Favola: ad ognuno il suo ruolo..(per ragazzi)

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(racconto di tipo nero e bianco)

tempo teorico da dedicare per la lettura circa 35 minuti..

FAVOLA DI EGIDIO..

AD OGNUNO IL SUO RUOLO

INTRODUZIONE: bisogna che la gente si accontenti del ruolo che ha in società, rispettando la sua parte nella vita, e credendo tutti nelle persone che sanno giudicare con giustizia, si otterrà in questo modo, che tutta la società vivrà in pace ..poiché la competizione eccessiva sarà dissuasa..

Favola: Ad ognuno il suo ruolo

Inizio

Favola: Ad ognuno il suo ruolo

Era sera nel palazzo del re …un palazzo ampio con molte stanze..con quattro torri e alte mura in sua difesa…che proteggeva un villaggio poco distante abitato da contadini e allevatori…

all’interno del palazzo…nella stanza delle feste…il musicista suonava il clavicembalo..e il re e la corte un pò rilassati, ascoltavano in silenzio la dolce melodia, ..dopo qualche brano  il musicista decise di terminare suonando  una  sinfonia triste per il finale, fatto questo sia alzò dallo sgabello e salutò con un inchino e fu applaudito.

Ci fu un po’ di silenzio e il re, vestito di abiti lussuosi, gran mecenate delle belle arti, all’improvviso disse:

“Allora messer artista scrittore, dico a te!” rivolto ad un cortigiano di bell’aspetto, ” lo hai terminato il racconto per il tuo re…..bene! ora che sta per iniziare la cena… raccontaci la storia che hai inventato per noi affinché noi possiamo rallegrarci e meditarla!”…”su artista scrittore di corte… su coraggio!” ..disse anche la regina……

l’artista narratore si alzò in piedi e cominciò il racconto…”così inizio mio re a raccontare la mia opera… mentre voi cenate  e vi compiacete dei sapori del buon desinare.”

ed il racconto fantasioso incominciò:

C’era una volta, nel mondo delle favole, un paese situato non molto lontano, dove viveva un re che governava un popolo felice.

Il re di questo paese era un re saggio e pieno di virtù, tra cui la bontà del buon giudicare, difficilmente nel suo regno qualcuno seppur ritenuto reo, subiva una pena traumatica quale la condanna a morte..infatti il boia aveva perso il lavoro perchè il suo era ritenuto ormai un incarico obsoleto…

Era quindi un regno da sogno..dove tutto era pace e coerenza…

C’era un grande palazzo e tutto intorno il paese circostante…un fiume attraversava quelle terre lontane portando vita e ricchezza per i campi.

I contadini allevavano mucche e ovini..e tutti erano felici.

Tutti avevano un lavoro per guadagnare che gli permetteva di vivere, così avevano da nutrirsi e da dormire..e tutti di conseguenza stavano bene.

La corte del re Libero, tale era il nome del saggio sovrano della favola,  era composta da molte figure tutte importanti …ed il re riusciva mantener loro nella amicizia a lui ed a far restare devoti tutti, essi collaboravano, pur con compiti differenti tra loro, alla pace del regno la loro funzione era apprezzata da tutti….e per portare fortuna al regno ogni sera nel cortile del palazzo, il re pretendeva da ognuno di loro uno strano rituale psicologico..ogni figura a turno doveva affermare il proprio “pensiero di forza” ed esporlo agli altri..si creava in questo modo in quella corte, uno spirito di gruppo fatto di personalità alternative differenti ma ugualmente amiche..che tanto piacevano al re Libero.

Il  re prese questo nome al momento della sua incoronazione in quanto voleva che il regno fosse governato da saggezza, libertà, e pluralismo di intenti, di questo informò la sua corte e i suoi pensieri erano cosi chiari e  pieni di luce..che tutti obbedirono ai suoi comandi:

Il re enunciò il suo pensiero di forza e disse questo: “io sono il potere….che garantisce la libertà ad ognuno… tutto mi è possibile grazie a voi tutti…. io sono l’esempio migliore..garanzia di giustizia per tutti..con le mie molte virtù che consigliano la mia saggezza io posso governare…”

La regina affermò il suo..pensiero di forza e disse:…”vivo dei favori del re..io posso scegliere di non soffrire dei miei errori, devo solo piacere a Lui il re..e molto mi sarà perdonato”

La maga di corte enunciò anch’essa:” del giudizio altrui non mi importa..risolvo i problemi con la suggestione della mia magia”

L’Artista di corte affermò: “con la mia arte libera istruisco e rendo interessante e divertente  la vita di corte risolvendo con la prosa i problemi legati all’esistenzialismo umano”

Il prete confessore disse: “solo la fede in una divinità  può dare felicità alla vita e non renderci schiavi del peccato”

Il frate erborista suo amico disse umilmente. “Io mi voglio santo ed eremita e metto la mia esperienza erboristica al servizio del re che in cambio farà beneficenza per i poveri.”

