Favola: Romilda e l’uomo pensato demone (per adulti)

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(racconto di tipo verde e nero)

tempo teorico da dedicare per la lettura 30 minuti..

FAVOLA DI EGIDIO..

ROMILDA  E L’UOMO PENSATO DEMONE..

INTRODUZIONE: non sempre un uomo serio è in grado di risolvere i problemi che una donna incontra nella vita..meglio che la natura spirituale dei nostri amici sia variante..

Favola: Romilda e l’uomo pensato demone..

 

INIZIO

C’era una volta, nel periodo pagano della storia dell’umanità, un paese in una pianura tutta verde ed erbosa ed ampia con molti pascoli..

In questa regione abitava una donna di nome Romilda, che viveva da sola e si guadagnava da vivere allevando cavalli che poi rivendeva ai soldati del re..

Dove abitava, era una regione pianeggiante ma situata molto lontana da dove era residente il castello del re suo acquirente dei cavalli, in quella zona della regione poche erano le famiglie che abitavano in un villaggio vicino..alla fattoria di Romilda..

cosa capitò a questa donna di nome Romilda?

Dovete sapere che un giorno come per magia apparve un gigantesco mostro vicino alla sua fattoria, si! apparve una gigantesca sfinge, aveva il corpo da leone e la testa da donna e la bocca con molti denti…era un mostro famelico..

la gigantesca sfinge era molto interessata ai gustosi cavalli del recinto della fattoria di Romilda, ed ogni tanto si mangiava un cavallo tutto intero..gnam gnam..

la donna di nome Romilda era impaurita da quel mostro, non sapeva come allontanarlo dal terreno della sua fattoria..i suoi cavalli erano in pericolo..ed Romilda viveva da sola..i suoi genitori erano deceduti a causa di una epidemia..come fare..

Romilda decise di chiedere aiuto alle persone che abitavano nel villaggio vicino, si recò subito nel villaggio vicino, e chiese a chi incontrava per strada di aiutarla ad cacciare via il mostro..ma a nessuno degli uomini che vivevano nel villaggio questo problema interessava e coinvolgeva, del destino dei cavalli del re, a loro semplici contadini, non importava niente ..e poi era pericoloso farlo, il mostro poteva ucciderli divorandoli perchè era gigantesco, e nessuno di conseguenza aveva il coraggio di affrontare il mostro che divorava i cavalli..creando disagio a Romilda..

Dovete sapere che viveva nel villaggio un uomo, ma non era un uomo come gli altri, era pensato da tutti un demone, che significa come parola antica  “essere divino” , si chiamava Giuliano ed era sospettato di aver commesso incoerenze sessuali quando era ubriaco, nessuno uomo le poteva commettere, quindi Giuliano era pensato un essere di un altro mondo, e nessuna donna lo voleva come marito e gli uomini del paese gli negavano la amicizia, Giuliano era intelligente e furbo, ma come uomo , Giuliano era ormai rassegnato a vivere da solo, e si occupava facendo il contadino di un suo terreno agricolo..e viveva così del solo lavoro..e la sera in quanto si sentiva triste si ubriacava con il vino..

cosa capitò?

questo uomo di nome Giuliano, avendo sentito che una donna carina chiedeva aiuto, e nessuno voleva aiutarla, si interessò a lei..

Giuliano andò a trovare Romilda, e gli promise il suo aiuto, ma chiese a Romilda in cambio del suo aiuto, di fare una promessa altrettanto, che la donna di nome Romilda, doveva promettere che lo avrebbe sposato, ma solo se Giuliano riusciva nell’impresa, ella doveva diventare sua moglie, nonostante le dicerie della gente del villaggio che dicevano che lui Giuliano era un demone, qualcuno aveva messo in giro queste voci che dicevano così… poichè si era convinto che lui Giuliano non sapeva comportarsi da vero uomo..

Giuliano disse a Romilda: “non credere a quelle dicerie, io sono coraggioso ed affronterò il mostro per te, e ti dimostrerò che so comportarmi da uomo..”

la donna di nome Romilda non aveva altre risorse per risolvere i suoi problemi, e così suo malgrado accettò la proposta di matrimonio da parte di Giuliano..

Fu così che Giuliano si incamminò ed andò in contro al mostro che si trovava poco lontano ed ogni tanto si divorava un cavallo di Romilda.. gnam gnam..

” Mostro!” perchè non te ne vai? questa non é un terreno di tua proprietà!”

il mostro non si preoccupò di Giuliano.. perché Giuliano era solo un uomo..

allora Giuliano decise di utilizzare la furbizia e la sagacia di cui lui disponeva

e disse al mostro che continuava a sonnecchiare nel prato in silenzio..mentre digeriva il cavallo divorato..

“Mostro!” diceva Giuliano alla sfinge che aveva vi ricordo la forma di un gigantesco leone con su la testa di una donna..

“facciamo un gioco scommettiamo, ho capito che tu mostro sei apparso qui in seguito ad una magia, quindi sarà una magia a farti scomparire, scommettiamo che io indovinerò la formula magica che ti farà scomparire?

se la indovinerò ..e la dirò..dimostrerò la mia abilità ..e quindi tu mostro..dovrai sparire in questo luogo e riapparire dall’altra parte della Terra ad esempio nella lontana Asia..”

