Favola: Piero ed il diritto di essere inutile (per adulti)

Juneau, AK

 

(racconto di tipo verde)

tempo teorico da dedicare per la lettura circa 30 minuti..

FAVOLE DI EGIDIO..

PIERO ED IL DIRITTO DI ESSERE INUTILE..

INTRODUZIONE: In un paese abitato da gente di buona volontà, esisteva un individuo che non serviva proprio a niente come esempio di vita per gli altri..era proprio inutile..ma..

Favola: Piero ed il diritto di essere inutile

Inizio

Nel mondo delle favole, c’era una volta un paese,

dove tutti erano obbligati ad avere uno scopo nella vita, essere utili al paese, essere un buon esempio per gli altri era sentito come un dovere.

Il re di questo paese, di nome re Util, decise per far sentire ancora più utile la gente volenterosa, che chi era utile nell’essere  piu’ ricco degli altri doveva pagare una tassa ulteriore al re, questo lo avrebbe fatto sentire ancor più utile quella persona, poiché causava ricchezza alle casse dello stato, questa legge aumentava  la gioia del contribuente di essere utile al re e alle sue finanze.

Tutti aderivano a questa iniziativa del re, capite quindi il tipo di solerzia che esisteva nella popolazione di questo paese

Si! Gli abitanti erano piuttosto esagerati nel volersi utili, per loro sentirsi utili era una ragione di vita.

Vi parerà strano, ma esisteva in questo paese, un cittadino che non era utile proprio per niente al desiderio di grandezza e di perfezione del re..

Questo cittadino cercava di convincere i tanti sudditi che si lamentavano del lavoro che avevano in incarico, di smettere di lavorare, e di vivere invece liberamente oziando e vivendo alla giornata..al parere di questo individuo un essere umano per provare felicità doveva accontentare la naturale pigrizia che tutti hanno …soprattutto in età anziana..

La gente nelle osterie diceva:” siccome il Signore si vuole Buono e Santo con gli esseri viventi, forse permette anche a chi é inutile come esempio per gli altri, di vivere in pace anche lui..ma noi nonostante questa tolleranza divina, preferiamo in questo paese di voler essere utile all’immagine di perfezione e di serietà che vuole il re..!”..

Ma nonostante il diffondersi di questa opinione, qualcuno nel paese pensava l’esistenza umana in modo differente, e diceva che l’essere umano ha il diritto di essere anche inutile come esempio di vita..questo qualcuno sapeva sopportare di essere inutile..

Egli si chiamava Piero e diceva a tutti: “ la gente ha diritto a essere inutile e di oziare oltre che a pensare solo a divertirsi, poiché il riposo e la pace sono lo scopo della vita, bisogna reagire ai problemi della vita in modo allegro, non bisogna avere  responsabilità, non bisogna avere nessuna preoccupazione grave..nessuna competizione!”

In un paese dove tutti si volevano utili, esisteva quindi qualcuno che la pensava proprio diversamente.

Venne a sapere della esistenza di questo strano filosofo, suo suddito, re Util, che ordinò alle guardie di arrestare quel cittadino disobbediente, in quanto consigliava la gente in modo contrario al volere del re..

Portato in un tribunale in presenza di re Util, il re disse a Piero: “se nessuno vorrà più lavorare come faremo a far restare la vita che conduciamo piena di benessere, se mancheranno i prodotti artigianali e le cibarie prelibate, poichè nessuno vuole provvedere a questo..come faremo?

Scellerato di un suddito, datti subito dell’ “incapace” in mia presenza, se non lo farai ti farò bastonare dai miei soldati in quanto ti accuserò di rovinare la intenzione di migliorare la qualità della vita del mio popolo!”..

Piero si scusò, e rispose: “Il re Util non la pensa come me, forse il re é la nostra unica sapienza?, se é così… significa che io Piero sono un illuso, sono un incapace di intendere e di volere la realtà umana! ..

Fu allora che re Util si commosse nello udire queste parole e ordinò alle guardie:”avete sentito? si é giudicato da lui un incapace, che Piero sia liberato ..non è necessario bastonarlo…é solo un povero incapace..lo ha detto lui stesso..avendo detto così nessuno più crederà a quel che consiglia! Io il re per sentirmi utile anche a lui, finanzierò un sussidio si! un piccolo reddito mensile da elargire a chi vive in povertà..ed ora mandate via questo suddito inutile..l’argomento è chiuso!”

