Favola: Antonio l’egoista (per adulti)

away-1356942_960_720

 

 

(racconto di tipo nero e bianco)

FAVOLE DI EGIDIO..

ANTONIO L’EGOISTA..

INTRODUZIONE: era egoista e pieno di orgoglio e consigliava la gente del paese a non aiutare i bisognosi, non riteneva giusto aiutare, poichè affermava che non era onesto vivere con l’aiuto degli altri…..ma..

INIZIO

Favola: Antonio l’egoista

C’era una volta, nel mondo delle favole, un paese agricolo simile a quelli che si trovano in Lombardia, viveva in questo paese una persona molto egoista, così egoista che non voleva mai aiutare nessuno..perché diceva che la gente doveva saper badare a se stessa senza sperare nello aiuto di altri..”e la gente deve anche imparare a risolvere da sola i suoi problemi!” molto spesso sentirono Antonio dire questa frase.

Egli andava nei bar nelle osterie e nelle piazze e ripeteva le sue opinioni che difendevano chi non faceva solidarietà ai bisognosi..era conosciuto in paese come Antonio l’egoista..

“Sappiate che chi va con lo zoppo impara a zoppicare…che è un imparare che non serve a niente, anzi praticare la solidarietà al parere mio, che mi chiamo Antonio, offende l’essere sano della persona..si deve vergognare chi chiede aiuto!”..diceva Antonio l’egoista a tutti quanti.

“Sappiate che chi comprende l’aver errori nella vita e dice per ottenere aiuto:

“che si può anche avere errori… è dice che questo é comprensibile e normale…dice così perché tanto c’è chi vi aiuterà in caso di bisogno, ma questo dire causerà in voi un abbassamento del livello di attenzione, che vi causerà errori nel domani!”…così ribadiva Antonio mentre beveva il suo vino nella osteria circondato dai suoi paesani .

E così per tutta la città..tra la gente ascoltando le parole di Antonio, si diffusero ovunque istigazione all’egoismo e all’indifferenza dei problemi altrui…e tutti temevano che aiutare gli altri causasse sfortuna alle loro famiglie.

Persone sole ad esempio: donne nubili, uomini celibi, vedovi, disoccupati, adulteri, falliti e povera gente insomma…non erano più aiutati psicologicamente ne materialmente da nessuno..questo perché Antonio consigliava di non aiutarli per motivi magici e di superstizione e infatti aggiungeva: “chi aiuta le persone che hanno sbagliato..é obbligato ad aiutare nel far rimanere in vita il loro spirito erroneo… che di solito è depresso..e dove vivranno questi spiriti tristi?..vivranno in chi li ha aiutati..faranno la loro casa nella mente di chi li ha aiutati…infatti devono tenerli loro gli sfigati…quelli che dicono sempre di aiutare! .per il motivo che essi consigliano così devono quindi cominciare loro a dimostrare di far solidarietà spirituale e dar loro consolazione a quegli sfigati, non io che la penso diversamente….”

Antonio l’egoista continuò dimostrando ulteriore cattiveria: “Io invece non voglio fare questo sacrificio di far solidarietà a chi non merita..secondo me è da sprovveduti aiutare chi ha sbagliato…la gente deve essere ben motivata a prestare molta attenzione nella vita per la vecchiaia che vivranno….la gente deve temere di sbagliare, ad esempio un animale sperduto lo aiuterei, poichè non ha le capacità di badare a se stesso, ma aiutare un essere umano no! si deve pretendere di più dagli uomini!” diceva Antonio l’egoista a tutti..

E tutti si dimostravano convinti a considerare come consigliava l’Antonio:

“chi consiglia di portare un ombrello al braccio quando si cammina per il paese, causa il piovere su se stesso e su gli altri…ed è per questo che piove in paese..tanto c’è l’ombrello pronto..tanto c’è il rimedio.. per questo piove..infatti pensate..se l’ombrello non esisterebbe..forse non pioverebbe mai!”.

Per dar ragione ad Antonio, e c’è da ridere …tutti temevano di portarsi dietro il vero ombrello per prudenza.. perché temevano di essere accusati di essere stati loro la causa di un eventuale recente acquazzone oppure di una alluvione…ed avevano anche vergogna se qualcuno pensava questo di loro…

Gli amici di Antonio facevano comizi molto convincenti…ed ogni giorno qualcuno in più si univa al loro pensare.