Il Primo ministro che si occupava della economia del regno, avanzò dinnanzi a tutti e disse:” la sapienza da buoni consigli e li metto al servizio del re…delibero e faccio riforme delle leggi per aiutare il re nel governare il popolo.”

Il cavaliere quando fu il suo turno sguainò la spada e affermò: efficienza in battaglia..difendere la libertà… mi meriterò il rimprovero se avrò poco coraggio nel riuscire a difendere gli ideali di libertà e di onore.”

I soldati del cavaliere allora tutti insieme enunciarono: “obbedienza e devozione al cavaliere e al suo re”

l’Alchimista e farmacista: “guarisco tutti i mali con serietà e onestà con i miei medicinali in quantità”

I nobili con modi gentili: “siamo la coscienza del re..e noi vogliamo una immagine sana e seria del regno..e rappresentiamo il buon gusto del re”

Le Dame di compagnia: “siamo istruite e di compagnia ringraziamo chi ci ha nominate”

i Paggi: “coi nostri modi obbedienti rallegriamo e serviamo tutta la corte”

Il buffone di corte con atteggiamento burlesco: “ridere e rallegrare tutti..e dei problemi causati dalla mia satira non mi devo preoccupare..”

I servi di corte (maggiordomi, camerieri cuochi e cocchieri) tutti con un inchino: “umiltà e nostra bravura rendono l’assunzione sicura”

I cacciatori in divisa: “la nostra attività fisica è al servizio del divertimento del re…al suo servizio mettiamo i nostri cani e il nostro arco per cacciare insieme a Lui cervi, orsi e volpi..possiamo avere errori, la preda ci sfugge….ma saremo sempre stati buoni genitori con i nostri figli”

I rappresentanti del popolo: “viva il re…. viva la regina..loro sono causa di nostra felicità sopraffina”

Alcuni Ospiti invitati a corte:” chiediamo gentilmente ospitalità e protezione al re e alla sua casa ricambiando Lui con la nostra educazione”

Il condannato alla gogna che sta nella gabbia del cortile dichiarò urlando: “Ho sbagliato ed è giusto che io sia punito..sono rassegnato al mio destino di essere privato della libertà”

I pastori e gli allevatori del villaggio dissero : “doniamo i frutti del nostro lavoro al re! lui è il nostro protettore!”

“Bene tutti bravi….dopo aver ascoltato tutti quanti..sono contento che voi tutti ricordate i vostri ruoli e  impegni e doveri con coerenza…ogni ruolo anche il meno importante va vissuto con amore di causa  e di coscienza!”..

disse il re….”sappiate comunque che la mia abilità e capacità al compromesso, mi hanno permesso di diventare re, e grazie a voi riesco a creare un comune accordo tra i differenti ruoli al fine di governare nel  migliore dei modi il nostro regno”…alle parole di gratitudine del re …tutti i presenti fecero un inchino ringraziando a loro volta..e ci fu un brindisi alla salute del re e della regina…dopo di che tutti tornarono alle loro faccende quotidiane..

Giorni dopo

il re della favola un mattino quando il sole non era ancora alto all’orizzonte, come da accordi precedenti la sera prima con i cacciatori che lo servivano,..partì per una giornata di caccia…il capo dei cacciatori gli aveva promesso un bel cervo…armato di arco…il cacciatore condusse il re e alcuni nobili suoi cortigiani seguiti da alcuni soldati di scorta..nella foresta magica..per cacciare e divertirsi facendo ginnastica con una giornata tutta a cavallo ed all’aria aperta.

Il gruppo di cacciatori entrò nella foresta…

Subito un volo di corvi e uccelli vari si alzò tutto in torno..starnazzando ed emettendo il loro richiamo spaventati dagli intrusi.

I cani correvano fiutando la preda..e i cacciatori dietro di loro chi a piedi chi a cavallo correvano anch’essi…il re Libero attendeva che si trovasse un cervo per colpirlo con il suo arco come gli aveva promesso il capo dei cacciatori..il suo cuoco sapeva cucinarlo molto bene…ed al re piacevano le carni di cervo ben cotte ed arrostite…

I cortigiani al seguito e alcune dame intanto si raccontavano le leggende e dicerie sulla foresta magica e di quei misteriosi luoghi.. abitati dicevano le leggende da strani spiriti..

