Favola: La ragazza dalle orecchie di gatto (per mamme e bambini)

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(racconto di tipo verde)

tempo teorico da dedicare per la lettura 30 minuti

FAVOLA DI EGIDIO PER MAMME E BAMBINI

LA RAGAZZA DALLE ORECCHIE DI GATTO

INTRODUZIONE: una ragazza magica, ci insegnerà che se non riusciremo a essere sostanziali nel giudicare noi e gli altri, la pignoleria renderà grigia e triste la nostra vita, e vedremo per sempre solo la parte peggiore di noi e degli altri .

INIZIO

Favola: La ragazza dalle orecchie di gatto

Nel mondo delle favole che sembra lontano ma è molto vicino..Il mago “Testa di Gatto” che voleva sempre risolvere i problemi ed in fretta, si sposò con la “fata della sostanzialità” che voleva che il mondo fosse consigliato dal buon giudizio.

I due si baciarono e dal loro bacio sensuale..nacque una bambina dai capelli castani.

Ora siamo…nel simil periodo del 1910 d.c…non importa in quale nazione..fate voi..come preferite..

C’era una volta, nel mondo delle favole, una casetta fuori paese..circondata da un magnifico orto e da un giardino e sormontata da un tetto rosso..come tutte le villette di quel paese

In quella casetta ci abitava una signora anziana di nome Guglielma e non era sposata…infatti viveva senza figli e sola non si era sposata perché era di gusti difficili e nel suo giudicare nessun uomo sembrava a lei degno del suo amore..quando capì il suo errore nel voler giudicare con pignoleria l’uomo, ella era ormai diventata anziana e nessuno la voleva più.

La vecchietta viveva in quella casetta da molto tempo ..aveva una rendita lasciata dai suoi genitori e passava il suo tempo accudendo con molta bravura il suo orticello ed i fiori del giardino

Un mattino finalmente decise di cogliere la grande zucca gialla che aveva nell’orto

La donna anziana mentre era nell’orto sentì all’improvviso piangere e trovò nell’orto vicino alla zucca una piccola bambina che piangeva..piccina e carina

Subito vedendo i suoi capelli castani e gli occhi castani, la sua pelle chiara, Guglielma subito si affezionò..

E pur notando tra i capelli delle strane orecchie di gatto di colore rosa, una per lato..simpatiche e pelose…… Guglielma non si preoccupò e la prese con se.

Guglielma decise di allevarla in quanto si sentiva sola e per sentirsi più utile alla vita..si tenne la bambina tutta per se e non disse niente in paese

Decise di allevarla e di nutrirla..e gli diede un nome: “la bambina si chiamerà.. Sostanzia!” affermò la contadina…”per rimediare alla mia poca virtù decido in questo modo ..si! ho questo difetto..sono stata pignola per molto tempo”…si disse tra se e se la vecchietta.

La bambina cresceva vispa e intelligente..e con essa anche le orecchie di gatto sulla sua testa purtroppo.

E per sopperire al suo difetto la donna anziana ebbe un idea….regalò alla bambina un giorno un bel cappello dicendo:

“Tieni bambina mia, un cappello di colore verde dalla frange cadenti..un regalo per te!” ed aggiunse inoltre: “ti consiglio di non togliertelo mai…soprattutto se ci sono estranei intorno…ti aiuterà a tenere nascosto i tuoi problemi.”

Infatti la bambina obbedì e non si tolse mai il cappello dalla testa..”dirai che hai il cappello in testa poichè c’è troppo sole e il sole fa male alla pelle del viso..vedrai smetteranno di insistere nel domandare.”

Nemmeno a scuola fu mandata.. per non far scoprire il suo segreto delle orecchie di gatto sulla testa…la madre adottiva era buona, ma temeva la cattiverie e la superstizione della gente…”la gente di questo paese è anche cattiva, non toglierti mai il cappello bambina mia..dammi retta!”

La donna intanto nel tempo libero educava la ragazza e le insegnava anche lo scrivere e il leggere.

Cap. 1 – Sostanzia esce di casa

Ma la bambina non poteva stare in casa sempre, decise un giorno diventata grande di farsi un giretto sempre con il suo cappello sulla testa per la campagna.

