Favole: il libero Livio….una storia antica (per adulti)

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(racconto di tipo verde e nero)

tempo teorico dedicato per la lettura 25 minuti..

FAVOLE DI EGIDIO

IL LIBERO LIVIO….UNA STORIA ANTICA

INTRODUZIONE: quando tutto sembra perduto per la grave ingiustizia  vissuta, in quel momento giunge in aiuto  dell’uomo la intenzione di far giustizia voluta da una divinità che lo protegge..

INIZIO

Favola: il libero Livio…una storia antica

C’era una volta, nel mondo delle favole,  nella regione italiana del Lazio nel periodo storico del 250 a.c. una allevatore di cavalli che viveva in una fattoria poco distante dalla città.. la attuale Tarquinia..

L’allevatore di cavalli aveva come aiuto per il suo lavoro di allevatore due figli ..aveva una moglie molto innamorata di lui ed un cane molto affezionato ed inoltre possedeva  nella sua fattoria un recinto con ben 10 cavalli..

La vita nella fattoria trascorreva lieta ed operosa..il nostro personaggio che si chiamava Livio faceva con il suo lavoro di allevatore di cavalli molti affari con i soldati dell’esercito dello imperatore romano..guadagnava molto vendendo cavalli all’esercito romano..

Una sera mentre Livio si trovava in una taverna nella città di Roma..per bere del buon vino insieme ai suoi amici soldati..fu avvicinato da una persona..era costui un ricco patrizio romano..

che disse al libero Livio: “voglio comperare la tua fattoria con tutti gli animali..vuoi vendermela?”

Livio rispose: ” perchè dovrei vendertela..gli affari vanno bene..la mia famiglia é felice di abitare in quel luogo..di certo non te la vendo!..ed ora non disturbarmi perché stò giocando a dadi con i miei amici soldati”

il patrizio romano si sentì offeso nel sentire questa arroganza da parte di un libero..lui che era di origini nobili  subire questo affronto da chi gli era certamente inferiore e quindi aggiunse:

” ah é così?..stai preoccupato!”

Livio in quel momento non si rese conto di quello che rischiava ..pensava che il nobile romano stava solo scherzando..e continuò indifferente a bere vino ed a giocare a dadi nella osteria..

Cosa accadde il mese dopo?

il mese dopo Livio tornava con il suo carretto trainato da un cavallo da Roma..era mezzo ubriaco per aver festeggiato dopo aver venduto  alcuni cavalli ai soldati romani..tornava verso la sua fattoria in direzione di Tarquinia..

e cosa vide quella sera?

in direzione della sua fattoria vide da lontano la luce fiammeggiante di un incendio…tutto spaventato incoraggiò il cavallo che trainava il carro a correre più in fretta..

Cosa vide Livio quando giunse alla sua fattoria?

La fattoria era incendiata ..i suoi cavalli uccisi da frecce..il suo cane ucciso anche lui da colpi di spada..

chiamò urlando il nome dei suoi figli e di sua moglie ma  nessuno rispose..

e purtroppo poco distante li vide..

i suoi figli erano stati prima legati ad un palo e poi uccisi da qualcuno con delle lance..

e poi vide il corpo di sua moglie morta spogliato delle vesti e trafitto da frecce..

Tanto fu il dolore di Livio che urlò per il dispiacere che provava..nel vedere tutto questo..

ma chi era stato  a compiere questa crudeltà?

il giorno successivo Livio dopo aver arso su una pira i corpi deceduti dei suoi parenti..si recò dal governatore del Lazio..per denunciare la tragedia subita..

ma il governatore stranamente ..gli rispose che uno dei sospettati della distruzione della fattoria e della assassinio della sua famiglia poteva essere proprio lui.. il proprietario…che tornato ubriaco dalla osteria quella sera come molto spesso faceva e c’erano di questo testimoni….forse come impazzito aveva fatto una strage della sua famiglia poiché in preda al vino..e poi aveva incendiato la fattoria per nascondere le prove..

Livio comprese che il governatore era corrotto ed era  complice della congiura che stava subendo..e quindi se ne scappò lontano..prima che le guardie del governatore lo arrestassero ingiustamente..

Quello stesso giorno Livio si nascose nella foresta come un disperato..per fuggire alle guardie..

accese un falò e pregò in quel luogo la sua divinità..la divinità che lo proteggeva ..a cui i suoi genitori avevano donato lui il loro figlio al momento della nascita.