E passarono i mesi e il nostro amico Antonio si sentiva forte e sicuro di se, talmente forte e sicuro di se che cominciò senza rendersene conto a rischiare..a prendere decisioni affrettate..

in quanto diceva a se stesso: “io non comprendo chi sbaglia, quindi secondo il mio ragionamento non mi possono capitare ne errori ne disgrazie… ne soffrirei troppo….é certo che è così…non comprendo lo sbagliare quindi è certo che non mi capiteranno errori..poichè gli errori capitano a chi li ha di già …secondo loro tanto esiste chi ti aiuterà.”

Dovete sapere che i capi religiosi del paese, vedendo la gente sempre pronta a discriminare e mai a far solidarietà nei riguardi di chi aveva commesso errori e si era impoverito …capirono la cattiva influenza sulle persone cristiane che quel tipo di nome Antonio causava..e nelle loro preghiere si lamentarono con il Signore.

Ma prima decisero di dare un avvertimento, un buon consiglio, una possibilità a quella persona egoista di nome Antonio..

E fu così che due persone sante, un frate ed una suora, andarono a trovarlo, per farlo pentire delle parole che diceva nelle osterie, e nei comizi urlati in piazza alla gente ai danni del metodo cristiano..

Essi chiesero ad Antonio: “Antonio diventa buono, non essere iniquo, permetti a chi vuole fare la carità di compiere buone azioni e non dire di vietare di dare aiuto a chi vuole aiutare i perdenti, i falliti, i poveri..poiché rischi di finire all’inferno alla fine del mondo se continui a dire queste parole!”

Ma Antonio si alzò dalla sedia ed adirato, rovesciò il tavolo di casa in preda alla rabbia nel sentire parole che lo rimproveravano e disse urlando: “Via da qui! Voi siete poco furbi! Io dico che non è giusto fare sacrifici per gli altri…la povertà e la sfortuna sono castighi divini..di conseguenza non bisogna fare solidarietà ai bisognosi..si commette un ingiustizia nei riguardi di chi ha deciso questo destino per loro!”

Spaventati e sgomenti il frate e la suora, si allontanarono dicendo di Antonio: “Che il Signore lo perdoni!”

Si ritrovarono poi tutti in chiesa per pregare per la conversione di quell’egoista e cattivo cristiano…..

“Ti preghiamo oh! Signore”..dicevano i religiosi…”possibile che quel tipo di nome Antonio con tutte le cattiverie che dice, stranamente non abbia mai avuto momenti di sfortuna…meriterebbe chissà quali malanni…in questo modo la gente capirebbe che le cose per chi è un egoista…finiscono male prima o poi.”

E così nelle chiese si pregava per la conversione di quel tale Antonio che disapprovava fare solidarietà ai poveri..tutti speravano che un miracolo lo facesse ragionare meglio..

Dovete sapere che esistono forze misteriose nell’universo..ad esempio il Caso e la Coincidenza…. essendo esse forze sperimentatrici ed incontrollabili, che molte volte si divertono a mettere in difficoltà la vita della gente, esse decisero  di voler capire cosa si prova a far sbagliare quel tipo lì..quell’egoista di nome Antonio….

Quel tale Antonio incuriosiva tali forze del destino… e così, quando Antonio un giorno disse per l’ennesima volta che:

“non bisogna perdonare chi sbaglia, poichè dicendo così, si commette una ingiustizia verso chi è stato attento!”…qualcosa deve essersi sconvolto nell’Universo astrologico poiché la fortuna cambiò all’improvviso percorso..

Dovete sapere che il nostro amico Antonio fu così preso dall’entusiasmo della sua teoria egoista, che decise nuovamente di continuare ad agire facendo cose azzardate di tipo commerciale..

Si sentiva così sicuro di se a causa della sua superbia, che ad esempio decise un investimento in banca rischioso, che dopo pochi giorni risultò però dannoso, dopo qualche settimana infatti da quell’ investimento, in tutta la nazione ci fu una recessione economica..che rovinò la banca milanese dove Antonio aveva investito il suo denaro..

E il nostro amico Antonio da ricco che era, diventò per questo più povero.

