buona volontà delle sue creature e comprese che.. da chi è un animale oppure da chi è poco di più di un animale é meglio non pretendere troppo e bisogna accontentarsi del poco che offre.. e decise da quel momento di considerare le sue creature tutte di poca volontà..ma ugualmente il Signore della Natura decise di amare i suoi figli così come sembravano essere nella realtà..cioè come erano davvero..
e rivolto al cinghiale disse: ” ho sbagliato a desiderare di  volerti migliore più di quanto sei…..avrei fatto meglio a non presentarti e non a parlare di te come se il cinghiale fosse un essere perfetto… poiché in verità il cinghiale è solo un animale!”
Quando il cinghiale capì che aveva ottenuto il permesso dal Signore della Natura di essere di poca volontà come consigliava la sua vera indole….lo ringraziò ed aggiunse: “invece io in questo momento ho capito che mi ami molto Signore..in quanto mi hai accettato per come sono davvero e non hai deciso come quando eri suggestionato dal troppo idealismo, ma ti sei consigliato invece ad amare le tue creature con un pò più di Praticità!”
Morale:
Se non volete che tutti se ne vanno e vi lasciano soli, ed anche per non provare delusione tutte le volte, amate la gente per quel che é..anche se purtroppo a volte il prossimo dimostra poca volontà in qualcosa..
fine
autore: Egidio Zippone
Milano, Febbraio 2023
giudizio: impegnativo, severo
voto: (da 5 a 10): 9

Favola: il cinghiale (per ragazzi)ultima modifica: 2023-02-18T10:38:16+01:00da scrittore59