Favola: Gideon Giulius e la Fortuna (per ragazzi)

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(racconto di tipo verde e bianco)

tempo teorico dedicato per la lettura 35 minuti

FAVOLA DI EGIDIO

GIDEON GIULIUS E LA FORTUNA

INTRODUZIONE: quando la gente vede che le speranze non si realizzano più, occorre che un abile artista, sappia vincere il maleficio di un cattivo mago, che ha allontanato la fortuna dal suo paese per invidia, rendendola meritocratica eccessivamente.

Ma Gideon Giulius in questa favola, persuaderà la fata Fortuna a bendarsi gli occhi, ricordandole che il Signore Onnipotente Creatore di tutte le cose si vuole Santo con i peccatori, e convincerà la fata Fortuna a ritornare benevola.. ..ma…

INIZIO

Favola: Gideon Giulius e la Fortuna

C’era una volta, nel mondo delle favole, un paese tra le colline alberate.

Vi ricordate di Giulius-Gideon, il povero contadino che insegnò come essere felice a tutto il suo paese, consigliando la gente a scegliere di accontentarsi, liberandolo dall’opportunismo di un mago-dittatore…ecco un’ altra delle sue avventura raccontata per voi.

Giulius un giorno capì che non gli interessava più di essere pensato come un cavaliere, non era un incarico per lui quello, la gente non comprendeva per davvero i tanti sacrifici che causava ad un contadino quel tipo di eroismo…fare l’eroe al parere di Giulius….non permetteva di pensare mai a se stessi..

Vi dirò di più..il brutto carattere di Giulius, la sua vita imperfetta e la sua ignoranza, ora infastidivano l’immagine sapiente del paese, così la gente diventò ingrata non trovando perfezione ne integerrimità in Giulius, e preferì dimenticarsi di lui..

la gente chiese a Giulius di andarsene dal paese e di andare a vivere lontano… ad esempio in campagna, “si! che vada lontano nella sua casa di campagna ad abitare quell’anti-conformista ubriacone!” dicevano purtroppo in tanti.

Giulius non se la prese a male, poiché era una persona buona, li comprese ed obbedì… egli ripose le sue armi magiche in un baule e tornò a vestirsi da contadino e si dedicò al lavoro dei campi che era il suo vero lavoro, per la gente del paese ormai non era più nessuno ed infatti nessuno si curava più di lui, e Giulius affermò:” lascio la spada e riprendo la zappa..la mia vera natura è questa, di essere un contadino…così sarà!”.

Intanto i suoi paesani vivevano felici e contenti, la stessa gente aveva capito che non aveva più bisogno di Gideon Giulius, ne di altri cavalieri ed eroi come lui, “a che servono gli eroi, ora sappiamo essere felici da soli , non abbiamo più veri problemi!” dicevano tutti.

Passarono giorni lieti per tutti, dove tutti potevano essere felici poiché avevano imparato ad accontentarsi con sincerità…e Giulius notando questo, non si lamentava mai della loro ingratitudine ne di niente…l’importante per lui era che la gente del paese fosse felice.

Ma in quel paese che viveva del continuo godimento della vita e della certezza della raggiunta felicita, qualcosa stava per cambiare, qualcuno lontano era stato reso invidioso dal loro vivere allegro e stava escogitando malefici.

Dove purtroppo l’egoismo e l’opportunismo erano ancora esistenti..ad esempio nei paesi confinanti, laggiù vivevano maghi invidiosi e malvagi in grado di fare magie e malefici giustificando con motivi futili la loro certa cattiveria.

Arrivò l’Inverno in quella regione e nessuno si era infatti premunito nei riguardi di esso, il raccolto era stato insufficiente quell’anno, la gente era stata troppo ottimista e la poca organizzazione unita a troppa faciloneria, il non programmare con abilità e il non organizzare la vita con puntiglio, avevano causato problemi alle risorse agricole..…

Inoltre l’invidia nei confronti del paese delle nazioni vicine, ed il dover essere sempre in competizione, presero il sopravvento e causarono l’irritazione e la antipatia per il paese, un mago invidioso inventava tutti i giorni castighi e punizioni anche traumatiche per la gente che gli stava antipatica..

