Favola: il regno di re Peter (per adulti)

paesaggio

(racconto di tipo verde)

INTRODUZIONE: a volte la troppa serietà ci rende cattivi e severi e la nostra vita diventa triste, occorre quindi un pò di svago e tanta allegria, ed approfittando di una giornata di sole si riesce anche a provare felicità….

INIZIO

Favola: Il regno di re Peter

C’era una volta un regno lontano nella terra di chissadove, nel mondo delle favole, in un tempo recente, dove la gente che ci abitava era molto seria e pensava solo a lavorare ed a produrre….

In questo regno, il vecchio re morì, ed a lui succedette il giovane principe Peter.

Il giovane re, notò che la gente del suo regno era troppo seria e mai sorrideva e questo gli dispiaceva…il popolo non si dedicava mai a nessun divertimento.

Così camminò per le strade del paese per cercare di capire cosa rendeva seria la gente che ci abitava.

Parlò con le persone del villaggio e capì che la gente che ci abitava aveva una triste filosofia, in quanto il suo unico scopo era arricchire se stessa e il suo re.

Erano capaci di lavorare più di 10 ore al giorno e per sette giorni continuati.

Le persone tendevano a essere troppo serie, non c’era nessuno svago, non scherzavano mai tra loro…

Un giorno il re si decise e chiamò il gran visir Mustafa e dichiarò a lui la sua tristezza di vivere in un regno dove non c’era allegria ed i bambini non giocavano mai con i genitori, ma andavano a lavorare non appena la loro età lo permetteva.

Il gran Visir rispose che la ricchezza del regno dipendeva da questo, più il popolo lavorava più pagavano le tasse, più il re diventava ricco.

Ma Peter insistette dicendo che lo scopo della vita doveva essere un altro, ad esempio gioire, fantasticare e vivere allegramente la propria esistenza.

Il regno era fin troppo ricco, i forzieri erano strapieni, e così il re Peter pensò che il popolo da quel momento cominciasse a dedicarsi al divertimento e allo svago.

Il giovane re Peter chiamò l’astrologo di corte per risolvere il problema

“Chiamate Oidige il Veggente!” disse ai servi.

Oidige il veggente era uno studioso delle stelle e tutte le notti era sulla torre più alta con il suo telescopio a scrutare il cielo.

Di giorno si dilettava di alchimia e lo trovavi nel suo laboratorio nei sotterranei del castello, con indosso un vestito blù dipinto di stelle e un buffo copricapo….

Egli arrivò nell’ampio salone……”Oidige il veggente…. ascoltami!” gli disse il re Peter

“Oidige è nota a tutti noi la tua sapienza… devi quindi risolvermi questo problema… voglio che il nostro paese sia abitato da gente sempre più allegra e desiderosa di divertirsi.”

“Farò come mi hai comandato mio re!” ed Il mago se ne andò borbottando.

In un sotteraneo del palazzo c’era un grande libreria piena di libri antichi ed Oidige si ricordò di un vecchio libro e lo cercò:” Eccolo!” disse “l’ho trovato!” era un libro di magia e su di esso era spiegato come evocare un genio fantastico che aveva il potere di fare magie.

Sfoglio rapidamente il libro e trovò la pagina.

Doveva soltanto recitare in rima una formula magica e il genio sarebbe apparso.

Genio, genio dell’allegria

porta la tua strada in questa via

porta in questa terra la tua magia

alza una forte brezza

allontana da qui la tristezza

appari non ti freno

appari in un battibaleno.

Una nube dorata riempi la stanza e il genio apparve in un istante.

“Sono Eugenio il genio, e tu sei il mio padrone, comandami e sarai esaudito.”

“Il re Peter mio amico, ha un desiderio” disse il veggente

“Ogni amico del mio padrone é mio amico!”, disse il genio.

Nel suo regno c’é troppa serietà, fa qualcosa per rendere la gente che ci vive più allegra e spiritosa.

Inchinandosi il genio rispose:” sarà fatto mio padrone!”.

Il re Peter fu informato del sortilegio e aspettò gli eventi.

Il genio volò sul paese e con una magia agitando le mani fece apparire in quel luogo un cinema. un teatro ed un luna park.