Raccontavano  di satiri e di fate..di troll…e di gnomi….”tutte baggianate per bambini.. tutte leggende..dicevano i cacciatori ridendo..queste cose interessano solamente la maga di corte…noi non ci crediamo…probabilmente esistono come esseri di spirito etereo… ma non sono vere persone…poi rivolgendosi ai soldati il capo dei cacciatori disse: “in realtà quelle voci e quei suoni che ogni tanto udiamo camminando nella foresta non sono altro che richiami di briganti e bracconieri un vero problema per noi…essi uccidono anche di inverno i cuccioli ed animali rari…invece noi cacciatori difendiamo ed amministriamo la natura della foresta..nutrendo e curando gli animali feriti ed affamati che incontriamo nel nostro girovagare per questi luoghi…cercando di mantenere un equilibrio alla esistenza della natura”

“Eccolo!” Disse ad un tratto un cacciatore…un bel cervo..degno di un re..si ergeva guardandoli incuriosito..poco lontano…spaventato subito si mise a correre avvisando gli altri cervi del branco..

Subito i cacciatori liberarono i cani che abbaiando si misero all’inseguimento…il re comandò il suo cavallo e si  mise all’inseguimento anch’egli…il cervo  spaventato fuggi insieme a tutto il branco..saltellando veloce tra gli arbusti che incontrava ed esso sembrava imprendibile.

Il re insieme al capo dei cacciatori e alcuni cortigiani si diresse invece dalla parte opposta della foresta..e d’accordo con gli altri aspettava che i cacciatori all’inseguimento ed i loro cani spingessero il gruppo di  cervi verso di loro..

Così fu infatti..i cervi inseguiti..correvano verso di loro spaventati….il re armò il suo arco…prese la mira…e colpì il cervo più grosso con una freccia..…il cacciatore e gli altri fecero lo stesso….colpirono anch’essi.

Tre furono i cervi colpiti dalle frecce dei cacciatori.

Fu così che la caccia quel giorno era riuscita…i cacciatori issarono i corpi degli animali uccisi su un carro dichiarandosi fortunati…il capo dei cacciatori si scusò con gli animali con una preghiera..ma il re lo redarguì…non c’è bisogno cacciatore che ti scusi…essi non sono persone…muoiono  e vivono e non sanno perché.

Una dama di compagnia  vedendo gli occhi del grosso cervo chiudersi lentamente e il suo corpo smettere di respirare, ebbe la impressione di avvertire il pensare del cervo avvilito dal dover morire… ma rassegnato al suo destino il cervo chiuse gli occhi..la dama salì a cavallo commossa e pensando agli animali uccisi pianse ed il suo volto divenne triste ”non pianga oh! signora ogni essere ha il suo ruolo sulla Terra, quel cervo accetterà come gli altri il suo sacrificio voluto dal re padrone di tutto”  disse a lei il re consolandola ”limitiamoci, ed è gia molto per noi, ad  non offendere la vita delle altre persone che sono esseri ancor più sensibili!” Detto questo spronò il cavallo e disse a tutti di rientrare a palazzo.

Un giorno successivo

mentre la corte si incontrava per i risolvere…i soliti problemi del governare il paese. Il re Libero, re delle favole… si dimostrava come sempre buon giudice del suo popolo e dei nobili, e con tale atteggiamento donava buoni e saggi consigli ai loro rappresentanti. All’improvviso il prete confessore chiese la parola:

“Mio sire!” disse il prete “se la cattiveria è male qui si esagera..

può forse la maga impedire al male di influenzare la pace del nostro paese..dico oh! maestà che nel tuo palazzo c’è chi esagera nel male”….la maga presa di petto così provocata obiettò subito…”anche io desidero vivere  in pace mio re!”…disse la maga.. la mia magia è l’astrologia, io studio le stelle, il sole e la luna e con le polveri magiche creo giochi di artificio in cielo..poi con elementi chimici in quanto mi intendo di alchimia confeziono elisir dai vari effetti al re graditi”……subito chiese al suo apprendista mago di porgere al re il libro di astrologia scritte da lei …”sono cose profane e non c’é certezza é vero..ma come vede maestà…quante volte ho rassicurato il re del suo futuro propizio che lo aspetta e puntualmente si è avverato…ricordi oh! re quanto ottimismo ti ho dato…in quel libro c’è scritto il futuro e cosa capiterà nel paese per tutto quest’anno.”

E continuò…”la positività della mia scienza è dovuta all’erboristeria e con le erbe curo molte malattie.”

“Sire! Disse il prete…”abbiamo un problema a corte…nel paese si sono ammalati dei bambini di anemia, le famiglie danneggiate accusano la Maga da te protetta di circuire i bambini del paese e una volta plagiati di  rapirli e di usare il loro sangue puro per alchimie magiche e  quindi sacrileghe..pensiamo che la maga di corte per rimanere giovane e bella, beva e si nutra del sangue di giovani bambini del villaggio e lo fa per non invecchiare!.”

Ci fu un mormorio di commenti pieni di stupore e di rimprovero nella sala.

“Quale infamia é questa..che la maga si discolpi al più presto di questo dire!” disse il re:

“Mio Signore! Rispose la maga tu mi conosci e sai quanto sono positiva e amica del popolo ..sai che non farei mai di quel che il prete inquisitore mi accusa..”