“hai paura mostro?…a fare questa scommessa con me? sono un semplice uomo..cosa temi!”

il mostro rispose: “non ho paura di te! non ho timore di voi umani..poichè mi siete inferiori nella forza..dai! .. vediamo umano..indovina quali sono le parole magiche che mi faranno scomparire..solo i veri maghi le conoscono..e tu sei solo un uomo…. di certo non le conosci quelle parole!” disse la sfinge

“adesso non posso dirtelo… ma tornerò da te domani e te lo dirò! ” rispose Giuliano che sapeva il fatto suo..

Fu così che Giuliano si recò in un luogo oltre il fiume.. dove In una foresta abitavano due maghi…erano due fratelli gemelli entrambi maghi…..si diceva che uno di loro rispondeva a chiunque dicendo sempre la verità e l’altro fratello diceva invece a chiunque solo bugie, era difficile distinguere i due maghi tra loro.. perché erano gemelli e si vestivano sempre nello stesso modo..

Giuliano incontrò uno dei maghi e chiese a lui: ” sai tu mago le parole magiche che fanno scomparire un mostro a forma di sfinge?”

certo che lo so..noi maghi sappiamo tutto..ma devi sapere, che io sono un burlone e mi piace giocare…quindi giochiamo..vuoi?…devi sapere oh straniero,  che forse sono due le parole magiche che risolvono il tuo problema..ma una veramente è proprio falsa..te le dirò tutte e due ugualmente  le parole che forse risolvono il tuo problema….e tu dovrai capire quale è la parola magica giusta.. quella efficace e utile….”

“la prima parola magica è: VADE RETRO SFINGE”

“la seconda parola magica è: SCOMPARI BRUTTA SFINGE”

“dovrai tu Giuliano intuire e trovare un modo per capire quali tra le due parole è quella giusta!”

e Giuliano ci pensò su… ed ebbe una idea…saluto il mago e si mise in cerca di suo fratello gemello..altro mago..e lo trovò mentre passeggiava per il bosco..

Giuliano gli andò in contro  e rivolto a lui disse:: “dimmi mago..se io chiedessi a tuo fratello gemello con quali parole tra queste due si riesce a far scomparire il mostro della sfinge …tuo fratello, altro mago, che mi direbbe?

le parole sono queste: “VADE RETRO SFINGE ” oppure l’altra parola é “SCOMPARI BRUTTA SFINGE…”

“Allora dimmi oh! mago… cosa direbbe tuo fratello mago se io gli facessi questa domanda?” chiese Giuliano..

il mago …restò un pò in silenzio e poi disse: ” mio fratello mago risponderebbe a questa domanda dicendo: SCOMPARI BRUTTA SFINGE..”

Fu così che Giuliano pensò: ” se il fratello dice sempre la verità..significa che il mago che mi ha risposto così é un bugiardo e quindi non è vero.. quindi non è questa la parola magica..”

“se invece il fratello mago… é il mago che dice sempre la menzogna..significa che il mago che mi ha consigliato dice sempre la verità..e quindi non sono queste le parole magiche..poichè sono  una bugia..”

di conseguenza le parole magiche esatte sono : VADE RETRO SFINGE!” pensò tutto contento di averlo capito…. Giuliano saluto i due magi…e tornò alla fattoria di Romilda… dalla sfinge che vedendolo venire incontro tutto determinato disse a Giuliano..:

“bada umano che mi hai innervosito…se sbaglierai …ti divorerò!”

“le parole magiche che ti faranno scomparire da qui e riapparire in un luogo lontano ad esempio nella lontana  Asia sono: VADE RETRO SFINGE!” disse Giuliano urlando quelle parole..

il mostro in aspetto di una leonessa con sul collo la testa di donna..si stupì della abilità di quello uomo… ma fu troppo tardi per il mostro..avendo sentito quelle parole…non potè impedirlo..il mostro dovette scomparire a causa delle parole magiche..ed i cavalli che si era divorato giorni prima..come per miracolo… tornarono in vita ..ed entrarono nel recinto della fattoria..poiché dovete sapere che Romilda per tutto questo tempo..aveva subito una magia..era tutta una illusione quella…era tutto causato dalla magia nera di un mago nemico del re….e quindi nemico anche di Romilda che era serva del re..

Dovete sapere che la donna di nome Romilda, in quanto si complimentò con Giuliano il suo salvatore..resa onesta dall’abilità dimostrata da Giuliano… obbedì alla sua promessa…. e sposò Giuliano anche se in paese dicevano che come uomo era un demone.. Romilda sposò Giuliano per premiarlo di essere riuscito a risolvere il suo grave problema..

Dovete sapere che Romilda con il tempo imparò ad amare Giuliano… anche perchè Giuliano si dimostrò una persona maschile gentile e premurosa con la donna di nome Romilda sua sposa..

Morale:

non bisogna credere alle dicerie della gente, bisogna invece aver fiducia delle sole nostre opinioni ed intuizioni….non dando importanza a quello che dice la gente..

Fine

autore: Egidio Zippone

Milano, 19 Novembre 2023

giudizio: fantasioso, istruttivo

voto (da 5 a 10): 9

Favola: Romilda e l’uomo pensato demone (per adulti)ultima modifica: 2023-11-20T18:05:37+01:00da scrittore59

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