Al mattino la gente che ci abitava vide queste cose e si chiese cosa servivano….. si riunì un grande gruppo di gente che decise di andare dal re a chiedere spiegazioni.

“Sire!” disse il gran visir “la gente del paese si chiede cosa servono quelle cose che hai fatto costruire in una notte nel centro del paese, la gente non sa che farsene.”

Il re decise di parlare alla folla dal terrazzo.

“Popolo, sudditi….ascoltate!… é giunto il momento per gioire del guadagno del nostro lavoro, la vita ha un solo scopo, cercare il divertimento e l’allegria con i nostri amici ed i nostri figli, ed é per questo che per voi, ho fatto costruire con lo aiuto del mio amico Oidige il veggente ciò che serve a questo risultato.

Divertitevi e gioite tutti ed io gioirò con voi.”

La gente borbottando salutò e se ne andò però brontolando.

“Noi abbiamo il dovere di finire il nostro lavoro!” disse il fabbro Serius “non abbiamo tempo per queste banalità.”

“La vita é piena di doveri e di sacrifici, il lavoro rende concentrato l’animo umano ad un obiettivo nobile.” Affermò qualcuno mentre tornava al lavorare restando indifferente alle proposte del re…

“Siamo d’accordo con te Serius, il lavoro é l’unico scopo della vita, noi da generazioni non siamo abituati a divertirci, lo riteniamo una perdita di tempo.

Il denaro non é mai sufficiente, bisogna risparmiare e diventare sempre più ricchi, così ci ha insegnato tuo padre il vecchio re! impara da lui!”…detto questo non diedero retta a Peter e tornarono proprio tutti a lavorare.

Il re Peter così vide il cinema, il teatro e il luna park restare deserti, la gente non era motivata non esisteva più in loro la voglia di giocare e di svagarsi..

Peter chiese aiuto al Veggente..che ci pensò su… ed evocò il genio e gli chiese di risolvere il problema.

Genio, genio dell’allegria

porta la tua strada in questa via

porta in questa terra la tua magia

alza una forte brezza

allontana da qui la tristezza

appari non ti freno

appari in un battibaleno

Il genio intuì la soluzione del problema, ed andò su un pianeta lontano e portò da quel pianeta sulla terra dei fiori magici tutti colorati e dai molti profumi..

Durante la notte entrò nelle case di molta gente che dormiva e di nascosto faceva loro annusare e respirare il profumo di quei fiori fatati.

Tornò da Oidige e dal re e disse loro: “padroni miei..domani accadrà il miracolo e ne sarete contenti!” e se ne andò.

Infatti chi sentiva il profumo di quei fiori diventava di indole allegra e si formava molto in lui il desiderio di uscire di casa per divertirsi.

Al mattino seguente la gente si sentiva strana, all’improvviso il vivere di soli doveri era ritenuto una ingenua solerzia, pensava convinta tutto ad un tratto, “siamo ricchi a sufficienza, tra poco moriremo e abbiamo passato la vita ad arricchire il re, ma nessuno ci chiede ancora di lavorare poichè non abbiamo più bisogno di tanti soldi per vivere..bastano quelli che abbiamo di già!”.

Compresa questa verità, tutti uscirono e andarono al cinema, qualcuno a teatro e altri coi bambini ridendo in allegria invece andarono al luna park.

Per ore ed ore la gente alternava il cinema al luna park, per i più mentalmente impegnati c’era il teatro…tutto questo era dovuto alla magia del genio amico, che faceva funzionare tutto quanto. Poi tutti felici a ballare e danzare nella piazza del paese in un eterno carnevale.

Il re Peter era finalmente contento, andò tra loro, tra la gente ed in allegria vedeva il suo popolo felice come lui, e lui insieme a loro gioiva e ballava ed egli stesso faceva il giocoliere tra gli applausi.

C’era soltanto un abitante del regno che non lo aveva ancora capito, il fabbro Serius, forse perché lui era molto motivato ad arricchirsi soltanto, forse perché era raffreddato, sta di fatto che il profumo del fiore magico non aveva fatto effetto su di lui.

Era rimasto proprio serio e dedito al dovere come prima.