“Chiedo maestà che tu non creda a quel prete!.”

“Abbiamo le prove..nostro re”….dissero il prete ed il frate …”ecco in questi vasi di vetro che contengono sangue umano trovato tra gli intrugli della maga nel suo laboratorio di alchimia posto nei sotterranei del palazzo…”

“Che ha da dire la maga in sua discolpa?” Chiese il re annusando nauseato il profumo del sangue e di ciò che contenevano i reperti mostrati .

“Mai vidi quelle cose che ti han dato..e rinnego che esse mi appartengono”…si discolpò subito la maga

Il prete prese l’iniziativa e disse:

“noi pensiamo invece che la maga si intrallazzi con i demoni..e che quindi in questo modo porti sfortuna al regno causando  punizioni e disordine carestie e ribellione di popolo..e chiediamo che il re prenda seri propositi al riguardo.”

Il prete aggiunse deciso….”queste strane teorie e pratiche magiche allontanano dal vero amore cristiano!” e aggiunse..” non è con queste cose profane che si mantiene la pace e si curano le malattie…c’è il sospetto che ci sia il vero “male” dietro queste cose” …….

”se è male.. il vino finirà in aceto.. aggiunse il santo pellegrino, se è bene sarà vino buono al fine dobbiamo solo aspettare, che il re decida il destino della maga al fine di capire se le sue intenzioni sono di aceto oppure di  vino…il vino buono si deve tenere….mentre il vino cattivo si butta..

“Aspetta mio re! prendi la tua decisione con calma:” disse la maga.

“Non è così! e rivolta al prete la maga disse:”ma la felicità è anche suggestione” disse la maga…”ma il problema della gente è la paura del futuro che io posso risolvere con l’oroscopo e i tarocchi…vinta la paura di vivere e trovato l’ottimismo si è più contenti non vi pare?.

La nobiltà presente nella sala sembrava però adirarsi troppa era l’ingiustizia causata ai minori…erano notizie sconvolgenti..

“Calma! nobili cortigiani ad ognuno il suo ruolo” vedendo la sala divisa tra buonisti e giustizialisti…disse il re con tono calmo:….

“Al mondo c’è il bene ed il male ed io sono per il controllo pacifico di entrambi..il vostro sapere segreto ci permette di controllare sia il bene che il male portando giustizia in questo regno ed efficienza scientifica…ora smettete di litigare su …. dimostrate al re che andate d’accordo vi chiedo uno buon proponimento….infatti disse il re, il mago rappresenta il sapere profano e il prete la moralità positiva quella che recupera e non uccide…quella consigliata dalla divinità di amore tanto predicato che dice alla gente del popolo di accettare e rispettare il buon governo del re.

“Ma nostra maestà!” disse il prete che rappresentava la chiesa…”i bambini….indebolire nella salute degli innocenti bambini… per favorire riti pagani e sacrileghi…è certamente esagerazione..dove andremo a finire..se nel nostro regno i bambini che sono il futuro del paese non sono rispettati nella salute ed al sicuro..dove andrà a finire il perbenismo.”

Re Libero sentito questo…si alzò e si mise a camminare avanti e indietro per la sala…con l’intenzione di prendere una decisione saggia.

Più tardi ritornò sul trono..e disse: “decido.. e delibero avendo ascoltato le accuse e la difesa…che la maga sia esiliata oltre i confini del regno..e che viva sola e sperduta altrove… gli permettiamo di vivere…ma non qui..qui non potrà più tornare…e ci sia grata anch’essa..poiché per i fatti di cui è sospettata meriterebbe la morte per arsura di fiamma su pila di legni.”

La maga..incollerita rivolgendosi al suo accusatore…”prete scellerato io ti maledico!”..disse adirata.

Il Cavaliere ordinò: “I soldati conducano la maga ai confini del regno e li la abbandonino al suo destino.. questo sarà da farsi prima che sorga il sole di domani.”

E fu così che la maga fu esiliata con disonore..il re in realtà decidendo in questo modo..gli aveva salvato la vita……la maga capì che il suo re non poteva fare altro per lei…in quanto i suoi doveri di buon re nei riguardi del suo popolo ..gli impedivano di perdonarla…l’amicizia del prete confessore  e la sua stima gli servivano per consigliare il popolo alla desiderata  pace e portarlo al rispetto del suo governo che senza l’aiuto della chiesa è cosa molto difficile da ottenere.. egli con rammarico decise il suo allontanamento. .. così fu fatto con l’aiuto dell’obbedienza dei soldati…la maga fu esiliata…ed il prete pellegrino bravo erborista e conoscitore di elisir..sostituì la maga e divenne lui aiutante del farmacista del palazzo..con grande soddisfazione del prete confessore.