Cammina e cammina Sostanzia incontrò per la strada …un ragazzo zoppo che era visibilmente infelice in quel momento, poiché tutti lo prendevano in giro per la sua gamba difettosa….ad un tratto un colpo di vento causò il volare del cappello di Sostanzia… rendendo visibile le sue orecchie pelose di gatto al ragazzo..

Il ragazzo invalido le vide quelle orecchie..ma egli non senti il bisogno di rimproverarla per il suo difetto… gliele accarezzò quelle belle orecchie e così alla bambina passò la paura di subire rimproveri e Sostanzia si accorse all’improvviso del potere che aveva …il potere di abbellire le cose e le persone che incontrava se esse si dimostravano non pignole con le sue orecchie, in quanto la bambina era la “sostanzialità in persona” che abbellisce il mondo e con il suo buon giudizio la storia di vita…infatti disse: “tu non aggravi il mio difetto, ed io miglioro il modo di giudicare la tua realtà..” e così per magia all’improvviso il ragazzo non fu più zoppo..e si mise a correre stupito di poterlo fare..il ragazzo si mise a correre per i campi.. ora era felice, come per magia ora riusciva anche a correre e non gli importava più di niente.

Quella stessa sera la bambina ricevette una visita nella sua cameretta e gli fu spiegato tutto

La “fata della sostanzialità” apparve vicino al letto e spiegò alla bambina che lei era la sua vera mamma e spiegò inoltre quale sarebbe stato il compito di Sostanzia nella vita e perché era stata creata e mandata in quel piccolo paese..infatti il grande potere che aveva in lei poteva dare felicità a chiunque lo meritasse.

“Tu Sostanzia hai il potere di rendere bello il mondo..anche se perfetto non è”.. gli disse la fata prima di scomparire in una nuvola di stelline azzurre..”amministra con saggezza la tua magia..ti saluto cara figlia!”

Da quel giorno la bambina diventata ormai ragazza, si rendeva sempre più conto del suo compito ed ogni giorno dava consigli come poteva a chi si dimostrava non pignolo con lei…agiva con semplici miracoli..ma ugualmente essi erano causa di felicità.

Sappiate che la ragazza ogni giorno andava a fare la spesa..ed ogni giorno incontrava qualcuno e capitava puntualmente un miracolo.

Cap. 2 – La vecchia auto

Un giorno Sostanzia camminava con un zaino di vimini sulle spalle pieno di belle cose..e vide sulla strada un anziano vicino ad un auto un pò mal ridotta..essa infatti non era un modello recente…il vecchio si lamentava che la sua auto… era non funzionante ..era una vecchia carretta e non era più affidabile..vedendolo sconsolato e molto irato poiché la sua macchina non partiva e stava invece ferma sulla strada emanando vapore dal motore..Sostanzia gli si avvicinò..

”Dimmi buon vecchietto perché sei arrabbiato? Chiese gentilmente la ragazza.

“Non vedi? sto bidone di auto non funziona!”….rispose il vecchio con le mani tutte sporche….”queste invenzioni moderne..in realtà sono inefficienti carrette.”

“Dimmi buon vecchio, anch’io ho un problema!” e dicendo questo Sostanzia si tolse il suo capello verde dalla testa…”vedi ho queste orecchie di gatto… tu che ne pensi?

“Carine!” disse il vecchietto…”ti fanno simpatica!”.

Contenta la ragazza formulò le parole magiche….”le cose giuste sono di più…e la macchina diventa come vuoi tu!”

All’improvviso l’automobile..fu avvolta da una nube azzurra e rosa e appena essa scomparve…al posto della vecchia auto c’era un auto nuovo modello dello stesso colore..con il motore acceso pronta per partire….. “Stupendo!” esclamò il vecchio..”ora si che la mia auto mi piace!”..e salutò in fretta la ragazza e si mise in macchina e partì in un auto funzionante felice in direzione per la città.

“Bene anche oggi un momento di felicità è stato vissuto”…e la ragazza riprese la strada per la sua casetta fuori paese.

Cap. 3 – La piccola casa

Tutti i giorni la ragazza era comandata dalla buona mamma adottiva ma anziana a fare compere in paese.

E quel giorno passò per una via dove era situata una casetta piccola e angusta..

La ragazza salutò la padrona che stava fuori in giardino ad annaffiare i fiori come era sua abitudine.

“Come sta signora, sta bene?”