Infatti brontolando e sbuffando si vantava che lui era il solo ad aver la voglia di lavorare e che gli altri erano tutti dei scansafatiche ” dove andremo a finire tutti se il mondo penserà solamente a divertirsi?.” affermò consigliato dalla serietà.

Il re lo guardò con compassione e disse: “ se sono io il tuo re e ti dico che non c’é più bisogno che lavori, perché continui a lavorare?, fatti una famiglia e vivi in allegria con loro.”

“Mi spiace mio sire!” rispose Serius “ ma la vita é dovere, il lavoro la nobilita e rende la mente più volonterosa, io mi distinguo per il mio lavoro, il mio lavoro mi fa sentire migliore, mi sento più serio se passo il mio tempo producendo denaro, aggiungendo danaro al danaro.”

Poi Serius si rivolse alla gente “smettete di oziare e di divertivi senza scopo, il re non é per i sacrifici del lavoro, fa rimpiangere suo padre!” e ricominciò a eseguire il suo lavoro di fabbro con più solerzia di prima, era stufo di vedere la gente perdere tempo senza ottenere profitto..

Il re ed il veggente Oidige, delusi da Serius, tornarono al castello pensierosi.

Erano tristi e sfiduciati per quello li, per Serius, che non voleva capire la libertà di essere libero da doveri, che gli proponeva il nuovo re.

Tutto il paese si divertiva al Luna Park ed aveva trovato il coraggio di vivere spensierato, ma c’era il pericolo che Serius convincesse la gente a tornare alla noiosa serietà.

disse Peter…”bisogna escogitare qualcosa per impedirlo!.”

Oidige ebbe un idea, si ricordò che c’era un libro che serviva al caso loro, si recò nella libreria e lo trovò.

Lo aprì e lesse la formula magica:

Oh! genio della passione

Che ci fai rinunciare alla ragione

torna nella mia nazione

torna in questa via

porta l’allegria

appari non ti freno

appari in un battibaleno

Una nube rossa riempi la stanza e apparve un genio con il turbante e le orecchie a punta e con la barba sul mento.

“Sono il genio della passione mi chiamo Gamone, e tu sei il mio padrone, esprimi il desiderio.”

“Genio della passione, io sono Oidige il Veggente, devi sapere che nel villaggio qui vicino, c’é un uomo molto serio che pensa solo al lavoro ed a fare sacrifici, fai qualcosa per lui, si chiama Serius, rendilo più desideroso di stare allegro come piace al suo re, egli Serius, ci rende tristi con il suo modo solerte di voler viver nel voler guadagnare soltanto.”

“va bene! disse il genio della passione “vado e mi divertirò con lui, gli farò un bello scherzo magico.”

Era notte e Serius stava dormendo nel suo letto, il genio diventò invisibile ed entrò nella sua casa.

Si avvicinò al dormiente e gli parlò all’orecchio lentamente per ipnotizzarlo.

Con il potere che mi da la notte io ti ipnotizzo e ti do la voglia.

Quando supererai della tua casa la soglia

Domani la prima donna che vedrai

di lei molto ti invaghirai

la seguirai e penserai sempre a lei… fin quando non l’avrai

fatto il peccato alla tua casa tornerai e la tua vita cambierai

ora con questa mano sulla fronte ti do la passione

che ti farà dimenticare l’aver ragione.

La tua voglia sarà tanta.. fin che quella donna non sarà più una santa.

Per tutta la notte Serius nel sonno senti dire queste cose e sognò tante donne e faceva l’amore con loro e si svegliò quindi con un sorriso, finalmente sentiva la primavera, si sentiva forte e maschio.

Usci nella strada e chi vide, all’improvviso una donna ai suoi occhi molto bella, camminava davanti a lui e Serius di lei si innamorò per effetto della magia del genio…

Era bella, la più bella che aveva visto, non resistette oltre e la segui.

Serius si dimentico di andare a lavoro e pensava solo a lei ad averla tra le sue braccia, aveva perso la ragione…proprio come voleva il Genio Gamone.

Segui quella donna, la avvicinò ed a lei dichiarò il suo amore, la donna presa da una magia anche lei, senti la passione di quell’uomo e la ricambiò.