Della maga non si seppe più nulla per molto tempo..voci non certe dicevano che si era rifugiata in un paese occupato dai briganti…e che il capo dei briganti che la vide così bella se ne era  invanghito, la maga non aveva altre occasioni di tornare…ed aveva accettato l’offerta del brigante di diventare sua amante..il capo brigante era tale Cesare Guappo.

Passano gli anni

Dovete sapere che molto tempo dopo…un giorno in quel regno del mondo delle favole, il popolo cominciò a lamentarsi del poco denaro che circolava nel paese ..e molti furono le lamentele al governo ed al re.

Il re comprese il malumore della sua gente,  i loro affari andavano male c’era poco guadagno, e c’era molto pessimismo tra il popolo ..il re Libero si decise e  radunò la folla sotto il terrazzo del palazzo e parlò ad essa.

“Popolo! capisco il vostro problema… il raccolto è andato male…c’è la carestia nel nostro regno.. e non avete denaro per pagare le tasse..ma ho la soluzione…mi sono ricordato di una cosa…che i servi portino qui il forziere magico regalo della “regina delle fate”….che io aiutai con la mia spada quando ero un semplice cavaliere.”

I servi correndo portarono sul terrazzo il nero forziere di ferro…leggero e vuoto………a questo punto il re disse al popolo..questa è la soluzione ma ho bisogno dell’aiuto di tutti voi….. dovete partecipare anche voi alla magia con la vostra volontà….dite tutti e desiderate intensamente la seguente frase….”soldi vogliamo molti soldi e denaro  trovali subito cosi anch’io imparo..vanno bene anche le pietre preziose ma che siano numerose”  ripetetelo tutti per tre volte..e si rivolse al popolo con un gesto….il popolo ubbidì subito fiducioso….e il popolo tutti insieme  ripeté tre volte il ritornello… “soldi vogliamo molti soldi e denaro trovali subito così anch’io imparo..vanno bene anche le pietre preziose ma che siano numerose”  tre volte essi ripeterono all’unisono..e il re si rivolse al popolo con un grazie…a questo punto il re rivolto al primo ministro di corte egli disse “ministro ..ora apri quel forziere” …..il forziere fu aperto..ed a sorpresa di tutti..dentro non era più vuoto..il forziere era pieno di pietre preziose e gioielli di valore e denaro..il re ne prese una manciata e la distribuì dal terrazzo alla gente sottostante ..poi disse ai servi andate nella piazza e distribuite in modo ordinato la ricchezza del forziere al popolo, che si comprino da  mangiare e da bere e degli indumenti puliti…e il resto lo mettano da parte…visto tuttoquesto…tra il popolo presente ci fu un giubileo ovazioni da parte di tutti nei riguardi del re:

“viva il re ..viva il re…re Libero è molto generoso….lunga vita al re!.”

Il prete del palazzo parlò al popolo e disse: “sappiate che questa è la provvidenza del Signore..non siate avidi e come dice il proverbio: chi è saggio si accontenta e amministra bene quel che ha ricevuto in dono!.”

Ci fu un applauso di tutta la corte e il re disse: “anche questo problema è risolto”..tornò sui suoi passi attraversando tutta la sala e si sedette sul trono vicino alla regina..con un gesto del capo ringraziò il primo ministro e  disse ai servi di offrire da bere a tutti.

Il re disse al buffone: “buffone rallegrami…..fammi ridere con una tua storiella comica”

“La tua saggezza mio re, è grande come la presunzione del cavaliere che vuole combattere battaglie ma ogni tanto si prende i calci nel sedere.. a causa dei briganti che non riesce a catturare egli ha molto da fare ..ah ah ah..”disse il buffone ridendo del serio cavaliere..che subito innervosito per tale affronto dinnanzi ai suoi soldati …mise la mano sulla spada e si accigliò per intimorire il giullare e  portarlo al rispetto..subito il buffone fuggì e si nascose dietro il trono….e disse al re spaventato “chiedo aiuto a te mio Sire egli mi vuole trafiggere!”…”stia calmo e quieto il cavaliere disse il re..il buffone vuol solo scherzare..tutto il regno sa quanto sia importante il cavaliere per la pace di questo paese..egli è il terrore dei nostri nemici…mi ricordo..disse rivolgendosi ai nobili…. che egli era un semplice soldato di origini umili e tanti anni fa e partecipò al torneo delle armi…. vinse ed io l’ho premiato con il titolo di “cavaliere del regno” e capo dei miei soldati” e continuò ”non mi hai mai deluso oh! cavaliere, da quando sei cavaliere mi hai servito in battaglia con onore….. meriti i complimenti del re!”…il cavaliere si calmò e dimostro la sua gratitudine con un inchino al re…”e tu buffone non aver paura fai ridere sempre… a questo servi….. mi hai divertito con la tua satira…tieni questo boccale di vino..e bevi ranquillo.” Disse porgendo il boccale allo sbruffone saltimbanco …che bevve sbrodolandosi sulle vesti variopinte che aveva indosso..

