Favola: l’orco pentito che si voleva vegetariano (per ragazzi)

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(racconto di tipo verde)

tempo teorico da dedicare per la lettura 25 minuti..

FAVOLE DI EGIDIO..

L’ORCO PENTITO CHE SI VOLEVA VEGETARIANO

INTRODUZIONE: un orco, non uguale agli altri orchi, decise di rimediare alle sue malefatte e rimediò davvero alle sue prepotenze..e decise che da quel giorno sarebbe diventato vegetariano…

Favola: L’orco pentito che si voleva vegetariano..

Inizio

C’erano una volta, nel mondo delle favole, nel simil periodo del 200 a.c., nel nord dell’Europa, gli orchi cattivi e malvagi, sia maschi che femmine essi erano molto crudeli…

Essi si divertivano a rapire i bambini degli uomini mettendoli nel loro sacco e poi se li portavano alle loro case e se li mangiavano ben cotti e cucinati..

Ogni tanto ad ogni fine del mese..il capo degli orchi di nome Vercingetorige diceva:

“amici che si fa?…che ne dite se andiamo tutti in paese oltre la foresta..spaventiamo tutti e sequestriamo ognuno un discendente in età di bambino dell’uomo..lo portiamo qua e ce lo mangiamo?

“Si! È una grande idea!” dissero tutti i cattivi orchi..”faremo così dai che ci divertiamo e ci saziamo..”.

Scesero tutti in paese e urlando e agitando dei bastoni, con la loro mostruosa sembianza, si misero a spaventare gli abitanti del paese, tutti scapparono nelle case e si chiusero dentro con il catenaccio, e quei bambini ritardatari che purtroppo restarono all’esterno e senza custodia per la confusione furono rapiti e zuff!, presi e messi nel sacco, in seguito il sacco posto sulle spalle degli orchi e subito tutti di ritorno nella foresta per un lungo sentiero fino al loro rifugio.

Gli orchi erano di ritorno alle loro case tutti contenti delle loro prede decisi a mettere i bambini catturati in pentola con le verdure e le patate al più presto…erano golosi e affamati…

I padri umani e le povere madri umane non potevano farci niente, gli orchi erano più forti e robusti dei loro uomini..ed i loro uomini temendo di essere uccisi e di conseguenza obbligati a lasciare orfani gli altri bambini della loro famiglia..decidevano di non reagire e di restare chiusi in casa..tanto di bambini c’e ne erano tanti in paese..così decidevano di subire il dramma che vivevano con rassegnata pazienza..

”che sfortuna! gli orchi ci hanno rapito il nostro bambino” dicevano i genitori avviliti, forse ne faremo nascere un altro…ma se poi ci mangiano anche quello…non ci voglio pensare e troppo orribile!” diceva una madre disperata..

Gli orchi intanto portavano nelle loro case i bambini rapiti e li mettevano in pentola senza badare ai loro piagnistei..e dopo una ora e mezza di cottura…gnam gnam… essi erano subito cotti e poi mangiati…dovete sapere che al parere degli orchi quei bambini erano così teneri e saporiti…proprio da leccarsi i baffi neri a punta, che tutti gli orchi hanno sotto il naso…..dicevano proprio così!.

Ma dovete sapere che tra questi orchi cattivi.. alcuni veramente crudeli..ce ne era invece uno, che dovete sapere si chiamava Torquato…che era buono di cuore e di indole gentile a differenza degli altri che invece erano antipatici, ma purtroppo ai suoi amici orchi, gli piacevano i bambini da mangiare, e Torquato non ci poteva fare niente..era stato obbligato a mangiare carne di bambino anche lui, ma dopo averli mangiati, a differenza degli altri orchi, questo orco di nome Torquato piangeva vere lacrime ed aveva una vera crisi di coscienza spirituale tutti i momenti..pensando a quello che aveva fatto e visto fare…Torquato piangeva per il danno commesso alla vita…..

E diceva: “ma cari amici orchi..forse facciamo un torto a quei genitori a cui rubiamo loro i figli..comportandoci così privi di ogni scrupolo!”

Ma gli altri orchi risoluti gli rispondevano:

“bisogna pur mangiare, le persone mangiano gli animali, e noi che siamo come i mostri, che siamo come gli animali feroci, mangiamo le persone, é giusto qualcosa dobbiamo pur mangiare anche noi!, quindi mangiamo i bambini che sono più facili da catturare, e poi è il dovere che ci fa comportare così, il dovere nei riguardi del personaggio delle favole che rappresentiamo…quindi non ti lamentare orco Torquato e mangia i bambini anche tu…. su mangia lo “spezzatino di carne di bambino” dai che si raffredda..su forza!”