Egli invidiava gli abitanti del paese in cui abitava Giulius e decise al riguardo di porre fine a quell’ingiustizia..”come mai la gente di quel paese deve essere sempre felice, mentre io non riesco ad esserlo?…non é giusto!” affermò il mago del castigo…”ora io punirò quel paese..e porrò termine a questa ingiustizia!”.

A causa dei malefici di quel mago nei riguardi del paese di Giulius, l’economia di tutti si ritrovò nella crisi più totale…e tutti si lamentavano della poca fortuna che si aveva nel vivere laggiù, ora nel paese a causa della prolungata carestia agricola, si faceva a volte la fame e molti pensavano per questo di emigrare lontano, la situazione era troppo grave anche per chi sapeva accontentarsi.

Era proprio così, una delle punizioni che aveva inventato l’invidioso mago con il suo maleficio, era che la speranza di ogni abitante del paese non fosse mai realizzata…

il maleficio aveva causato nel prossimo un pessimismo crudele …e tutti avevano la sensazione che la fortuna fosse sparita da quei luoghi…e il mago inoltre volle che la fame e la povertà comandassero le campagne e gli allevatori, causando la sofferenza economica di molti e per molti mesi..

poiché lui “il mago del castigo” affermava..”l’umanità va punita in quanto essa non merita ne perdono ne fortuna, poichè l’umanità è impura ed irrequieta e da sempre si è dimostrata capricciosa alla coerenza”.

Pensava inoltre il “mago del castigo” ridendo :”Ora vediamo se i filosofi della felicità, sapranno convincere ad accontentarsi, ed essere contenti ugualmente, nonostante queste condizioni di carestia esagerata che io sto causando loro!”.

Gli abitanti sopportarono, pensavano anche che pur accontentandosi del poco forse è possibile restare felici, ma poi i momenti di sacrificio e di rinuncia diventarono tanti e troppo duraturi, e tutti cominciarono a credere in loro con sgomento che mai la carestia sarebbe finita e che sarebbe durata per sempre, e la paura ed il pessimismo presero il sopravvento sull’ottimismo della gente..

Il paese a causa del diffuso esodo giovanile, rischiava di diventare disabitato di risorse umane..i giovani non facevano fortuna e pensavano ormai di partire per altri luoghi ..in quel luogo la terra da coltivare restava solamente un obbligo degli anziani…tutti a causa dei sacrifici necessari da compiere diventarono quindi depressi e tristi…

”i consigli filosofici di Giulius sono vinti finalmente!” affermò il mago del castigo nel suo casolare tra i monti, nel sapere di queste notizie…

Ma come mai la signora Fortuna aveva abbandonato il paese di Giulius?

Dovete sapere che quel mago cattivo chiamato “ il mago del castigo” aveva convinto la signora Fortuna a diventare più abile nel vedere e nel giudicare.

Il malvagio mago volle e disse che: “Bisogna che ella, la Fortuna, sappia come é erronea e stolta la gente del paese di Giulius!” e così accadde..

La Fortuna che era una bella donna sempre giovanile, cioè era una fata immortale, fu convinta da quel mago a non essere sostanziale nel giudicare ed ella disse, dopo avere visto e giudicato il mondo con pignoleria: “ora sò… ed ho capito, che solo chi merita ha diritto a usufruire dei miei benefici..ad avere momenti di vera fortuna!”.

Dette queste parole, ella scappò dal dover vivere in quella società e andò ad abitare in un luogo segreto, affinché nessuno la avrebbe più toccata e provocata, poichè secondo lei, nessuna persona meritava mai più il suo aiuto.

