Favola: il buon contadino (per ragazzi)

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Fichi.

 

 

(racconto di tipo verde e bianco)

tempo teorico dedicato per la lettura 20 minuti

FAVOLA DI EGIDIO..

IL BUON CONTADINO..

INTRODUZIONE: La natura della Terra è selvaggia e bisogna che l’umanità impari a considerarla per quello che è: a volte è troppo buona ed a volte è poco buona..

Favola: il buon contadino..

Inizio

C’era una volta, nel mondo delle favole, in una isola situata nel mar Mediterraneo, un giardino con degli alberi..

Un buon contadino, notò che nei pressi del suo casolare, esisteva un ampia parte di terreno adatta ad accogliere un albero, nonostante la irradiazione solare in quel punto del giardino era di poche ore a causa dell’ombra dei muri della sua casa, ugualmente decise di  piantare un albero di fichi in quel punto del giardino, poichè altrove non c’era posto, affinchè un giorno, quando la stagione lo avrebbe permesso, il contadino potesse assaggiare dei frutti dolci per lui e la sua famiglia..

L’albero crebbe ricco di foglie ed in Estate diventò ricco di frutti..

Ma quando un giorno di fine Estate il contadino andò nel giardino per assaggiare i fichi dell’albero, noto mangiandoli che non erano abbastanza dolci per i suoi gusti, il contadino si aspettava di più dal sapore dei frutti, i fichi erano tanti ma il loro sapore non era abbastanza dolce per fare del vino di fichi…che sua moglie utilizzava per insaporire i dolci..

E così il contadino intuì che l’albero aveva bisogno di un aiutino per migliorare i suoi frutti..

Fu così che impulsivamente il contadino deluso disse in presenza dell’albero: “Dono quest’albero alla Fata della Natura, che lo aiuti a fare frutti molto più dolci e ugualmente numerosi”….e poi il contadino se ne andò a lavorare altrove..

Venne lo Inverno e poi la Primavera e poi la Estate tornò in quella isola..

Un giorno di fine Estate il contadino andò nel giardino per assaggiare nuovamente i frutti del fico ed assaggiandoli notò che nulla era cambiato rispetto all’anno precedente, i frutti erano numerosi ma sempre erano del sapore stesso, cioè poco dolci non adatti a fare del vino cotto di fichi..

E così il contadino intuì che l’albero aveva bisogno di un aiuto magico per migliorare i suoi frutti..

Fu così che spontaneamente il contadino disse nuovamente in presenza dell’albero: “Dono quest’albero ad un altra fata, alla Fata Gelsomina, che lo aiuti a fare frutti molto più dolci e numerosi!”….e poi il contadino se ne andò a lavorare altrove..

Venne lo Inverno e poi la Primavera e poi la Estate ….tornò in quel giardino..

Un giorno di fine Estate il contadino andò nel giardino per assaggiare i frutti del fico ed assaggiandoli notò che nulla era cambiato, i frutti erano molto numerosi va bene, ma anche questa volta erano dello stesso sapore, cioè poco dolci non adatti a fare del vino cotto di fichi per insaporire i dolci di sua moglie..

Un amico vedendolo non contento gli disse: “Tutto qui! Taglia l’albero che non ti ha reso contento pienamente e pianta al suo posto un altro albero però di un altra specie di frutti!”..

il contadino deluso si ricordò di quel consiglio, pensando che la natura dell’albero era ingrata a lui, ed un giorno era pronto a recidere l’albero, quando la Fata Gelsomina apparve vicino all’albero di fichi e gli disse:

“Buon contadino ti insegno e finalmente impara che la Natura della Terra é stata creata selvaggia, e bisogna imparare a considerarla spontanea ed apprezzarla per quello che è senza forzature, a volte i frutti dell’albero nasceranno troppo dolci ed a volte nasceranno poco dolci, dipende da quanto sole irradierà l’albero durante la Estate, e da quanti giorni di pioggia capiteranno durante la maturazione dei frutti, poichè la natura è fatta così non si può programmare e difficilmente si addomestica, dovresti quindi per favorire il Volersi Santo del Signore che mai si consigli di discriminare quello che è già in vita e quindi bisogna accogliere alla vita questo albero di fichi dai frutti poco dolci che è nato nel tuo giardino e accontentarti di esso, senza discriminarlo o scartarlo, proprio come il Buon Signore decide quando è obbligato a giudicare gli esseri umani..oppure quando un padre giudica i suoi figli..e poi.. siccome è stata affidata a me la vita di questo albero..io dico a te buon contadino: “lascialo vivere ed impara ad accontentarti di lui!”

Fu così che il contadino preso da timore di rendere severo il giudicare del Signore nei suoi confronti, decise di essere un esempio simbolico di tolleranza per il Signore e permise quindi all’albero di fichi di continuare a vivere, obbedendo ai consigli della Fata Gelsomina..e nulla fu cambiato nel giardino..

il buon contadino il giorno dopo prese una decisione, in quanto timoroso di essere ritenuto un pignolo nel giudicare la vita sulla Terra, decise di organizzarsi diversamente, e si recò al mercato per comprare delle bottiglie di vino cotto di fichi e le portò alla moglie che preparò con esso dei buoni dolci per le festività natalizie di quell’anno..

morale:

Dovete sapere che l’albero di fichi di questa favola rappresenta in modo simbolico una persona oppure un cristiano che ha deluso qualcuno..

Bisogna che non discriminiamo ed invece accogliamo con intenzioni di tolleranza ciò che il Signore ci ha fatto incontrare nella vita..diventeremo così un buon esempio di carità per il prossimo..

Infatti è giusto dire: “chi decide di punire invece di comprendere subirà punizioni anche lui se un giorno deluderà!”

fine

autore: Egidio Zippone

(Milano, 5 Agosto 2015)

giudizio: saggio, buono

voto (da 5 a 10): 9

Favola: il buon contadino (per ragazzi)ultima modifica: 2021-01-05T12:00:26+01:00da scrittore59