Fu così che Piero nel paese…non era più creduto sano di mente da nessuno.

Piero non riusciva proprio a essere utile, era infatti un pessimo esempio sia di uomo che di lavoratore, come persona era proprio un lavativo, non era nemmeno abile a badare agli animali…e durante il periodo scolastico era stato bocciato più volte…ma a lui non importava, si metteva nel suo letto e si faceva delle buone dormite, non aveva responsabilità, quindi il buon sonno gli era possibile e non gli mancava…

Era anche un pò imbranato con le donne, tanto che non aveva ne moglie ne fidanzata, e ormai aveva deciso di vivere da solo la sua esistenza inutile e solitaria.

Sarà perché Piero non aveva un lavoro e nemmeno vere iniziative di guadagnare e sapeva che le donne serie per questo motivo non lo cercavano e non lo volevano, ed era quindi contento di restare scapolo, anche perché a lui le donne troppe allegre non gli piacevano, erano troppo chiacchierate dalla gente e lui le riteneva ambiziose della sola vita nella ricchezza….

Tutti nel paese avevano delle regole di vita severe e si mantenevano perfetti ed integerrimi ad una idea, questo per restare utili agli altri come esempio di vita.

Piero che invece non aveva figli, e sopportava di avere errori, e sperava che il Volersi Santo del Signore gli permettesse ugualmente di vivere in questo modo facendolo restare in buona salute, anche se Piero risultava un pigro a chi lo conosceva… lui aveva questa speranza…al parere di  Piero si viveva bene lo stesso se si giudicava noi stessi con bontà, Piero consigliava che non é necessario essere un esempio di vita per il prossimo.

Ed un giorno inventò il proverbio: “ chi vive solo per se stesso, se sbaglia è lo stesso!”

Egli diceva e aggiungeva: “ sono proprio inutile, ma mi piaccio ugualmente, vivo allegramente, al giudicare della gente sono indifferente!”.

I ragazzi del suo paese quando lo incontravano dicevano per prenderlo in giro: “Piero è inutile, Piero è inutile, non serve proprio a niente, forse non è intelligente!” e facevano sberleffi.. e Piero stufo di sopportare questa presa in giro, decise di andare a vivere in un casolare fuori dal paese, dove difficilmente avrebbe incontrato qualcuno che lo rimproverava.

Piero non conosceva nessun tipo di abilità lavorativa, e quindi viveva senza lavorare nutrendosi dei frutti degli alberi di un bosco che si trovava li vicino..della insalata spontanea tipo lattuga che cresceva nei prati..ogni tanto, se aveva fortuna, catturava qualche coniglio selvatico.. e se lo cucinava su un falò e se lo mangiava …oppure munito di una canna da pesca andava a pescare al fiume..viveva come un selvaggio, senza ambizione, ma era vero che non era mai stressato dall’avere responsabilità… poichè preferiva accontentare la sua indole pigra..

“Se tutti si comportassero come quel Piero, che ne sarebbe del buon governo del paese e della sua crescita economica..fortuna per noi benpensanti che ha giudicato se stesso un incapace!” diceva il re Util di quel suddito ..

“In questo paese tutta la gente é di buona volontà, e il paese migliora per questo, e quel Piero non ha nessun merito di questo!” aggiunse un ministro.

In paese quindi si dimenticarono presto di lui…ed anche il re si dimenticò di quel “Piero detto lo inutile”..

Passarono gli anni, tutto sembrava funzionare secondo le intenzioni del re in quel paese, quando un giorno qualcosa cambiò.

Un giorno qualcosa apparve nel cielo, erano tante, nuvole nere arrivarono dal cielo lontano, spinte da un forte vento, sempre più numerose, e tutte le nuvole coprirono il sole su tutto il regno di re Util.

Dovete sapere che un mago nero, soprannominato il “diavolo del ricatto”, voleva impadronirsi della volontà della gente e di tutto il paese, e così comandò gli spiriti del male, ad avvolgere in forma di nubi ecto-plasmiche nere, tutto il cielo sopra il paese.

Una nebbia nera e grigia riempì le città, e si diffuse nelle strade e nelle case, e tutti dovettero respirare l’aria resa malvagia dagli spiriti del male.

E cosa accadde?