Si! la signora Fortuna era un po’ emotiva e irascibile e facilmente ella si irritava..quindi bisognava stare attenti a quello che si diceva in sua presenza.

Da quel giorno le speranze dei giovani e dei deboli di quel paese erano disilluse dai malefici del mago ed il sapere di questo accadere si diffuse in ogni luogo..

”a chi chiedere aiuto?” si chiedeva la gente e così i paesani si ricordarono del loro passato e che esisteva ancora un eroe e dissero: “Presto Giulius occorre il tuo aiuto, abbiamo bisogno del tuo aiuto, ti preghiamo di aiutarci, scusaci per come ti abbiamo trattato anni prima..ti chiediamo aiuto.. per favore aiutaci tu!”

Dovete sapere che altri eroi disponibili, in quel paese non ce ne erano, in passato il mago dell’opportunismo nemico della felicità, come ricorderete nella precedente storia, li aveva vinti e allontanati e cambiati da eroi altruisti in persone egoiste.

Come sappiamo in seguito Giulius aveva sfidato e vinto il mago dell’opportunismo..era quindi lui ora, l’unica possibilità disponibile a risolvere i problemi del paese.

Quel contadino era il solo che li potesse aiutare..

e Giulius infatti capì le sofferenze della gente nel vedere sempre deluse le loro speranze

le suggestioni pessimistiche che subivano dovevano essere guarite e decise di aiutarli…”questo paese è vittima di un maleficio!” pensò Giulius “devo aiutarlo!”

Nonostante i suoi paesani avessero il permesso di essere felici, mancava loro l’ottimismo e soprattutto la fortuna di vedere andare a buon fine le loro iniziative e speranze, il loro sapersi accontentare non bastava…

Ma questa volta Giulius capì che non occorrevano armi magiche, bensì era necessaria la mente fine ed acuta di un artista.

Di conseguenza questa volta il contadino Giulius decise di vestirsi da artista, da poeta, ma anche da avvocato e decise di partire alla volta della montagna del Paradiso per chiedere consiglio agli “Angeli della saggezza” i suoi unici e veri amici.

Giulius sapeva che se avesse voluto, proprio per quanto amava il suo paese, avrebbe avuto lo aiuto dagli angeli, forse pensava Giulius: “solo Loro possono risolvere i problemi che disturbano l’ottimismo dei miei paesani poiché sappiamo e sono contento che si Vogliono Santi”

Cammina e cammina Giulius giunse sulla “montagna degli angeli” egli incontrò in quel luogo gli “Angeli della saggezza” e descrisse loro le sue preoccupazioni.

Fu così che Giulius capì che Il Signore del Cielo aveva creato la Fortuna, ma la aveva lasciata nello spirito libera di aiutare chi voleva… ma la Fortuna non era saggia, la Fortuna aiutava chiunque a causa della sola simpatia e delle emozioni del momento…infatti la Fortuna era un spirito impulsivo.

Gli “Angeli della saggezza” decisero di aiutare Giulius e lo consigliarono prima di tutto a capire quali erano i motivi per cui la Fortuna si negava da un po’ di tempo ai suoi paesani, per capire questo, essi interrogarono i cinque elementi che causano e influenzano la vita sulla Terra.

Questi elementi sono: gli spiriti del fuoco, dell’aria, dell’acqua e della terra e anche lo spirito dell’amore, essi furono interrogati per capire quel che stava succedendo nel mondo.

Dopo qualche giorno di attesa, questi spiriti risposero, e gli angeli seppero che i motivi per cui la Fortuna non aveva più simpatia per le speranza degli uomini erano i seguenti:

1) i paesani avevano timore della verità

2) essi erano poco rispettosi del Signore del Cielo loro creatore

3) essi nella vita erano stati molte volte egoisti con i deboli

4) essi nella recente vita fingevano di ritenere giusti i loro errori

5) essi si divertivano a discriminare il loro prossimo

6) essi non facevano un valido esercizio dell’intelligenza e dimostravano poca abilità nel lavoro…

Tutte queste cose alla lunga allontanano la Fortuna dalla gente.