Sentito questo il primo ministro obiettò …Tutti parlano bene del buon Re Libero e della sua saggezza nel governare… disse il ministro con tono istruito  ma non dimenticarti dei miei consigli “chi vuol sempre la guerra per coraggio dimostrare e ne trae profitto da essa… è cattivo consigliere!” disse alludendo al cavaliere….”bisogna solamente difendere il nostro diritto alla pace..aggiunse in fine….”dici bene nostro primo ministro” disse il re “ma io sono buono con i buoni e cattivo coi cattivi..e questo al mondo lo san tutti…al mondo ci sono anche le serpi e con le serpi ci vuole il bastone!”…il primo ministro intuì  e dopo un po’ di silenzio rispose…”si mio re sei tu il più giusto tra noi!”.

Allora i nobili parlarono al re “noi vogliamo che il re sia sempre moralmente sano e tenga alta la vanità del regno evitando adulteri e disonore”….e il re dopo aver riflettuto…..”a che serve il mio potere se non sono libero come gli altri”..”tu sei la nostra immagine sana oh! sire in te speriamo per l’avvenire!” dissero i nobili…”vi prometto che starò attento o miei nobili cari…..ma ricordate che il potere sono io..e che il popolo crede in me..quindi voi per rispetto del mio sangue nobile generato da mio padre ed  anche per vostra devozione a me dovuta sono certe che per queste cose voi mi perdonerete qualsiasi sbadataggine e terrete nascosto i miei panni sporchi..e infatti vi chiedo posso io commettere errori?…di certo io preferisco che i miei piccoli sbagli fossero invece per mia autorità accettati da voi come libertà.. quindi consolato da tutti voi in segno di fiducia e di amore per me chiedo questo..comunque é ritenuto da me consiglio e da parte vostra dovere e devozione  tenere nascosti i miei peccati, dimotrando.. tutela della mia vita privata… i momenti immorali da me commessi siano tenuti nascosiin favore della mia immagine seria..chi di voi preferirà accusarmi non si dimostrerà amico.. ne del mio.. ne della regina…sarà definito un traditore del ruolo che ha..infatti io dico…. come si dimostra la fedeltà alla corona?  non certo se del rimprovero fate dottrina..credetemi la fedeltà alla corona si dimostra con la comprensione e la fiducia….anche il re può sbagliare miei nobili e il nostro prete confessore presente a corte é utile anche a me come a voi molte volte…vi prometto che allontanerò il demonio tentatore con il suo aiuto….serve a questo il clero a mondare l’anima ed a tornare positivi..chiedo quindi a voi fiducia in nome della mia discendenza nobile…voi miei cari nobili dovete riguardo e comprensione alle mie debolezze.. siate quindi comprensivi in nome dei sacrifici che i miei antenati si causarono per il bene del  regno..per merito loro abbiamo ottenuto gloria e prosperità economica e importanza internazionale.

Infatti il prete confessore prese la parola a disse ai nobili..”non esiste perfezione a questo mondo….infatti anche il re si confessa tutte le settimane  e si può confessare come tutti …e sottointeso  quindi che anche lui può commettere errori…tutto è relativo a questo mondo!.”

“Vi assicuro Signori e che il popolo lo sappia..che il re Libero è in grazia del Signore ed i Santi beati che lo proteggono fanno bene ad aiutarlo nella vita” disse il prete

A questo punto il re disse “si faccia avanti il maestro d’arte..l’artista di corte …

un tipo ben vestito si avvicinò…..mi dica sua maestà sono qui per voi….”come vanno i lavori per l’affresco della sala delle danze?..”bene maestà! disse l’artista con un inchino… l’affresco è quasi ultimato e presto sua signoria lo vedrà…ho gia dato incarico ai miei aiutanti di ultimare i colori delle immagini raffigurate ….ma le dico sire, ricordando il grande mecenate che voi siete, che voglio ringraziarti per la protezione che mi avete dato….e  ripago voi signoria con questo quadro dove ella é raffigurato con la consorte sua regina…

“presto voglio vederlo!” disse la regina incuriosita ….e dopo averlo visto..”bello..molto bello bravo! … dopo aver osservato l’opera con attenzione…. lei è veramente un grande artista e nessuno crederebbe  che mani poco nobili e di origini plebee …mani nate dal popolo….strappate all’agricoltura……fossero cosi capaci di tanto buon gusto e abilità artistica….ben ti ringrazio artista di corte il tuo regalo è gradito…disse il re….si mio sire ho molto studiato alla scuola del maestro di arte del paese e sono molto contento che vi piaccia…infatti io re.. sentii parlare di te ..eri il migliore .per questo ti ho invitato alla mia corte…bravo continua cosi…e crea stupore con la tua arte!” disse il re porgendo il braccio ed ottenendo il bacio della mano dall’artista.

