Favola: Isidoro ragazzo furbo (per ragazzi)

Antique children's book comic illustration: boy riding donkey..

 

(racconto di tipo verde)

FAVOLE DI EGIDIO..

ISIDORO RAGAZZO FURBO..

-INTRODUZIONE: il ragazzo Isidoro pensava che il mondo fosse in mano ai furbi, così decise di diventare furbo anche lui, e che preferiva anche lui fare quello che voleva nella vita, e così inventò un espediente furbo che glielo permetteva…

INIZIO

Favola: Isidoro ragazzo furbo..

C’era una volta, nel mondo delle favole, un ragazzo di 13 anni di età di nome Isidoro, a cui morirono il padre e la madre, restato solo ed in compagnia di un asino lasciato in eredità dal padre defunto, Isidoro comprese le molte difficoltà che subiscono nella vita gli orfani, ed all’improvviso si rese conto che la società in cui viveva era comandata dalla furbizia, ed Isidoro che la gente giudicava un ragazzo troppo buono ed altruista, decise di evolversi diversamente e pensò che se restava l’unica persona sincera ed ingenua, prima o poi avrebbe fatto la fine di un martire.

Fu così che decise un giorno di farsi furbo e di fare della sua vita quel che voleva, non temendo di disobbedire più alle regole dei perbenisti.

Un giorno Isidoro fu visto a rubare agendo con un bastone che portava sempre con se, e mentre si era fermato a valutare il valore di ciò che aveva rubato, una borsa piena di giocattoli e caramelle gli fu chiesto questo da due ragazzi che lo avevano visto rubare:

“Ma tu come fai a trovare il coraggio di rubare, non temi di essere punito dalla giustizia?

“Non sapendo che scuse trovare, per la vergogna di essere stato colto sul fatto, Isidoro dovette inventare un modo furbo per non sembrare sprovveduto e disse:”No! io non temo di essere punito, in quanto ho per amico un folletto tutto nero, un folletto tutto nero con poteri magici.

Ed esiste questo folletto?” chiesero i ragazzi.

“Si! esiste ed è mio amico, si chiama Pierfilippo, guai a chi mi rimprovera le libertà che mi prendo, poiché è un folletto con poteri magici, ha il potere di trasformarsi in cose grandi e cose piccole e poi fa magie strane ai danni di giovani ragazzi curiosi come voi!” disse Isidoro.

“Per carità, presto scappiamo… non vogliamo sapere altro” Risposero i ragazzi

Dopo che i ragazzi se ne erano andati Isidoro aggiunse: “Che creduloni non sanno che l’amicizia con il folletto nero, l’ho inventata io ed è un mio espediente!” pensò ridendo di loro.

Un giorno Isidoro fu visto in un bar della città, mentre mangiava un Krafen pieno di dolce vaniglia e bere insieme al dolce della birra fresca da una brocca…..

Lo vide un soldato che gli chiese:

“Ma tu ragazzo non sai che il sindaco di questo città ha vietato di bere la birra sui dolci poiché è di cattivo gusto farlo..infatti il dolce e l’amaro non si mangiano insieme?”

“Lo so, ma non ci tengo” rispose Isidoro..”io non temo di essere rimproverato dal sindaco….poiché sono amico di un folletto nero dai poteri magici… egli ha il potere di trasformare le cose grandi in cose piccole.. conosce molte magie.”

“ Ed esiste questo folletto?” chiese il soldato.

“Si! esiste ed è mio amico, sappia lei.. che è anche magico e gli piace molto trasformare i soldati obbedienti in piccoli animaletti” rispose Isidoro.

“Non voglio sapere altro!” e il soldato se ne andò e lasciò Isidoro mangiare in modo incoerente il dolce e bere della birra in pace.

“Che credulone quel soldato non sa che il folletto Pierfilippo non esiste e che è una mia invenzione!” pensò Isidoro.

Un giorno Isidoro si vantò di trovare

piacevole  commettere atti impuri con delle stampe colorate con su delle figure rappresentanti donne poco serie e nude…..

Glielo senti dire un sacerdote che chiese a lui:” Non sai Isidoro che l’uomo non deve fornicare, ne commettere atti impuri nella vita?”

“Lo so..ma non mi importa..” rispose Isidoro..”Perchè io faccio quello che voglio e non mi importa di essere un peccatore…io posso fare quello che voglio perché ho per amico un folletto nero che ha dei poteri magici e fa stregonerie”.

“Ed esiste questo folletto?” chiese il sacerdote.

“Come non lo sa? esiste si!…ed è un mio amico….si chiama Pierfilippo e sappiate che ha anche il coraggio di fare dispetti ai preti..è capace infatti di diventare invisibile e di fare il solletico ai piedi nel letto tutta la notte mentre i preti dormono disturbando il loro sonno.. ” rispose Isidoro..

“Non voglio sapere altro..vai pure per la tua strada..quelli come te non mi servono!” rispose il sacerdote e se ne andò.

“Che credulone quel prete, non ha capito che il folletto di cui si parla è una mia invenzione!” pensò Isidoro contento di se.

Fu così che il nostro amico Isidoro, riusciva molto spesso a fare nella vita quello che voleva, ed a chi gli faceva delle obiezioni, diceva che lui era amico di un folletto nero molto magico..e tutti lo lasciavano in pace….per la paura di averci a che fare…

Cammina e cammina in giro per i boschi e la campagna insieme al suo asinello camminando nelle zone confinanti con la sua città, cosa capitò a Isidoro?