“sarà ma secondo me… mi sembra che facciamo soffrire quelle povere mamme comportandoci così..siamo proprio cattivi….i bambini sono gentili e buoni e quindi non gli si fa del male!”

“ma spiegaci Torquato..tu perché lo hai fatto il carnivoro..poco fa ti sei mangiato carne di bambino anche tu..ti abbiamo visto…non dire di no!?” chiese l’orco Asdrubale seduto di fianco.

“lo faccio perché sono solo e voi siete il mio gruppo… e non ho nessuno al mondo…quindi vedendo voi lo faccio anch’io..forse lo faccio per avere degli amici…per non restare solo e mangio anch’io i bambini, poichè chi va con gli zoppi impara a zoppicare, però mi sembra cattivo quel che faccio..dovete sapere che quasi quasi divento vegetariano…vorrei diventare un vegetariano e nutrirmi solo di verdure e patate…” diceva Torquato agli altri orchi lamentandosi della vita che era obbligato a fare…..

“Un orco vegetariano..non si è mai visto..sei uscito pazzo..su smettila e finisci di mangiare!” diceva l’orco Sigismondo mentre si fumava la sua pipa.

Un orco deve essere un carnivoro…tu sei strano…su andiamo e finisci di mangiare la tua zuppa!” diceva un altro orco di nome Arcibaldo mentre attizzava il fuoco..

Quella notte nel suo letto l’orco Torquato soffrì di una tremenda crisi di coscienza che gli causò brutti sogni. “Ho un dolore di vita….Ah che dolore!… ah! come soffro! …soffro troppo!…ci ho il dolore di coscienza aaah!..vivo nell’errore! …ho tradito la bontà della saggia vita!..come soffro tanto!….non sono differente dagli altri…eppure io soffro!.” Diceva l’orco Torquato piangendo nel letto e rigirandosi di qua e di là sul letto di legno nell’angolo della sua capanna durante la notte..

Così una notte lo sentirono le fate del bosco, che avevano pietà delle lacrime di Torquato, parevano sincere a tutte loro, vedendolo nel tormento…decisero di aiutarlo.

Dovete sapere che qualche giorno dopo, all’orco Torquato apparve durante la notte una fata..proprio vicino al letto che gli disse:

“Torquato sei sveglio?..Sono la fata Paolina…orco Torquato brutto cattivo… se non rimedi alla malefatte che hai combinato..finirai nel tremendo inferno!.”

E subito la fata Paolina portò Torquato a immaginare con la mente quel luogo infernale che apparve fiammeggiante e arso da un incendio tutto intorno…il luogo era pieno di sensazioni di sofferenza in quel luogo tremendo tutti gli orchi era prigionieri e vivevano nel dispiacere in eterno..

Fu così che l’orco Torquato si spaventò molto, si inginocchio di fronte alla fata e chiese: “Come devo fare per rimediare..non voglio finire laggiù nel fuoco eterno..voglio rimediare… aiutami tu oh! fata del bosco…”

“Segui il mio consiglio” disse la fata Paolina. “Prima che giunga il tuo morire..vai nella miniera degli orchi..ed estrai dalla roccia una pepita di oro, ma bella grossa, dovrai estrarre una pepita per ogni bambino che ti sei mangiato.

Fatto questo pensa di pentirti dei tuoi peccati e dai in quel momento un bacio alla pepita di oro e poi buttala in terra..vedrai il miracolo che capiterà.

Se lo farai… sarai perdonato da tutte le fate del bosco ed io ti aiuterò personalmente…però prima avrai da faticare… molto da faticare..questa è la tua penitenza!”

E così l’orco Torquato, un mattino si mise di buona volontà ed andò nella miniera di oro degli orchi, che stava sotto la montagna, attrezzato di picconi e di carriole e con tutte le buone intenzioni cominciò a scavare ed ancora scavare..le dure pareti della miniera..

E si mise anche a lavorare di piccone estraendo terra di giorno e di notte, tanté che gli altri orchi nel vederlo gli chiesero: “ma orco Torquato….chi te lo fa fare di faticare tanto… sei già ricco… alla tua casa non manca niente!”