Accadde anche un problema nel lavoro, ad Antonio gli si ruppe il nuovo trattore che aveva comperato mediante internet a poco prezzo, lo aveva infatti comperato da una azienda che si trovava in Russia perché diceva: laggiù i macchinari costano molto meno..

sentirono dire Antonio che: ” io non comprendo che è facile fare errori e quindi non sbaglierò di certo nel prendere questa decisione!”

ed invece stranamente per lui, il trattore dopo qualche mese si ruppe nel motore e per aggiustarlo, si accorse troppo tardi, che costava di più che comprarne un altro, per motivi di contratto che però erano scritti in piccolo, risultava infatti che bisognava finanziare il trasporto del  trattore nella lontana Russia con il treno e questo non era vantaggioso al portafogli di Antonio..così il nostro Antonio buttò il trattore in una rottamazione…e le sue terre restarono non arate nel giusto modo e nel periodo climatico che era necessario…il successivo raccolto di quell’anno, per questo motivo, andò male e Antonio diventò ancora più povero.

Nei giorni a seguire al nostro Antonio ebbe un’altra sciagura, stranamente crollò la palazzina che il nostro amico si era fatto costruire anni prima per scelta in riva al mare nel sud di Italia, in una zona dal bel paesaggio marittimo, ma però Antonio non sapeva che quella zona era facile ai terremoti..ingenuamente si era fidato dell’ingegnere edile nominato da  soci sprovveduti

infatti l’ingegnere edile commise un errore organizzativo, non consultò un esperto geologo.. la casa fu costruita in prossimità di una falda sismica e tendente al bradisismo e questo errore di costruzione  causò ad Antonio un incidente che lo rovinò economicamente…la casa crollò per i difetti del terreno delle fondazioni e Antonio dovette pagare i danni…egli diventò per questo ancor più povero.

In seguito a queste sfortune che secondo Antonio capitavano senza motivo, ed era vero, ma secondo me c’era lo zampino del Caso e della Coincidenza, il nostro amico fu ridotto sul lastrico e con molti debiti da pagare.

Antonio resistette un anno..qualche altro mese…ma poi le difficoltà diventarono troppe ..ma fu di parola come aveva promesso a tutti…Antonio nonostante fosse impaurito per la sua salute a causa della povertà continuata e per lo stress conseguente…non chiese mai aiuto a nessuno….nemmeno allo stato…

Si dimostrò un vero uomo integerrimo, il nostro Antonio pur nella difficoltà non chiedeva aiuto a nessuno… e tutti quindi si complimentarono, ricordando quanto Antonio fosse coerente con i suoi modi egoisti e insolenti del passato nei riguardi di chi aveva dei problemi.

Antonio invece riteneva i suoi errori esatti, infatti per lui erano solo azioni non capite..decisioni sfortunate, ma i suoi vicini intanto si ricordavano di quel che diceva anni prima a tutti e infatti girava nel paese una voce che diceva :”Vedrete che pur soffrendo Antonio non chiederà mai aiuto a nessuno!”.

Per superare il freddo inverno infatti ad Antonio, poichè in povertà, capitò che non gli restava altro da fare che bruciare nel camino i mobili vecchi della sua casa.

Tutti ricordavano le sue parole dette al bar con cinismo: “ricordate egli diceva: se aiutiamo gli altri poi comprendiamo che c’è un rimedio al commettere errori e questo ci renderà faciloni e volentieri allo sbagliare nella vita, perché vivremo sapendo che si può vivere dell’aiuto di altri..e quindi per evitare questo vivere facile… non si deve aiutare chi ha problemi…” e così nessuno dei vicini, ricordando queste parole da lui dette, nessuno si offrì di aiutarlo..Antonio li aveva ormai convinti purtroppo a questa maniera..

Fu così che tutti per incoraggiarlo si congratulavano con lui del suo spirito di ostinazione ..che consigliava Antonio ad essere integerrimo nelle buone intenzioni di non chiedere mai aiuto a nessuno…”è proprio una persona di parola quell’Antonio…non chiederebbe aiuto gratis nemmeno ai dottori!”.

“Antonio… è strano che tu hai questi problemi..ma grazie al tuo soffrire per aver sbagliato, molti staranno più attenti nel domani… vedendo quanto soffri per la tua povertà… saranno tutti più prudenti nell’investire denaro e nel comperare case..quindi continua pure a soffrire che ci rendi attenti!”