Tutti i paesani cominciarono senza rendersi conto a subire le suggestioni del male e una volontà irrequieta li prese e commisero tutti infrazioni morali..diventarono tutti negligenti alla moralità ed ai loro buoni propositi..erano come ipnotizzati..

Dopo qualche mese di questa brutta influenza spirituale, tutti in paese avevano ormai disobbedito alle regole del bene almeno una volta.

Nessuno poteva ritenersi più un buon esempio di vita per gli altri, tutte le virtù nel paese erano state offese, non c’era più in paese un abitante con una vita perfetta.

Chi era stato un esempio di bontà commise cattiverie, chi era generoso dimostrò in certi momenti di essere tirchio, chi era ritenuto serio commise atti impuri..chi era sempre stato onesto invece commise un furto e rubò….chi era stato fedele al suo coniuge commise adulterio…e così via..

Le intenzioni del male agirono sulla psiche e sconvolsero le menti degli abitanti, e scoppiò nel paese la rivoluzione civile, re Util fu accusato di tirannia, fu aggredito nella piazza ed i suoi amici ministri bastonati dai ribelli… uno strano odio per le autorità si era diffuso nel paese… tutte quante le persone appartenenti al governo furono mandate in esilio in altre zone del continente oltre il mare… …gli abitanti avevano deciso che tutti dovevano diventare ricchi…ma le risorse del paese non erano sufficienti alla esigenze dei tanti, di conseguenza tutti compivano reati per diventare ricchi in poco tempo, a discapito del prossimo..

Il paese viveva un periodo di terrore, tutti si invidiavano e tutti volevano una vita piena di piaceri, nessuno in paese faceva più i necessari sacrifici…per questo molti litigarono e la pace sparì dal paese…

Fu così che il mago nero, soprannominato “il diavolo del ricatto”, giudicò che il maleficio da lui voluto, aveva già fatto il suo compito, aveva ottenuto l’effetto voluto, ed comandò alle nuvole nere che oscuravano il sole di andarsene, tornato luminoso il cielo,  i paesani liberati dalle suggestioni del male poterono udire spontaneamente la loro coscienza che fu resa sincera da un onesto ritrovato senso di colpa.

L’effetto sulla psiche degli abitanti fu il seguente: tutti si resero conto spontaneamente delle ingiustizia che avevano commesso e di avere infranto tutte le virtù del bene e tutti piansero la loro purezza perduta, influenzati da una profonda crisi di coscienza essi si vergognarono di se stessi…”chi ci darà fiducia adesso che siamo certamente negligenti..come farà la nostra immagine seria a sopportare la nostra vita impura?…non siamo più affidabili ormai!” dicevano gli abitanti del paese.

Fu così che il mago nero, soprannominato “il diavolo del ricatto”, si rivelò e decise di parlare al popolo tutto.

Il mago giunse in paese, scese nella piazza, sali su un  palco e disse:

“Popolo avete tutti disobbedito alle buone regole morali, io lo so, dovete vergognarvi, meritate punizioni.

Ora dovete accettare che io vi comandi e vi governi. Non siete più degni di aver fiducia in voi. Non siete più degni ne dei Santi ne di re buoni, avete bisogno di un capo forte e deciso che vi governi, e nessuno di voi lo é!”.

Tutti infatti si sentivano apatici per quei motivi, stanchi, depressi, la loro immagine seria e perfetta era distrutta per sempre, non si stimavano più come prima, si sentivano falliti, non essendo più un esempio valido per il prossimo tutti soffrivano di un senso di apatia e non avevano più la forza di ribellarsi ai ragionamenti di quel mago opportunista…stavano per cedere alla volontà del mago, e di dichiarare re del paese, quel mago nero…occorreva un uomo determinato..

Il mago continuò nel suo comizio, vedendo alcune perplessità in loro disse:

“Se voglio vi faccio soffrire facendo la spia a tutti voi, ed obbligandovi a ricordare ed ammettere le vostre incoerenze, dovete obbedirmi e nominarmi vostro re, per rendervi a me simpatici, poiché io posso ricordarvi i vostri errori… poiché io li conosco tutti…”

ed il mago continuò:

“Io se voglio vi umilio dicendo i vostri errori ai vostri vicini e parenti, e siccome esiste una competizione severa tra voi per ottenere lavoro, soffrirete uno per uno, e se voglio per mio capriccio, farò ritornare le nuvole nere del male, la vostra psiche di conseguenza vacillerà di nuovo, causandovi altro dolore, altri peccati, accettate quindi di diventare tutti miei servitori?