Come per magia..evocato da quelle implorazioni disperate…di fronte ad Livio apparve una divinità pagana..

era un uomo alto tre metri ..con i capelli lunghi e biondi e vestito di una veste bianca..che disse:

“Comprendo il tuo dolore Livio..mio devoto..hai subito una ingiustizia..ti aiuterò!”

in quel momento Livio come per magia si addormentò.. in un sonno profondo… ed al risveglio vide se stesso trasformato in un mostro muscoloso..ed sentiva una voce telepatica che gli parlava nel  cervello..e gli diceva: “ora Livio tu disponi della forza necessaria a vendicarti ed a fare giustizia..sappi che il mandante colpevole della distruzione della tua fattoria abita nelle vicinanze di Tarquinia..comanda dieci uomini… sono loro gli assassini della tua famiglia..ed il mandante è il console Ottavio  parente del governatore del Lazio..

“Adesso posso vendicarmi!” pensò Livio in sembianza di mostro muscoloso..

e si mise a correre con le sue forti gambe in direzione della casa del console Ottavio preso da sentimenti di vendetta..

Il mostro muscoloso e forte, che vi ricordo era Livio  trasfigurato,  giunse verso  sera nei pressi della casa del console

i due cani di guardia  alla fattoria lo videro ma stranamente non abbaiarono..

giunse nella casetta li nel recinto dove dormivano i dieci uomini al servizio…e li trucidò strangolandoli e colpendoli con dei pugni sulla testa con le sue mani forti..

poi si diresse alla casa del console Ottavio che stava poco distante..il console lo vide entrare ma non fece in tempo a scappare..il console chiese aiuto..ma nessuno poteva aiutarlo..fu ucciso da un colpo di spada ..dalla sua stessa spada..che il console aveva impugnato inutilmente..

la moglie del console urlava spaventata vedendo il mostro uccidere il marito..

il mostro disse: “io sono migliore di tuo marito..non uccido le donne!” ed il mostro  lasciò vivere quella donna impaurita che intanto era svenuta  per la paura..

Fatto questo e completata la vendetta ..il mostro se ne fuggi per tornare nella foresta dove era tutto cominciato con  la apparizione della divinità.

la divinità lo stava aspettando e disse: “Livio non puoi più vivere su questa Terra..tutti ti cercheranno per arrestarti e  ucciderti..ma io ti posso aiutare e salvarti!”

facendo un gesto delle mani la divinità causò il tornare umano del corpo di Livio..che stanco per la fatica compiuta si adagiò sul terreno e si addormentò..

la divinità con una altra magia causò la scomparsa in quel luogo del corpo di Livio..che all’improvviso svanì..per apparire su un altro pianeta..lontano nell’Universo

il governatore del Lazio amico dello imperatore..dopo aver cercato il libero Livio per arrestarlo..dovete sapere che lo cercò  dappertutto per tutta la Italia centrale..decise e dichiarò che lo autore delle due stragi era scomparso… in quanto il suo corpo probabilmente era stato divorato da animali selvatici..forse da orsi..la testimonianza della moglie del console assassinato non fu considerata ..era una testimonianza poco razionale… forse causata da allucinazioni poiché era in preda al  panico in quel momento..un mostro e quando mai..il governatore era del parere che non esistono i mostri..nessun’altro aveva visto mostri da quelle parti..e così il caso fu archiviato.. per volere del governatore..

Cosa accadde su un altro pianeta?

il tempo passa velocemente..Livio si risvegliò da un lungo sonno..e poco distante Livio con stupore poté incontrare sua moglie viva ed i suoi due figli vivi anche loro..perfino il suo cane era tornato in vita..

Livio provò felicità nel rivederli tutti vivi..e si abbracciarono tutti contenti..

la divinità disse in telepatia a Livio:

“cercando nella tua mente.. nella tua memoria.. nei tuoi ricordi..ho potuto trovare le vere sembianze e raggiungere l’anima dei tuoi cari..ho quindi potuto con i miei poteri onnipotenti..ricreare i loro corpi su questo pianeta ed incarnargli la loro anima..

qui! su questo pianeta simile alla Terra siete al sicuro..potete vivere in pace e finalmente felici..non ci sono pericoli qui!”..

Morale:

La giustizia divina trionfa sempre..poiché ogni  essere umano ha una divinità che lo protegge..

FINE

autore: Egidio Zippone

Milano, Settembre 2007

giudizio: avventuroso

voto (da 5 a 10): 9

Favole: il libero Livio….una storia antica (per adulti)ultima modifica: 2023-09-19T13:17:15+02:00da scrittore59