“Eh! starei bene si!..se abitassi in una casa più grande..i figli non hanno la cameretta e il marito non ha il laboratorio… c’è un tale disordine in questa casa…le stanze servono a più di una cosa e vanno in contrasto nell’uso…come sono sfortunata.. me poverina sempre a pulire ed a riordinare di continuo.

“Non si disperi signora” disse Sostanzia…”mi dica invece come stò senza cappello?”

La ragazza si avvicinò e si tolse il cappello…”Ah! che belle orecchie che hai, sembrano di gatto…sei simpatica…direi che ti abbelliscono in modo selvaggio!” disse la donna.

Contenta Sostanzia di quelle parole disse alla signora della piccola casa:

“Le cose giuste son di più..e la tua casa diventa grande come vuoi tu!”

All’improvviso la casetta fu avvolta da una nube azzurrina e violetta e appena essa scomparve..cosa accadde?

“Accipicchia!….che bella casa accogliente con quattro stanze….stupendo!” disse la signora..”adesso si che è una casa adatta alla mia famiglia numerosa, che bella casa…”

“Bene anche oggi un momento di felicità è stato vissuto”…e la ragazza salutò e riprese la strada per la sua abitazione che si trovava fuori dal paese.

Cap. 4 – Il salumiere

Un giorno mentre la ragazza era al mercato per comprare dei formaggi e dei salumi da usare per cucinare, vide il solito salumiere che questa volta si copriva con un foulard tutto il suo viso..

incuriosita..la ragazza si avvicinò e chiese:..”che ha signor salumiere..é forse ammalato?”

“No! cara ragazza mia…a te lo posso dire ….stamattina al risveglio ho scoperto di avere un naso grosso grosso.. troppo grosso secondo me e me ne vergogno tanto..tanto che temo che la gente rida di me…ho il complesso del naso grosso..e me ne vergogno così lo nascondo con un foulard intorno al viso..ed intanto lavoro.” Rispose il salumiere a voce bassa…

Allora la ragazza capì…si tolse il cappello e disse:

“Ehi tu! signor salumiere dimmi…..come sto io senza cappello? “

“Niente male cara ragazza sei bella e giovane…Ah! vuoi dire le orecchie..sembri magica!”

Contenta la ragazza sorrise al salumiere e disse:

“Le cose giuste sono di più..e il tuo naso diventa come vuoi tu”

All’improvviso il viso del salumiere fu avvolto da una nube violetta e rosa e quando essa spari il salumiere sembrava ringiovanito poiché aveva ora un naso bello come quello di un attore..bello profilato e diritto..”stupendo!”..disse il salumiere guardandosi nella vetrina…”ora si che mi piace il mio naso!”

“Bene!” Disse Sostanzia dopo aver preso le borse con la spesa..”anche oggi un momento di felicità è stato vissuto”..e la ragazza decise di tornare per la sua strada dalla cara vecchietta che la aveva adottata.

Cap. 5 – Il giardino poco fiorito

Un giorno di sole..la ragazza vide un giardiniere che piangeva…”che hai povero uomo?”…

”la donna di origine aristocratica di cui sono a servizio..mi vuole licenziare perché il giardino che accudisco non è diventato il più bel giardino del paese come gli avevo promesso…adesso mi licenzierà come farò..poveretto me!” diceva piangendo il giardiniere.

“Anch’io ho un problema” disse la ragazza..e si tolse il cappello..”non vedi buon giardiniere niente di strano sulla mia testa?”…”No! Non capisco, non vedo niente di strano..ah! vuoi dire le orecchie di gatto..ma sono, secondo me, più belle da accarezzare di quelle comuni degli altri .” Disse il giardiniere.

Contenta la ragazza sorrise e disse al giardiniere:

“Le cose giuste sono di più..e il tuo giardino fiorirà come vuoi tu!”

All’improvviso una nube verde e rossa avvolse il giardino..e quando essa sparì…il giardiniere cosa vide?..vide il giardino dei suoi sogni..ora finalmente lo vedeva bello come voleva il suo giardino..

La padrona della villa uscendo dalla porta rivolta al giardiniere disse: “ho fatto bene ad assumerti giardiniere..infatti ora mi sono accorta che il mio giardino è secondo me il più bel giardino del paese.. ma guarda che bei fiori!…”

Il giardiniere si girò per ringraziare la ragazza dalle orecchie di gatto..ma ella era gia in cammino per la sua casetta fuori paese..

