Poesia: il vestito della regina di Francia
C’era una volta una regina
In un regno non lontano in una città vicina
Che non si fidava mai di se stessa
E metteva sempre i consigli degli altri in testa
E così nel regno arredatori e stilisti tutti
Facevano soldi a palate quei farabutti
La regina insicura come era nel sorridere
Voleva sempre vicino a lei qualcuno con cui decidere
Un giorno disse tra se e sé
Voglio un vestito tutto per me
Voglio il vestito più bello che c’è
Degna della moglie di un facoltoso re
Lo farò fare su misura per me stessa
Ma io non sono certa della luce che è riflessa
Così al miglior sarto del mondo consiglio chiederò
Di cucirmi il migliore vestito che poi io indosserò
Chiederò il suo giudizio saggio ed esperto
Ho molto denaro il portafoglio mio è aperto
Il sarto fu invitato all’istante alla superba corte
occorreva un taglio e una stoffa o era la sua morte
un stoffa che non fosse pari a nessuna
degno di una regina e della splendida luna
Il sarto decise ed ebbe una furba idea
Quale è il vestito più sincero per una dea?
Il più adatto alla opinione buona
E’ di certo il nostro aspetto nudo di persona
Il sarto decise quindi nella sua intenzione sopraffina
Di cucire un vestito invisibile alla regina
La regina lo indossò e disse curiosa
“Lo ha fatto lei…ma! io son ancor dubbiosa
Pensava:” ma io non lo vedo, forse sono ignorante”
“Si fidi di me!” disse lo stilista “è un vestito strabiliante
Questo mia regina è il miglior vestito a voi più adatto
E fatto con la stoffa più appariscente che ha il bagatto
I ricami più eleganti sono in esso contenuti
E i gioielli più preziosi sono posti e sostenuti”
La regina non vedeva nulla ma ammetteva
Che quello stilista o era un dritto o sapeva quel che diceva
Ma siccome non voleva sembrare una stupida donna
Disse anche lei: “si è bellissimo ha ragione soprattutto la gonna”
“È proprio un bel vestito” disse la regina
E guardò in là per sentire il parere della dama vicina
Dopo aver sentito la regina, timorose anche le dame mentirono per davvero
“Si quello che ha indosso è il più bel vestito del paese intero”
Per non contestare la regina, la nobiltà diceva tutta quanta
“Si! mia regina è proprio bello ed degno di chi si vanta”
Ancor di più la regina intuì e non fu certa abile
“Allor è vero il vestito lo vedon tutti anche la gente nobile”
“Fingerò anch’io di vederlo fortuna che ho chiesto consiglio
Se no come facevo a capire cosa è per me il meglio”
“Sappiate che lo indosserò domani, per la sfilata della buona primavera
Lo indosserò per tutte le strade di Parigi fino a sera”
Il giorno dopo così tutti poterono vedere
l’inesistente vestito della regina ed il suo sedere
Il popolo e i cortigiani incoraggiati dal furbo sarto
Si complimentarono vedendo cosa indossava la regina su ogni arto
Si misero a fare i complimenti anche loro impauriti
Nel dubbio era meglio alla moda esser asserviti
Tutti dicevano “che bel vestito che ha la regina è proprio serio”
E battevano le mani tutti con ovazione e desiderio
Tranne una bambina tra la folla che dubbiosa disse all’istante
“ma accipicchia la regina è nuda ha solo le mutande”
fu così che al dire di quella bambina sincera
che tutti obbedirono ad una intelligenza più vera
cominciarono ad avere dei dubbi sulla saggezza dello stilista
e scoppiarono tutti a ridere di quella irrazionale vista
la voce della bambina era la voce della verità
Sia punita della gente la troppa credulità.
La regina ha fatto quindi una brutta figura
Delle proprie opinioni non bisogna aver paura!
fine
Autore: Egidio Zippone
(Milano, Marzo 2009)