Ormai alla gente del paese non importava più di vivere, erano delusi di loro stessi, era vero che avevano commesso ingiustizie, si sentivano dei falliti, e stavano quindi per aderire alla proposta ricattatoria del mago nero….volevano farla finita con il dovere di avere una crisi di coscienza..e quello era un modo…sembrava loro la unica soluzione possibile..nominare capo del paese il più cattivo, il più determinato e malvagio di tutti..era la giusta punizione per loro..farsi rappresentare da un uomo malvagio..

Quando all’improvviso: da dietro le spalle del mago del ricatto, ad insaputa del mago, videro avvicinarsi a lui un individuo che portava con se una grossa pietra tra le mani, questi di nascosto al mago lo avvicinò alle spalle, sollevò la grossa pietra più in alto che potè, e stranamente con una forza e grinta che nessuno di loro aveva più ormai, colpì la testa del mago con la grossa pietra..più volte e più volte, e il mago si accasciò sulle ginocchia e subito morì nel suo sangue e poi successivamente, come per magia, il suo corpo morto scomparve in una nube grigia nell’aria, perché egli era lo “spirito della discordia” fattosi persona….

Tutti videro scomparire il mago nero e poi si chiesero:

“Ma chi é stato a venire in nostro aiuto ed a commettere questo atto di coraggio e di forza?…

“Lo riconosco è Piero l’inutile….é stato Piero!” urlò qualcuno tra la gente.….

Si! Piero aveva sconfitto lo spirito della discordia…eliminando la persona malvagia che lo rappresentava, il mago nero che ricattava il popolo tutto.

Lui Piero l’inutile, a differenza di tutti gli altri, aveva ancora molta forza nel corpo e coraggio da dimostrare.

All’improvviso guardando il cielo limpido che sovrastava il paese, tutti capirono, che con la morte del mago nero, il maleficio nel paese era definitivamente scomparso, e tutti si sentirono un pò  meglio…non c’era più pericolo di diventare schiavi di gente che non considerava valide le attenuanti, le nuvole strane erano sparite, il cielo era tornato sereno..

“Evviva Piero, il nostro liberatore!”. Dissero tutti gioendo dello scampato pericolo.

“Ma dicci, tu Piero, come mai a te, il ricatto del mago nero non ha avuto alcuno effetto, noi eravamo vinti e depressi, tutti noi eravamo rimasti senza forza ne carattere in quanto ci pensavamo dei falliti., invece tu no…tu hai avuto ancora forza per reagire e ribellarti all’ingiustizia rifiutando la punizione….spiegaci come mai?”

“Dovete sapere, che io Piero, sono abituato ad avere qualche errore nella vita da tempo, sono abituato ad avere una vita non perfetta, e pur se voi mi ritenete in paese tutti un fallito, so darmi forza ugualmente….so infatti sopportare di sentirmi inutile come esempio per gli altri..

La mia immagine di uomo serio nella vita da molti anni è mediocre, nonostante io in questi giorni, abbia commesso ulteriori azioni immorali a causa del maleficio che tutti noi abbiamo subito, ma per me poco è cambiato, infatti riavutomi dall’ipnosi sono restato forte e di carattere ugualmente, ed ho trovato il coraggio di vincere il mago nero, che ho capito essere l’autore del sortilegio malefico che ha colpito il paese…

Tutto si è risolto utilizzando la mia abitudine a sopportare senza problemi di essere considerato un mediocre per la gente, pur consapevole di questo, sono restato forte lo stesso, nonostante il vostro giudicare severo, ed ho avuto la forza di vincere il mago.”

Disse allora uno tra i paesani..:

”Tu Piero sei abituato a essere considerato inutile come esempio di vita, noi invece non siamo abituati a essere inutili alle regole ed alle virtù, per questo eravamo sconvolti dal nostro successivo ravvedimento spontaneo, eravamo diventati privi di forza psicologica, oltre che in preda all’apatia…fortuna che c’eri tu tra noi,…che ci hai aiutato!…”

Purtroppo dopo qualche settimana, qualcuno tra i paesani preferì ugualmente morire d’inedia a causa della depressione che lo prese, per quel senso di impurezza che dava il sentirsi un fallito nella aver dimostrato poca forza morale, sentivano di aver deluso i loro antenati e non lo sopportavano, vivere senza vanità e superbia per loro era impossibile.