La ragazza aveva capito il suo compito esistenziale, ed era molto felice del dono che aveva ricevuto…felice della gioia che dava alle persone…esse di natura tendevano a essere severe nel giudicare anche quando non c’era bisogno..ma lei era la soluzione ai loro problemi…lei aveva con se la magia del giudizio sostanziale.

Cap. 6- Il re del paese

Dovete sapere che in quella regione c’era anche un re..infatti come tutti i popoli anche quello di quel paese aveva un re.

Il suo nome era..”re Pignol”..era superbo e vanitoso..e voleva tutto il meglio della vita per se ..ma non sempre ci riusciva..per questo molte volte non era contento della vita che conduceva..e non gli bastava mai.

Egli seppe un giorno che nel suo regno da un pò di tempo, capitavano questi miracoli e questi benefici..il re se li era fatti raccontare in modo preciso da alcuni abitanti del paese …e desiderò che quei miracoli e chi li compiva….fossero e capitassero solo per lui.

Ordinò quindi alle sue guardie di portare la ragazza di cui tutti parlavano in paese nel suo palazzo..subito!

Le guardie si recarono alla casa fuori paese secondo le indicazioni ricevute dalla gente…

Raggiunsero la casa e ordinarono alla donna anziana di nome Guglielma di permettere alla ragazza di andare a stare dal re..”così vuole e pretende il re da questa ragazza!” ..”è il re che comanda..quindi le consigliamo di obbedire!..” dissero le guardie.

“meglio non creare problemi!” disse Guglielma …. “i potenti a volte sono malvagi meglio assecondarli..ti prego cara ragazza va pure dal re.”

La ragazza giunse al palazzo di re Pignol….e il re ricevette Sostanzia nella sala dove era situato il trono

E il re Pignol gli disse:

“Sei tu la ragazza che rende felice la gente e abbellisce le cose..come raccontano in paese?

“Si!” Gli rispose Sostanzia e raccontò al re il suo scopo magico di vita…ed il potere che aveva..

Il re quindi gli chiese:

“Io sono il re di questo paese..tutto ciò che c’è in esso appartiene a me..anche la tua vita appartiene a me.. quindi io ti comando di abbellire il mio palazzo per darmi più felicità!.”

Ma per fare questo la ragazza doveva togliersi il suo cappello..e mettere alla prova il sofisticato e perfettino re Pignol.

Così la ragazza si tolse il cappello dalla testa e mostrò i suoi capelli con coraggio al giudizio del re.

Il re Pignol quando vide le orecchie di gatto sulla testa della ragazza..ne fu inorridito …e urlò:

“Ah! ma sei imperfetta!..ragazza sei in parte animale..sei un mostro!….sei un ibrido genetico!..c’è un mostro immondo nella mia casa!” offeso dal suo giudicare pignolo a quella vista il re ordinò: “portatela subito via!”

e aggiunse con tono severo..”via mostro da questa casa..non mi farò aiutare da un mostro con quelle brutte orecchie di felino..non ci voglio avere niente a che fare con te..guardie portatela via!” con freddezza il re replicò..

”sappi che io non ho mai creduto che… e non ci credo ancora, che tu ragazza-mostro hai questo potere..devi sapere che la felicità deriva solo da esseri belli e perfetti…non da gente diversa nello aspetto come te…via mostro dalla mia casa….guardie portatela via!”

La ragazza fu portata alle porte del palazzo e gli fu ordinato di andarsene.

E cosa capitò? Dopo di questo sul palazzo reale, dopo qualche minuto, una nuvola nera e grigia si formò all’improvviso al di sopra..tutti urlavano impauriti nel vederla..la nube avvolse il palazzo e la gente che c’era all’interno.

E quando la nube svanì…Il palazzo reale apparve di nuovo alla gente in strada.. ma questa volta non aveva la stessa suggestione ..qualcosa era cambiato nel vederlo…colui che lo osservava vedeva ingigantire i difetti che conteneva..tutto sembrava più grave e pesante..tanto che la gente che osservava il palazzo e le stesse guardie ammettevano “ma che brutto palazzo che c’è in paese.. ma chi ci abita in quel brutto palazzo è proprio demodé..ma si deve vergognare chi abita in quel palazzo..che ne costruisca subito un altro..quel palazzo è stato costruito tutto sbagliato aldilà dei limiti ..anche ad essere inesperti nel giudicare..si vede proprio il cattivo gusto con cui è stato costruito…”

“Guardate i suoi colori..guardate le divise delle guardie..e guardate anche il re sembra un gretto e arrogante nell’aspetto e i suoi vestiti guardate come sono squallidi..terribili davvero!.”