E così parlando il tempo trascorreva veloce e piacevolmente alla corte del re Libero.

in quel tempo era giorno di udienza e alla corte del re si presentò una maestra di scuola con i suoi dieci allievi tutti bambini..provenivano dalla scuola del paese nel parco della città.

Miei cari bambini disse il re…a cosa devo la vostra visita?

“Signora maestra mi illustri la sua presenza”….chiese rivolto alla donna che gli accompagnava.

“Io ed i bambini maestà vogliamo ricordare a Lei e alla corte che ci sia sempre la pace nella nostra città..e che nessuno soffra la fame..i nostri bambini possano giocare e divertirsi e vivere spensierati tutta la loro infanzia..in quanto è giusto che solo in età adulta si abbiano dei doveri di severa educazione e comincino quindi i problemi… quelli veri!” e qualche bambino aggiunse:”….noi vogliamo restare sempre bambini!”….. dissero i bambini e consigliati dalla maestra…”vogliamo giocare e imparare sempre nuovi giochi e studiare sui libri..soprattutto quei libri che raccontano le favole!”.

“Son certo che voi siete i bambini più buoni di questo paese da voi dipende il futuro del paese..ma io quando ero bambino mi ricordo non volevo invecchiare e mai volevo lavorare e sempre volevo giocare con i miei amici…prometto a voi bambini che ci sarà sempre la pace in questo regno e che non vi mancherà niente e potete dormire tranquilli…. nulla disturberà la vostra spensieratezza.” disse il re..

Poi all’improvviso il re batté le mani… e sopraggiunsero i servi ed al comando del re..i servi portarono numerosi dolci e gelati e succhi di frutta per i bambini..e tutti bambini allegramente dissero incoraggiati dalla maestra “..viva il re…viva il re..viva il re… il re è buono…viva il nostro re  Libero.”

E il re si compiacque nuovamente della pace del suo regno da sogno..e si rallegrò.

La fama di re Libero si diffuse in tutto il mondo

Dovete sapere che si diffuse in tutto il mondo la fama del re Libero di buon governatore e molti furono i commenti positivi..ma purtroppo tra i paesi confinanti alcuni regnanti ebbero invidia di lui.

Tra i tanti paesi in cui la fama del Re Libero giunse…c’era un paese governato da un popolo di briganti e incolti e molto villani.. che venne a sapere delle ricchezze del regno del nostro re Libero e del suo forziere magico…..il capo dei briganti si chiamava Cesare Guappo…ed una Maga punita con l’esilio dal re..aveva trovato  rifugio nel suo paese che egli comandava  con egoismo e opportunismo ..la sua gente villana  volgare e gretta.. era tenuta tranquilla dai suoi numerosi briganti burberi e minacciosi… quella gente viveva nel terrore ed era affamata dalla povertà…i briganti mettevano loro paura e gli impedivano di ribellarsi…e il popolo di quelle terre era un popolo triste…e sempre tenuto in povertà in una eterna carestia…in quel paese malvagio governava il terrore.

Il capo dei briganti tale Cesare Guappo voleva impossessarsi della ricchezza dei paese a cui confinava…”Si! Tu comandante dei briganti devi sapere che il segreto di re Libero..è un forziere magico..da cui il re ottiene ricchezza e con essa amicizia e rispetto dal popolo..il tuo paese confinante ha facile mezzo per invaderlo visto le sue forze  ed  il coraggio senza scrupoli dei tuoi briganti permetterà di rubare il forziere magico.”

La maga e il brigante avevano eseguiti sortilegi e magie per portare sfortuna e problemi a re Libero…e furono essi la causa spirituale della carestia e della cattiva economia che si era manifestata precedentemente nel regno di re Libero.

Il Comandante dei briganti lusingato dalla maga, che aveva giudicato coraggiosi e crudeli i suoi uomini  pensò e ripensò come fare a distruggere l’armonia e quindi la fama del re Libero di cui lui era molto invidioso…egli voleva diventare re.. al posto di Libero..era ambizioso e ladro..e tendeva a taglieggiare i paesi confinanti intimorendoli…i quali per mantenere la pace con lui..temendo una lunga guerra.. offrivano annualmente tributi e regali a Cesare Guappo..

Ma ora che la maga esiliata gli aveva rivelato un segreto..il  segreto del forziere magico di re  Libero..egli sentiva nascere in lui un forte ambizione.

Per molti anni aveva nutrito questo sogno..sposò quindi la maga e la nominò regina dei briganti..