Poi camminando mano nella mano andarono nel bosco e si appartarono complice la natura, e peccarono insieme come fanno gli amanti stando nascosti tra gli alberi.

Era sera quando Serius tornò a casa sua, era cambiato, si era innamorato.

La gente gli chiedeva “perché non sei al lavoro? tu che ci parli sempre del piacere di lavorare? e lui Serius non sapeva che dire e non rispondeva per non contraddirsi..

Serius si adagiò sul letto e si addormentò pensando alla sua innamorata…

L’indomani le guardie del re bussarono alla sua porta, “Serius svegliati il re ti vuole parlare!”.

Le guardie tirarono giù dal letto Serius e brontolando lui le seguì.

Lo portarono dal re, che ridendo di nascosto lo aspettava insieme al Gran Visir.

“Serius! disse il re

“ti hanno visto nel bosco con una donna, non ci sarebbe niente di male..l’uomo e la donna sono fatti per amarsi ….se non fosse… che la donna di cui parlo è la moglie del Gran Visir Mustafà.. che era al villaggio ieri per fare acquisti.

Come può un uomo che predica la serietà come te, perdere la testa per una donna sposata? Mettere in tentazione la donna di un’altro ti sembra serio’ devi necessariamente cambiare mentalità sulla vita.”

Serius capì il torto che aveva fatto al gran Visir ed a sua moglie e pianse e la sua mente andò in crisi, non si era comportato bene… lo sapeva.

“Non devi più dire che sei una persona dedita al dovere e alla serietà, ma devi dire invece che non prendi più la vita sul serio e che ti ritieni una persona libera e gioiosa che non crede nei principi morali pignoli….così sarai sincero e coerente con il tuo comportamento….”

Il gran Visir vittima del suo adulterio disse :” Sire perché non lo decapitiamo questo sciupa-femmine, sono pronto a dare l’ordine!”

Serius sentito questo dire…tremò per la paura.

Silenzio disse Peter :”Io sono il re e comando io, siccome nel nostro fortunato paese sono più gli uomini allegri che le persone serie, deciderò consigliato dallo spirito dell’allegria!”…e si mise a pensare come se ascoltasse qualcuno…poi all’improvviso decise e parlò.

“Condanno Serius,” disse il re ridendo, “a dichiarare in pubblico la sua stoltezza ed a descrivere quale sarà la sua nuova mentalità, indispensabile se non si vuol esaurire di nervi, poiché tutti lo sanno che è stato stolto e anche falso.

“Infatti chi predica serietà, si crea intorno una prigione psicologica, pensando con allegria invece, ti liberi dall’angoscia, chi é serio é anche molte volte cattivo con se stesso e non si perdona nulla ….per questo soffre.”

Fu cosi che il re portò Serius sul terrazzo e tutti i cortigiani lo seguirono, nella piazza intanto si era radunata una gran folla di persone, incuriosite dall’arresto di Serius.

“Avanti Serius racconta a tutti il tuo libertinaggio peccaminoso!”…e il re gli diede una gomitata.

Serius suo malgrado raccontò tutto al popolo quel che aveva commesso e si pentì, di aver causato un peccato ad una donna sposata mettendola in tentazione, si pentì inoltre di aver pensato in precedenza con serietà e costretto alla serietà fino ad allora le persone che frequentava.

“Prometto che non disprezzerò più l’allegria in quanto non ne sono degno, perché ho capito che la vita é anche….. anzi la vita é divertimento!” disse all’improvviso illuminandosi in volto…

“Quindi il fatto sciocco é anche da comprendere, e prometto di dare consigli in modo più coerente con la vita che ho d’ora in avanti.”

“Non mi vanterò più di essere una persona seria, ma non sono stupido, sono certo che anche gli altri non sono stati troppo seri, ed ho capito che è lo spirito dell’allegria che adesso mi permette di comprendermi e sono vivo….perchè mi permette di consolare i miei errori…e lo dico a voi tutti: viva lo spirito dell’allegria!” e aggiunse:

“Ho capito che la troppa serietà é cattiveria, dire in modo serio le cose a volte significa dirle in modo cattivo!.”

“Anche il lavoro…” disse Serius “deve essere divertente e non un dovere, non deve essere un sacrificio.”