Gli angeli della saggezza riferirono queste cose a Giulius, ed egli restò in silenzio a pensare.

In seguito Giulius chiese: “ma come farò a convincere la Fortuna a tornare benevola..questo é importante, poiché è a causa di questa simpatia per l’umanità che la Fortuna esaudisce le nostre speranze..l’umanità per restare ottimista deve avere la sensazione che la signora Fortuna sia sua amica”…”si! bisogna convincere la Fortuna a tornare come prima..amica del mio paese!” pensò Giulius.

Ma come fare?

Gli angeli risposero: “ solo tu Giulius lo puoi sapere, come un poeta dovrai scrivere e recitare la giusta poesia in rima..in modo da commuovere la Fortuna e farla tornare amica della tua gente”.

“Noi ti possiamo aiutare e ti regaliamo uno strumento musicale magico, un mandolino di legno pregiato, con le parole che scaturiranno dal tuo cuore e con l’aiuto della sua musica magica, potrai convincere la Fortuna a tornare amica degli uomini, infatti questo altri non è che il “mandolino della persuasione”.

“E che altri argomenti avrò per convincerla?” chiese Giulius.

A sentire le parole di Giulius una voce nell’aria, era la voce spirituale di un angelo invisibile che diede a lui una risposta:

“la Fortuna e impulsiva ed a volte ingiusta non sempre obbedisce alla saggezza, quindi essa obbedisce alla suggestione ed alla emotività, il dissuadere dal fare solidarietà ha causato l’allontanarsi del far la carità, quindi anche la Fortuna è diventata egoista con i bisognosi, bisogna fare regali, facendo infatti un piccolo regalo a qualcuno si ottiene Fortuna dieci volte tanto per noi!” detto questo la voce tacque e gli angeli visibili della saggezza continuarono a dire tutti insieme:

“noi ti diciamo dove la Fortuna si è nascosta e tu Giulius che ti credi un bravo persuasore, cercherai di convincerla a tornare amica della gente del tuo paese, poiché devi sapere che “il mago del castigo” l’ha convinta a donare la propria influenza benefica sempre agli stessi, non obbedendo più alla commozione e alle sane emozioni della pietà e del voler compensare rimediando alle difficoltà della vita..”.

Rivelato a Giulius il luogo segreto dove si trovava la signora Fortuna, Essi fecero un’altra cosa, diedero a Giulius un altro regalo da donare alla Fortuna: “questo regalo ti aiuterà a convincere quello spirito impulsivo, ora diventata anche egoista, a tornare tua amica.

Ecco tieni una bottiglia di un vino zuccheroso e magico ed un rotondo dolce dal buon sapore!” dissero gli angeli.

Quando la signora Fortuna berrà il vino magico… diventerà più allegra.

Quando la signora Fortuna si nutrirà del magico dolce…diventerà più buona con la gente..” aggiunsero gli angeli.

Dopo avere capito queste cose Giulius era pronto e decise di andare a trovare la signora Fortuna ovunque si trovasse, saputo dagli angeli il luogo dove la Fortuna si nascondeva Giulius decise di andare laggiù per incontrarla.

Dovete sapere che la Fortuna aveva deciso per nascondersi di andare a vivere in segreto su un isola, in mezzo al mare Mediterraneo, si! ella ora viveva a nord della Sardegna sulla colline che sormontano la città di Porto Torres..in quel luogo lontano aveva costruito una delle sue case…laggiù si trovava la casa della signora Fortuna…che era una fata..