“Non voglio finire all’inferno, ecco perché fatico tanto tutto il giorno..devo fare penitenza..e quindi fatico..” l’orco pentito rispondeva così ai suoi simili

ed essi pensarono che Torquato era impazzito nuovamente…poichè lo vedevano strano davvero…..

Invece l’orco Torquato aveva un obiettivo… lavorò e faticò tanto di giorno e di notte come aveva chiesto a lui la fata Paolina, finchè egli riuscì a trovare ed a estrarre tante pepite di oro, tante pepite quanti bambini si era mangiato tempo prima.

Faceva quello che gli aveva consigliato la fata Paolina e cosa capitò, si pentì dei suoi peccati..baciò una pepita di oro e subito dopo.. lanciò la pietra dorata per aria e questa nel suo ricadere causò il rumore della pietra sul suolo, e causò l’alzarsi dal terreno di una nube rosa-dorata e allo svanire della nube rosa-dorata.. cosa capitò?, apparve in quel luogo un bambino smarrito che aveva in mano la grossa pepita di oro..mentre una voce di fata diceva:

se l’era mangiato e non c’era più, questo è brutto e triste,

però il miracolo più bello è questo,

l’orco pentito è perdonato e il bambino che non c’era più, di nuovo esiste

subito l’orco Torquato accompagnò il bambino tornato in vita nel paese degli uomini, il paese dei suoi genitori, dai quali fu perdonato in quanto erano felici di aver riavuto vivo e sano il loro figlio e per consolare i dispiaceri avuti dalla scomparsa del figlio, i genitori ebbero in regalo dall’orco Torquato una pepita di oro .

E fu così che l’orco Torquato, capì in che consisteva il miracolo voluto dalla fata del bosco e come promesso l’orco pentito agì in seguito con questo rituale anche con tutte le altre pepite ricavate dalla miniera..

Prima aveva un pensiero di pentimento, poi baciava le pepite e poi le lanciava in terra..apparivano infatti tanti bambini vicino a lui..tanti bambini vivi e sani e con in mano una pepita di oro…

Fu così che ad ogni casa e famiglia del paese che Torquato aveva fatto un danno..fu ridato loro il bambino rapito dall’orco anni prima, con l’aggiunta però di un dono, ogni bambino aveva una pepita di oro con se ..da portare alla sua famiglia…

L’orco Torquato si scusò con tutti i genitori togliendosi il cappello in loro presenza, dicendo parole degno di un pentito e tornò consolato dal perdono ricevuto dai genitori dei bambini nella sua casa nel bosco.

Intanto una voce di fata diceva a tutti :

se l’era mangiato e non c’era più, questo è brutto e triste,

però il miracolo più bello è questo,

l’orco pentito è perdonato e il bambino che non c’era più, di nuovo esiste

mentre i genitori gioivano nel riabbracciare il loro bambino ritrovato… ed erano tornati felici…L’orco Torquato tutte le volte tornava fischiettando alla sua casetta situata nella foresta magica dopo aver compiuto la buona azione…era contento Torquato poiché aveva rimediato a tutti i suoi errori..

Un giorno entrò in casa e promise a se stesso e alle fate del bosco di diventare finalmente vegetariano e questa volta per il resto della sua vita, e di non comportarsi più come gli altri orchi…e si nutrì da quel giorno in avanti solo di patate, zucchine, carote ed insalata..

Gli amici orchi erano ormai rassegnati al suo comportamento differente…ormai pensavano Torquato uno strano orco…per loro Torquato era un orco matto…. in quanto si voleva vegetariano…per un orco era strano questo volersi…molti sanno che gli orchi delle favole sono infatti animali carnivori..

Fu così che questo orco pentito, fu perdonato nonostante i suoi peccati e con l’aiuto delle sue amiche fate del bosco, potè vivere giustamente anche lui, dopo la morte, in un sogno di pace e di benessere….

morale:

Fate volentieri regali ai bambini ad ogni Natale…otterrete così molte volte il loro perdono e la loro amicizia..riceverete inoltre dai bambini in cambio del regalo un augurio di un Buon Natale per tutti voi.

Fine

Autore. Egidio Zippone

(Milano, Settembre 2009)

Giudizio: originale, interessante

voto (da 5 a 10): 9

 

 

Favola: l’orco pentito che si voleva vegetariano (per ragazzi)ultima modifica: 2020-11-10T13:25:26+01:00da scrittore59