“L’uomo veramente libero vive ogni attimo della sua vita divertendosi e quando un lavoro non diverte più, decide che é meglio di lasciarlo ad un altro…e di cambiare il modo di vivere!”

Siamo liberi di cercare un’altro scopo di vita assecondando meglio la nostra indole.” disse infine Serius dimostrando a tutti che era cambiato nel modo di pensare…

Serius pianse in pubblico e si liberò in questo modo della sua serietà e poi d’un tratto cominciò a ridere a ridere, pensando al re…. e rideva..pensando al gran Visir ed a sua moglie…… pensando a quel che diceva prima ai suoi amici parlando di serietà, e rideva di se e s’accorse che la sua angoscia stava sparendo…era sparita.

Il re Peter continuò il suo comizio. dicendo alla gente che il lavoro e il dovere non devono essere l’unico scopo della nostra vita in quanto portano alla schiavitù dell’anima, lo scopo della vita è gioire gli uni degli altri..in famiglia con i nostri figli:

“ascoltate la vostra vera indole, essa vi parla dal cuore, e gioite con lei”.

“Il regno é ricco, i forzieri sono piene di soldi, se il vostro lavoro non é creativo smettete, e dedicatevi ad un altro interesse, non siate schiavi del denaro o del risparmio, il re vi aiuterà in questo per convincervi ulteriormente, e cosi dicendo re Peter portò sul terrazzo un forziere carico di gioielli e pietre preziose… e ordinò ai servi di darli, gettandoli dal terrazzo, alla folla sottostante …i gioielli e le pietre preziose furono sparse sulla piazza, tutti li raccolsero ordinatamente erano molti i regali preziosi e tutti ringraziarono il loro saggio e generoso re.

Chi di voi avrà bisogno di soldi, non tema, venite da noi a palazzo troverete il Gran Visir Mustafà che vi regalerà il denaro necessario alla vostra vita..tutti i mesi egli vi aspetta, non temete per il futuro…il regno di re Peter è straricco..

Quella sera erano tutti al cinema a vedere un film comico e Serius era in prima fila che rideva con loro, la gente diceva che Serius piaceva di più ora che era diventato più allegro…si! Serius era diventato più simpatico a tutti.

Il re e il veggente Oidige ed anche il gran Visir erano invece sulle giostre, a divertirsi come ragazzi.

Il gran Visir mentre era sulla giostra, diceva al re: “sire! se il popolo non lavora più a cosa serviamo noi? come ci procureremo da mangiare, dobbiamo fare delle leggi scritte che dimostrano la nostra utilità al popolo.”

Il re Peter capì i timori del gran Visir e disse: “ci penserò!”

“Sire!” disse il gran visir, mentre mangiava lo zucchero filato, “io capisco che gli uomini liberi quando pensano solo a divertirsi credono di essere in Paradiso, dove non si lavora mai e si sta bene, ma qualcuno potrebbe esagerare con tutta questa libertà.”

Il re disse di nuovo: “ci penserò!”

“Sire!” disse il gran visir “mentre tirava le palline per vincere il pesciolino rosso, io capisco che bisogna vivere divertendosi, ma qualcuno potrebbe divertirsi alle spalle degli altri.”

Il re disse nuovamente; “ci penserò!”

Il re ci pensò davvero, e temette che la gente trovasse divertente la malvagità come esempio di libertà e cosi stipulò poche leggi come riferimento.

Leggi scritte da re Peter per fare contento il gran Visir:

1° Legge: Non si picchiano i bambini

2° Legge: Si lavora se il lavoro piace, ma solo per quattro ore al giorno, e se lo trovate divertente, il denaro che vi manca a fine mese chiedetelo al Gran Visir

3°Legge: Il regno é fondato sull’amore per la famiglia, quindi non ci si innamora della donna di un’altro soprattutto se ella ha figli

4°Legge: Ogni mattina bisogna dire a qualcuno: la serietà é cattiveria, meglio essere allegri, così riusciamo a perdonarci gli uni con gli altri dei nostri inevitabili errori…

5°Legge: Non uccidere, é la serietà che porta l’uomo a uccidere poiché lo rende cattivo…. quindi non si fa.