Capitò che al nostro ragazzo mentre era vicino ad un fiume, gli apparve all’improvviso un vero folletto nero e questi era, tutto nero come una ombra, aveva un viso buffo ed aveva un cappello nero sulla testa, ed era vestito con una giacchetta e dei pantaloni neri ed era circa alto cinquanta centimetri….…

Il folletto nero disse: “Sappi umano che io sono un folletto, mi chiamo Pierfilippo, e faccio magie, e sono capace di trasformarmi e di trasformare chiunque in cose grandi e cose piccole, e tu sei Isidoro quello che va in giro a dire che io sono complice delle tue malefatte e degli scherzi che fai alla gente, se è così ragazzino voglio essere pagato…poichè devi sapere che c’è un prezzo per tutto!”

Isidoro aveva timore del folletto nero, poiché il folletto era magico, ma non lo faceva capire poiché era un furbo e pensò: “Allora esiste il folletto Pierfilippo!”…e furbescamente aggiunse:

“io sono Isidoro, lo so che non è vero che io e te siamo veri amici, ma devi sapere che io utilizzo solo la tua suggestione di esistere…infatti credevo che tu eri solo una leggenda”.

“Certo che io Pierfilippo esisto e voglio essere pagato per l’aiuto che in qualche modo ti ho dato, ad esempio voglio essere pagato con quella borsa piena di giocattoli e caramelle che porti nello zaino che hai sull’asino!”..

Fu così che i due personaggi, Isidoro ed il folletto Pierfilippo, si misero a discutere per molti minuti, se era giusto pagare oppure non pagare..infatti dovete sapere che Isidoro non voleva disfarsene della sua borsa piena di giocattoli e di caramelle e così furbo come era ebbe una idea e disse..:

“Non sono sicuro che tu sei quello bravo, che sei tu il folletto bravo a fare magie, qualcuno dice che di folletti nel bosco ce ne sono tanti, non vorrei che tu sei un altro folletto..e non quello di cui parlavo alla gente del paese..”

“Devi sapere che il folletto di cui mi vantavo di avere l’amicizia, diceva di avere il potere di trasformarsi in cose grandi e cose piccole…dimostrami che sei tu quel folletto e che ne sei capace..trasformati magicamente.. ad esempio in qualcosa di piccolo, ad esempio in una piccola pianticella fiorita a forma di folletto…, si! un fiorellino!, qui subito!..dai vediamo se ci riesci!..” disse Isidoro.

Il folletto Pierfilippo per niente preoccupato, tanta era la sua superbia per i suoi poteri che diceva di avere, formulò delle parole magiche sconosciute e per tutta risposta si trasformò rapidamente in un piccolo fiorellino….proprio come richiesto..

Isidoro senza perdere tempo, prese il fiorellino che stava vicino a lui, lo strappo dal terreno, e rapidamente si avvicinò al suo asino, e gli ordinò di mangiare, di masticare e di inghiottire il fiorellino, e l’asino si mangiò in tutta fretta il folletto fatto a forma di pianticella fiorita, ed il folletto PierFilippo sparì per sempre..

Fu così che il ragazzo Isidoro restò solo nel bosco con il suo asino..

Ed Isidoro decise che per fare quello che voleva nella vita da ora in poi avrebbe usato un altro espediente..chessò si sarebbe inventato che esistono gli extra-terrestri ed erano suoi amici….si sarebbe inventato una cosa così..

Isidoro si incamminò nel bosco, e cammina e cammina, si fermò sotto un albero, vide che il prato li vicino era comodo e fresco e decise di farsi una bella dormita all’ombra dell’albero, mentre si stava appisolando pian piano, pacifico come era Isidoro affermò tra se e sè:

“Oggi è stata proprio una ottima giornata!.. e come sono tutti ingenui in questo paese!..pensò ridendo della gente che aveva incontrato e anche dello sprovveduto folletto nero…e poi contento di se si addormentò..

Mentre dormiva, il ragazzo Isidoro ..sognò..un essere magico.. il Signore delle Favole che gli disse: ” Isidoro siccome hai deciso che vuoi farti consigliare dalla sola furbizia, dovrai restare sempre un ragazzino per rendere possibile questa tua  intenzione, e siccome i personaggi delle favole non invecchiano mai ne muoiono, sarai sempre ricordato come un esempio di irregolarità..un eterno ragazzino..

Morale: per ottenere dalla vita quello che si vuole è sufficiente mantenersi furbi e avere molta fantasia.

Ma noi sappiamo che il Signore del Cielo preferisce che gli uomini siano semplici ed ingenui proprio come i bambini..

Ma sappiamo che il Signore del Cielo vuole bene ai bambini e speriamo vorrà perdonare anche i ragazzi disobbedienti come Isidoro,..dimostrando così di saper aver pietà con il destino di peccatore che hanno a volte gli esseri umani..

Fine

Autore: Egidio Zippone

( Milano, Ottobre 2010)

Giudizio: interessante, furbesco

Voto (da 5 a 10): 9

Favola: Isidoro ragazzo furbo (per ragazzi)ultima modifica: 2020-02-02T23:20:44+01:00da scrittore59