Giulius si organizzò a modo, raggiunse il porto di Genova e salì su una barca a vela a pagamento e così dopo qualche giorno, Giulius poté raggiungere il nascondiglio della signora Fortuna che ora non era più un segreto per lui…

Giunto nella casa di Porto Torres, vide la fata che stava prendendo il sole sdraiata su un lettino di foglie di palma, le si avvicinò e le parlò, e Giulius ebbe conferma che qualcosa era cambiato in lei, la signora Fortuna era cambiata ella non era più generosa, ella aveva deciso di diventare un giudice meritocratico e di vederci bene, ora vedeva con puntiglio la vita degli uomini…ed ora che la Fortuna aveva deciso così, ella credeva molto di più a quel che diceva il mago del castigo invece di credere nella virtù della bontà….il mago la aveva accusata di portare fortuna ingiustamente anche ai peccatori più matti, invece di limitarsi ad aiutare solo chi é serio e meritevole..

La Fortuna a causa del maleficio ipnotico di quel mago capì che non tutti meritavano la sua amicizia .. e quindi ora intendeva premiare solo chi meritava e cioè proprio nessuno, poiché la signora Fortuna purtroppo era stata resa anche pignola e si era proprio stufata dei bisticci degli umani, così la fata aveva deciso.

“A mio parere di certo la sua intelligenza subisce la magia di un mago malvagio!” pensò Giulius preoccupato..

Ma queste cose Giulius le sapeva di già e decise di porre rimedio in quel luogo parlando per un po’ con quell’essere fatato creato dal Signore del Cielo…

Giulius decise quindi di regalare alla Fortuna i suoi doni magici che aveva con se…che erano: una bottiglia di vino molto dolce (la magia del dimenticare i litigi rendendo tutti allegri) ed inoltre donò a lei una torta rotonda ripiena di frutta saporita (la comprensione del solo bene..la comprensione della generosità..e cioè di essere buoni con chi piace al Signore del Cielo facendo regali).

Mentre la Signora Fortuna beveva quel vino e si nutriva di quei alimenti prelibati, Giulius imbracciò il suo mandolino magico e si mise a suonare magiche note restando a Lei vicino, recitando queste parole, volute dal suo cuore, parole in rima ordinate dalla sua inventiva:

CANZONE DI GIULIUS

DAL TITOLO:

FORTUNA CHIUDI GLI OCCHI

oh! bellissima Signora dai poteri importanti

rendici contenti tutti quanti

le emozioni di gioia e di felicità causare

solo la Fortuna ce le può regalare..

seppur peccatori, noi umani siamo

ma sempre figli del Cielo noi ci vogliamo

Il Signore che è Padre di tutti anche di noi

Ti comanda a esaudire le nostre speranze se tu vuoi

Un pensiero fatato che merita rispetto

ad ogni speranza può dare ottimismo e sia detto

I nostri sogni non siano desiderati invano

Tu signora Fortuna puoi darci una mano?

In quanto il Creatore ti ha voluto al mondo per causare

che i nostri sogni ogni tanto si debbano avverare

Non badare ai nostri errori morali

noi ugualmente ci riteniamo tra noi tutti uguali

Dimostrando tra noi bontà e solidarietà

Comprendi se vuoi, solamente la nostra verità

Vedi soltanto le nostre buone azioni

E realizza per noi generosa…. solo i sogni buoni

Se vuoi aiuta chiunque, sia i servi che i padroni

aiuta se vuoi anche i giudici ed i ladroni

Perché chi ti ama, ti vuole generosa oh! signora Fortuna

Realizza le nostre speranze, dai almeno qualcheduna!

In quanto solo semplici uomini noi siamo

E solo la gioia di aver una speranza noi abbiamo

che il Volersi Santo del tuo Creatore ti porti consiglio

ed aiuti con la sua generosità ogni suo figlio..

E cosa accade?. Sarà stato per il buon bere ed il dolce mangiare, sta di fatto che la signora Fortuna ritornò pian piano benevola ed allegra.