6°Legge: Non rimproverare se non s’infrange la legge scritta, é la serietà che porta l’uomo a rimproverare, quindi non si fa.

7°Legge: A quelle persone che trasgrediscono le leggi di Peter, sarà loro aumentata la durata dell’orario di lavoro da quattro ore a otto ore… per sei giorni settimanali …anzichè cinque..poiché é dimostrato che l’allegria e il tempo libero non gli fanno bene..

Il popolo ascoltò le leggi e capì, non bisognava esagerare per colpa della troppa libertà, e poi tornò al luna park in quanto era stata inaugurata una nuova giostra con cui giocare.

Peter era contento che la gente pensava ora anche allo svago, infatti era diventata più spiritosa e allegra, era riuscito a ottenere il suo scopo, far diventare la gente del suo regno più spensierata e desiderosa di vera gioia..

Chiamò quindi il suo regno: “il regno dell’allegria”.

L’equilibrio mentale tra lavoro e divertimento si era formato, la vita era molto più spontanea, la gente si piaceva ed era molto ottimista.

Ogni giorno era un gran giorno e la gente si svegliava con un sorriso.

Peter parlando a Oidige, vedendo dal palazzo il popolo felice in un eterno carnevale disse:

“La vita in allegria é così importante che essa non si fa commentare dalle persone troppo serie, da loro fugge via portandole rapidamente all’altro mondo, in quanto non la sanno apprezzare.

La loro pignoleria ed il loro desiderio esagerato di coerenza, li rendeva sempre non contenti, allontanando da loro la felicità del momento..ma io li ho guariti…

Ora si divertono, ogni momento vissuto é più piacevole e la vita sembra diventare lunghissima. poichè ora sono felici…

Come farà chi non è d’accordo con tutto questo..con tutta questa contentezza? quando andranno in Paradiso come faranno ci chiediamo, per loro lo scopo della vita é il mondo del lavoro….e il Paradiso invece é un luogo dove non si fatica..come faranno ad accettare il vero Paradiso.”

Il gran Visir perdonò la moglie, in quanto il suo adulterio era capitato per effetto di una magia e anche perchè si considerò che poi la moglie aveva vissuto solo un momento di allegria e questo non è sbagliato nel regno di Peter…il loro legame non era puro amore ma era sicuramente ugualmente allegro e gioioso…ed il gran Visir si sentì cosi allegro e non pignolo che la perdonò…. e marito e moglie vissero in pace e si diedero un bacio di amore davanti al re.

Serius, dimenticato l’effetto della magia del genio, si innamorò di un altra donna, si sposò infatti un addetta alle giostre del Luna Park e visse felice con lei, anche lui scelse di vivere in allegria.

Dovete sapere che il tempo su quel paese era sempre sereno e pioveva quasi mai…eppure i fiori crescevano ugualmente rigogliosi…forse perché pioveva durante la notte e quasi mai di giorno..

Se invece pioveva la gente non se la prendeva, non si arrabbiava mai e con allegria decideva di andare al cinema.

E quelle persone che passavano da quei luoghi, rimpiangevano di non essere residenti anche loro in quel paese e finivano con il complimentarsi con chi ci abitava.. essi avvertivano proprio la spensieratezza e la pace dei suoi abitanti di quei luoghi..

“Lunga vita al re Peter!” diceva la folla in quanto era felice di vivere così…re Peter aveva insegnato loro un bel modo di vivere…

Morale:

i bambini vogliono che il loro papà e la loro mamma stiano più tempo con loro, stiano in casa e giochino con i loro figli per più tempo..non occorre che il lavoro ci renda ricchi, è necessario però che esso ci garantisca l’indispensabile, così la nostra vita ci renderà meno preoccupati dell’economia e riuscirà a renderci allegri..

gustare un buon gelato alla vaniglia… dopo aver fatto un giro in bicicletta con degli amici ed i figli… in una giornata di sole… e gioendo di tanta buona salute e della loro amicizia…é questo un esempio di felicità.

Fine

autore: Egidio Zippone

(Milano, Novembre 2008)

Giudizio: interessante, divertente. originale

voto (da 5 a 10): 9

 

 

Favola: il regno di re Peter (per adulti)ultima modifica: 2019-05-07T18:03:43+02:00da scrittore59