Ma molti altri invece, decisero di chiedere aiuto a Piero e al suo forte carattere, e da lui questa gente imparò poche regole per accettare la loro vita non perfetta…e accettarono di vivere aiutati dalla virtù di Piero, che era l’umiltà.

Nel suo esempio di voler accontentarsi di essere restato vivo, Piero diventò un eroe a suo modo.

Per aiutare la gente che voleva sopravvivere, pur essendo certi di avere deluso se stessi, e deluso il ricordo di re Util e del Signore del cielo, Piero decise di dare qualche consiglio ai suoi paesani..

1) Non programmate la vostra vita, non guardate troppo lontano nel futuro, vivete alla giornata, vivete nel presente, poichè guardando troppo lontano rischiate di immaginare la vostra morte e questo vi rattristerà….

2) non siate pignoli con voi stessi, ne con gli altri, e comprendetevi  l’un l’altro.

3) sappiate accontentarvi del poco, chiedete per voi solo l’indispensabile.

4) non offendete chi non ha capacità ne fortuna nella vita, e nemmeno invidiate chi è più bravo di voi,

5) lo scopo della vita è vincere i problemi che si hanno, ma si può anche perdere, entrambe queste situazioni fanno parte del gioco dell’esistenza..

6) Non siate troppo ambiziosi e giudicatevi con umiltà..

Molti seguirono i consigli di Piero l’inutile, in quanto avevano capito che era onesto farlo per quelli come loro, quindi si sentivano uguali a Piero..

Solo Piero poteva comprendere e confortare la maggioranza degli abitanti del paese..a causa di questa consapevolezza , un giorno, dovendo nominare un re, e siccome nel paese tutti avevano errori al giudicarsi onestamente, e non si sentivano degni di diventare quindi un re, fu chiesto dal popolo in seguito ai migliori consigli dati ed al miglior modo di saper sopportare la sua vita inutile passata, fu chiesto dal popolo di nominare re proprio Piero l’inutile, che si riteneva normale pur risultando un mediocre.

Ma il saggio Piero prima ringraziò i ministri e poi rifiutò l’offerta, in quanto preferiva vivere una vita basata sulla semplicità e senza grandi responsabilità, secondo lui questo tipo di vita lo rendeva più contento.

Piero l’inutile non diventò mai re, ma insegnò ugualmente a tutta la gente come sopravvivere anche se i vicini di confine ritenevano il loro paese impuro ed inutile come esempio di perfezione..

Piero l’inutile non era ritenuto la causa del loro fallimento, ma diventò per tutti invece l’esempio di un modo coraggioso di resistere alle difficoltà della vita…un esempio di forza per ottenere la riabilitazione ed il riscatto di tutto il paese..

in seguito alla difficoltà per il popolo di trovare un re che li governasse, fu deciso dalla gente e dai ministri di abolire la monarchia e di far diventare il paese una repubblica..e fu eletto dal popolo un parlamento..

Morale:

Sopportare anche di essere inutile nell’esempio di vita, è un modo di dimostrare forza e carattere ai nostri antenati….come ha errori molta gente, così anche noi ne possiamo avere..quindi non vergognatevi troppo di essere stati vulnerabili alla poca serietà ..è normale in questa umanità essere così…poiché la perfezione esiste solo nel Cielo….la perfezione é un dono posseduto solo dalle creature angeliche e dai Santi a causa della loro miglior Buona Volontà…

Sulla Terra molte cose che sono capitate sono state inutili, molte cose sono da ritenere superflue ed inutili al miglior profitto..quindi chi umilmente é sincero nel ritenere inutile come esempio di vita seria la sua esistenza, va compreso nel suo voler esistere ugualmente..

Fine

(Milano, Luglio 2015)

autore: Egidio Zippone

Giudizio: interessante, originale

voto (da 5 a 10): 9

Favola: Piero ed il diritto di essere inutile (per adulti)ultima modifica: 2016-06-18T13:51:09+02:00da scrittore59

Un pensiero su “Favola: Piero ed il diritto di essere inutile (per adulti)

  1. pur apprezzando l’abbondanza ugualmente bisogna sopportare la carestia, a volte il “poco” ed il “tanto” capitano nella stessa vita..

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