Sarà stato per effetto della magica musica del mandolino e delle belle parole commoventi del poeta, sta di fatto che la signora Fortuna ritrovò anche la simpatia per la umanità.

La Fortuna, resa allegra, si mise allora a cantare così:

è giusto anche se sembra da sciocchi

che io mi preferisca bendata sugli occhi

e che io possa donare i miei poteri

a chiunque mi voglia e mi chiede aiuto volentieri

“Si! ho capito..ora son certa che sarò sostanziale nel giudicare

e che farò solo del bene e molta fortuna dare

..anche se la coerenza dei maghi non mi comprenderà,

ma le tante speranze della gente questa novità risolverà!.”

così si mise a cantare la signora Fortuna..in risposta alle belle parole di Giulius e sorridendo al suo nuovo amico..

Giulius sentendo queste parole dette dalla fata capì che la Fortuna era finalmente tornata mite ed amica degli uomini, Giulius chiese:”oh!Signora é  possibile che la Fortuna mi conceda un favore, mi conceda il permesso di mettere una magica benda sui suoi bellissimi occhi, che rappresenta la “sostanzialità” nel giudicare, se vorrà così questo  significherà che la Fortuna non sarà più pignola nel donarsi agli uomini!”.. con un sorriso la Fata acconsentì, fu così che finalmente bendata, che gentilmente la Fortuna decise che tutto il destino dell’umanità sarebbe tornato ad essere consigliato dal Caso e dalla Coincidenza e non più dalla severa Logica, che da sempre è nemica dell’amore e della bontà.

Ora la signora Fortuna poteva di nuovo influenzare qualsiasi individuo e costui poteva credere che la sua speranza segreta si realizzasse…infatti ogni tanto, come sappiamo, la speranza di qualcuno si realizza davvero a causa di un suo miglior momento di Fortuna.

Resa mite la signora Fortuna e fatta tornare allegra come ella era prima, Giulius la condusse dopo un lungo viaggio per il mare, al suo paese, ed essa in quel luogo apparì ai molti bendata sugli occhi e giovane donna, e tutti nel paese le poterono toccare le sue bianche vesti ed accarezzarle le sue guance rosee..in questo modo ella così provocata, decise di diffondere tutto intorno il suo potere positivo e di portare Fortuna a quell’uomo ed a quell’altro uomo così come per caso, e tutto questo capitò ovunque ed a chiunque nel paese.

I momenti fortunati finalmente ritornarono a diffondersi nel paese di Giulius e con essi con il passare del tempo tornò l’abbondanza dei raccolti e la ricchezza economica da tutti desiderata…finalmente era giusto tornare a sperare ed a sognare ancora.

Ora in quel paese era più facile per chiunque accontentarsi…infatti ogni tanto capitava davvero un bel momento fortunato, e così la gente poteva continuare a credere nell’ottimismo e con sincerità, e la sensazione di felicità si rafforzava continuamente, le speranze della gente si realizzavano finalmente..dovete sapere che giungevano notizie di momenti fortunati da ogni dove, fu così che la gente del paese sentiva dire:

“dovete crederci nel nostro paese non capiteranno mai più gravi inconvenienti, la Fortuna ci è tornata amica!” diceva Giulius alle persone che incontrava per strada ogni giorno.

“Tutto questo ottimismo è dovuto al nostro eroe Giulius che ha reso amica e benevola la signora Fortuna con la sua gente!”, rispondevano tutti quanti a quelle parole.

“Grazie Giulius..sei il nostro eroe!”

Ed a voi cari lettori, anche se non tutti lo meritano, ugualmente a tutti un augurio di Felicità e di tanta Fortuna.

Fine

Autore: Egidio Zippone

(Milano, Settembre 2011)

Giudizio: interessante, originale

voto (da 5 a 10): 9

Favola: Gideon Giulius e la Fortuna (per ragazzi)ultima modifica: 2016-10-22T12:23:14+02:00da scrittore59

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