La ragazza ormai non ci poteva fare niente..molte persone si raccoglievano nella piazza e dicevano che il loro re.. a quanto sembrava viveva nel palazzo più brutto del mondo…ma lei Sostanzia era gia tornata nella sua casetta fuori paese…era al sicuro…tutto era capitato involontariamente..Sostanzia non poteva impedirlo..

Il re sentito questo dire dai sudditi, per giorni e giorni..fu preso da molta tristezza..dovete sapere infatti che quando il buon giudizio è tolto da noi..la vita diventa pesante e grigia…e tutto diventa più difficile…ed infatti i commenti severi e tristi dei turisti e degli abitanti continuarono per tutto il mese.. finchè in quel paese un giorno fu nominato per prudenza un altro re per volontà dei nobili e del popolo…in quanto secondo il popolo “re Pignol” predicava bene… voleva la perfezione… ma razzolava male era visibilmente imperfetto nel modo di organizzarsi…non aveva buon gusto per le cose..tutti vedevano e potevano giudicare le cose difettose di cui si era circondato..

Cap. 7 – Sostanzia resta sola

La ragazza cresceva sana, mentre la donna anziana che l’aveva adottata purtroppo col tempo si ammalò.. ma prima di morire espresse il suo ultimo desiderio a Sostanzia

“Cara ragazza mi hai accudito ed io ti ho amata come una figlia vera, promettimi che non resterai sola come è capitato a me..promettimi che ti sposerai..la solitudine rende triste la vita..l’ho imparato a mie spese…non devi restare sola nonostante le strane orecchie che hai….sei molto bella anche con le orecchie di gatto sai…vedrai che troverai un marito adatto a te…non fare l’errore che ho fatto io…che sono rimasta sola.”

Sostanzia decise di fare un ultima magia per dare un po’ di felicità..la donna infatti sul letto di morte come sua ultima visione..vide nella stanza come per miracolo.. prima apparire la luna e poi apparire il cielo ed il sole della Primavera ..e poi vide un bosco incantato..ed anche le cascate di un fiume lontano.. gioì del vedere la notte stellata…gioì nel contemplare l’oceano immenso ed azzurro… ebbe anche la visione di delfini nuotare felici ed immergersi ed emergere nell’oceano azzurro.. ed anche le balene che nuotano superbe nel mare meraviglioso..poi capendo che stava giungendo la sua ora… ella gli sembrò di volare in alto nel cielo e vide anche il Paradiso ..un bel giardino fiorito ed alberato e provava molta pace.. quel luogo era pieno di fiori profumati dai molti colori..tutte queste visioni durarono tutta la sera finché la vecchietta esalò l’ultimo respiro..ella morì e sali al cielo..morì così con negli occhi il bel sorriso di Sostanzia…la bambina che aveva adottato..

Si compirono i funerali di Guglielma … a cui parteciparono pochi amici …e la ragazza da quel giorno restò sola nella casetta fuori paese.

Cap. 8 – Sostanzia si sposa.

Restare in casa da soli era triste… non c’era nessuno con cui parlare.

Così la ragazza rimasta in solitudine si ricordò del consiglio della defunta Guglielma …l’idea di trovarsi un marito…e prese delle iniziative..

Quel giorno Sostanzia, lesse un annuncio sul giornale, che diceva che un povero ciabattino cercava moglie..e decise di andarlo a trovare quel ciabattino..per diventare sua sposa..per sistemarsi, proprio come aveva desiderato la sua cara madre adottiva…

Il ciabattino aprì la porta e permise a Sostanzia di entrare nella sua povera casa…..poco arredata ma accogliente.

Dovete sapere che il calzolaio non trovava moglie e per questo mise lo annuncio sul giornale.. non trovava moglie non solo perché era povero ma anche perché egli aveva già due bambini piccoli..era un vedovo infatti.. e la casa da accudire era ormai sporca ed in disordine da tempo, poichè dovete sapere che il ciabattino non poteva permettersi una governante a pagamento..capite adesso che era un momento difficile per quel padre di famiglia, che cercava una moglie adatta ai suoi bambini..i suoi bambini piccoli erano bisognosi di cure materne…ed anche lui voleva qualcuno nella casa con cui parlare nelle serate di inverno e condividere la sua vita quotidiana…voleva presso di se qualcuno con cui poter parlare delle cose che capitavano in paese.