“Caro Antonio con il tuo esempio di non chiedere aiuto mai a nessuno.. il prossimo non sarà obbligato a fare solidarietà..poichè come dicevi tu in passato..”è da sprovveduto fare solidarietà a chi ha dimostrato di non aver capacità”….ricordi Antonio dicevi così!” affermavano i paesani al mio parere per prenderlo in giro, dicevano così per scherzare..probabilmente ridevano della ostinazione e dell’orgoglio che Antonio stava dimostrando….

Passarono i giorni ed i mesi e nessuno si degnava di aiutare Antonio..anche perchè lui non chiedeva aiuto…e poi nessuno aiuta volentieri gli egoisti ed è così che chi ha predicato l’indifferenza al prossimo molte volte la subisce:…

“troppo comodo cambiare idea quando si è nel bisogno…e poi Antonio non ci chiede aiuto..meglio così per noi..risparmieremo risorse che saranno utili ai nostri figli!” dicevano così le autorità del paese.

Il povero Antonio a causa dell’arrivare di una altro inverno ancor più gelido, si ammalò di febbre poiché non aveva il denaro per finanziare il riscaldamento in casa e dopo tre mesi ..essendo solo nel suo letto e senza l’aiuto di una infermiera… tra un colpo di tosse e l’altro, stette male in modo grave finché morì di polmonite ..e le sue ultime parole furono:” muoio! ma sono stato di parola non ho chiesto aiuto gratuito nemmeno al dottore!”.

Nessun paesano partecipò al suo funerale poiché era il funerale di un fallito..qualcuno tempo prima, aveva convinto la gente che portava male partecipare a quel tipo di funerali..

Antonio fu seppellito con poca spesa poiché il comune finanziò, in quanto suo dovere civile, la sepoltura…..fu messa per lui una tomba con una lapide anonima e grigia… e nonostante il rispetto cristiano che si ha per i defunti…alla sua tomba fu dato un angolo remoto del cimitero del paese..in un luogo dove nessuno passava mai a portare dei fiori.

La gente che camminava per il cimitero ed incontrava casualmente la sua tomba… si ricordava di lui e diceva mentre osservava la sua lapide:

” Antonio è stato di parola fino all’ultimo.. ha dimostrato fino all’ultimo che non ha mai avuto bisogno dell’aiuto del prossimo…Antonio poteva forse prolungare la sua vita, chiedendo aiuto a qualcuno, ma ha preferito obbedire al suo orgoglio e morire prima del tempo!”.

Passarono gli anni e tutto il paese si dimenticò finalmente di lui e di quel che consigliava…e

Le organizzazioni parrocchiali poterono convincere i tanti ad aiutare chi aveva problemi…rendendo molto contenti i bisognosi, forse perchè tutti pensavano che a comportarsi come suggeriva Antonio, si rendeva adirato il Signore..poiché avevano capito che la fortuna molto spesso decide di aiutare solo i simpatici e gli altruisti..bisogna fare del bene per avere fortuna…

Morale:

non è il dire che: “ errare nel lavoro é umano! tanto c’è la solidarietà cristiana che ci pensa!” non è questo che causerà il nostro sbagliare,

non è il convincersi che: “il sapere che la gente ci aiuterà di certo, ci causerà il nostro prestare poca attenzione nella vita”……non sono queste cose che rendono poco attento il prossimo nel comportarsi..

Dovete sapere invece che la mentalità di chi di solito crede nella Provvidenza e nell’aiutarsi l’un l’altro, è più facile all’ottimismo, per questo in un modo o nell’altro chi permette a se stesso di chiedere aiuto raggiunge i suoi obbiettivi più facilmente…

solo costoro riusciranno a essere contenti nella loro vita…in quanto non avranno mai paura di viverla..

Pensiamo quindi che la sfortuna e la malattia sono forse causate dalla Casualità e dalla Coincidenza, non dalla nostra filosofia esistenziale, e nessuno può impedire, nonostante impegno e volontà..che capitino errori nel lavoro..

poichè l’essere umano, molte volte si è dimostrato vulnerabile nelle sue capacità..ed a volte la sola solidarietà del suo prossimo è l’unico modo per risolvere i suoi problemi..

Fine

(Milano Ottobre 2010)

Autore: Egidio Zippone

Giudizio: serio, interessante

voto (da 5 a 10): 9

Favola: Antonio l’egoista (per adulti)ultima modifica: 2019-04-10T08:41:47+02:00da scrittore59