Così la ragazza che era entrata nella sua casa, si presentò e disse:”mi chiamo Sostanzia e sono una ragazza sola e vorrei rispondere al tuo annuncio”.

“Mi piace il tuo viso!” disse il ciabattino sorridendo che disse di chiamarsi: “SempreContento… piacere mi chiamò così!”

ed aggiunse compiaciuto dell’incontro: “Sai accudire una casa?” chiese alla ragazza

“Si! sono una brava casalinga!”..rispose la ragazza pensando che il ciabattino era un tipo carino.

“Ti devo dire un segreto” disse la ragazza al ciabattino “ma non so da dove cominciare!”

E Sostanzia trovò il coraggio necessario e si tolse il cappello verde..curiosa di vedere la reazione del ciabattino alla visione della sua diversità fisica,

Il ciabattino vide le orecchie di gatto sulla testa ed esclamò:

“ma che belle orecchie di gatto pelose… le voglio subito accarezzare!”

ed un miracolo si compì in quel momento..da quel gesto gentile e non pignolo nacque il loro amore.

Sostanzia si lasciò accarezzare le orecchie di gatto che aveva tra i capelli, e sorrise felice al ciabattino che si chiamava SempreContento

e dovete sapere che tutto in quella casa si abbellì all’improvviso di una luce azzurra e rosa

il ciabattino e la ragazza all’improvviso divennero più belli in volto..una splendida aura rosa li avvolgeva il corpo di entrambi…lui divenne un signore ricco ed elegante e lei una bella signora con un bel vestito celeste e con cappello di colore verde in testa ed con un ombrellino in braccio..

dovete sapere che i bambini anche loro divennero carini e subito vestiti di piccoli abiti signorili alla marinaretto..la piccola casa si trasformò in una bella villa con giardino..e fuori una carrozzella con due cavalli attendeva gli innamorati per condurli in paese.

I due innamorati decisero di sposarsi subito ..chiamarono i loro amici e li invitarono al loro matrimonio…e vissero da quel giorno felici..educarono e accudirono i due bambini che già avevano con molta saggezza ..dovete sapere che i due bambini si chiamavano: Allegria e SonFelice.

Volete sapere come si chiamavano gli invitati al matrimonio di Sostanzia e SempreContento… essi si chiamavano:

La Signora “Solidarietà”

Il Signor “Maiapprofitteròdivoi”

Il Signor ”Buonumore”

La Famiglia “PremiareLaVita”

La Signora ”Comprensione”

Il Signor ”Buon Giudizio”

Il Cavaliere “Aiutoideboli”

Il Signor “Miaccontento”

La Signora “Gratitudine”

La fata “Speranza”

E ovviamente molti altri…tra i tanti, la Fata  della Sostanzialità e suo marito Testa di Gatto il mago.

Ed altri che purtroppo non ricordo il nome… ma erano anch’esse di certo gentili persone.

Quel giorno ci fu un bel festino e tutti si divertirono…e Sostanzia ed il marito SempreContento.. vissero da quel giorno insieme felici e senza preoccupazioni…poichè sapevano vedere solo il bello del mondo e della gente..

Morale:

il giudizio sostanziale e il sapersi accontentare sono doni che rendono bello tutto ciò che ci circonda e aiutano ad essere felici nella vita.

Anche in questo racconto se ci sono degli errori..poichè perfezione non esiste davvero nemmeno nella narrativa..il malumore che ne deriva… è però vinto dalle molte cose giuste che sono racchiuse in esso e nella sua trama fantasiosa..

Fine

autore: Egidio Zippone

(Milano, Novembre 2007)

Giudizio: originale, interessante

voto: (da 5 a 10): 9

Favola: La ragazza dalle orecchie di gatto (per mamme e bambini)ultima modifica: 2016-02-15T20:45:56+01:00da scrittore59

Un pensiero su “Favola: La ragazza dalle orecchie di gatto (per mamme e bambini)

  1. chi nel giudicare se stesso e gli altri si dimostra un pignolo, rende severa la gente che lo frequenta e non sarà mai felice in quanto non saprà mai accontentarsi, il passar del tempo comunque porta consiglio a tutti

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