Dopo aver molto pensato, Cesare finalmente decise un giorno.. ebbe l’idea adatta a spargere disordine nel regno vicino…..per ottenere il suo scopo anche questa volta occorreva l’aiuto della magia..e quindi ne parlò alla moglie maga… “qui ci vuole la tua magia” gli disse il capo dei briganti..e la maga obbedì e studiò libri magici per  evocare con il suo potere  e con un sortilegio uno spirito nero del male…

Imparatolo entrambi scesero nei sotterranei del palazzo..un palazzo dimesso e mal custodito… insieme essi evocarono il male….e il male si mostrò…. apparve a loro in una  nube di vapore nero “il drago del discordia e del litigio”..

Il capo dei briganti Cesare vinse la paura di tale creatura.. ed ordinò al drago di recarsi al palazzo del Re Libero per disturbare la sua fama di bravo regnante e per indebolire il suo governo…e creargli così nemici interni  alla sua corte, che poi lui  Cesare avrebbe istruito a dovere per tentare in seguito il colpaccio…il drago dovrà dividere  e disturbare l’organizzazione di quel regno pacifico…spargendo zizzania ovunque avrebbe così permesso a Cesare di avere partita facile in battaglia con i soldati del re e con l’aiuto dei  suoi briganti avrebbe invaso e dato al saccheggio quel ricco regno confinante…e poi ne sarebbe diventato re legittimo.

Il drago evocato dall’inferno con voce roca  ….disse: “ti obbedisco oh! malvagio padrone..e come per magia in quanto spirito magico…..prese le sembianze umane di un ricco commerciante del paese..

“Andrò in quel paese ai confini del tuo ed eseguirò quel che mi hai ordinato padrone”…rispose il drago diventato una persona al capo dei briganti…”sarà fatto come desideri..ma ricordati che in cambio voglio ed esigo che tutti i bambini di quel regno che di certo conquisterai..che saranno sacrificati a me a turno!”…”é questo uno dei miei scopi malvagi.” affermò la maga..

Il drago tramutato se stesso  in un finto commerciante, si incamminò per il suo viaggio che aveva come destinazione: il regno di Re Libero.

L’intrigo

Il palazzo gli apparve oltre la collina..e la sua carrozza trainata dai cavalli si inerpicò su per la salita adornata da olmi giganteschi…che portava al palazzo del re..”siamo arrivati” disse il cocchiere allo strano passeggero.
Il commerciante si avvicinò all’edificio… le guardie lo fermarono alle porte ed egli chiese loro di avere udienza con il re… ….”voglio portare al vostro re un regalo ed i saluti del  governatore del mio paese chiedo di entrare a palazzo!”…lo straniero fu accontentato…. E fu condotto per un lungo corridoio adornato di arazzi e armature medioevali..finché raggiunse l’ampia sala dove era situato il trono del re  e la sua corte.

Si avvicinò al trono del re..si inchinò e disse furbescamente: “oh! saggio re..sono giunte a me le voci della tua fama di buon regnante…e sono qui in viaggio di affari..e ne vorrei approfittare per averne certezza di questo e conoscerti..intanto accetta questo regalo da me..uno scettro di oro e pietre preziose di molto valore..dove sta scritto qui..stampato su…”al ruolo più utile al buon governo del regno”….”siccome credo che sia tu il più importante di certo..di certo sei tu la fondamenta del tuo governo…..chiedo in cambio di restare alla tua corte come ospite per un pò  per capire di quali qualità essa vive e contribuire anch’io a diffondere la tua fama di re giusto nel mondo”..di queste parole fu lusingato il  re …del finto commerciante…il re Libero non ebbe sospetti..

“Bene ringrazio!”disse re Libero..non capendo ancora la falsità che l’ospite nascondeva…. sarai ospite della mia corte e ti ringrazio del tuo regalo..mi è gradito..prenda posto quale ospite al seguito dei nobili di corte!”…disse il re a tutti i presenti.

La sobillazione causata dall’impostore

Il finto commerciante, che ricordiamo era un drago mandato dal capo dei briganti alla corte del re per spargere zizzania…cominciò subito il suo infame incarico di sobillatore della pace..

Si avvicinò ad un gruppo di nobili….e disse loro..ma voi siete certi che il re sia degno di fare il re…forse tra i nobili di certo c’è qualcuno più idoneo a questo compito…forse un altro nobile meriterebbe di diventare re.. chi di voi avrà il coraggio di tale ambizione..a me personalmente il re sembra un ruolo inutile..il peso morale lo tiene la corte dei nobili..quindi pensateci…chi ha secondo voi il ruolo più utile per il  regno?

Si spostò nella parte opposta del sala..e si avvicinò al cavaliere ed ai soldati..oh! coraggioso cavaliere con il tuo valore e con i tuoi soldati potresti vincere qualsiasi resistenza e con la forza comandare l’intero regno…anche tu potresti essere il re…è forse tua la parte più importante del regno?

Poco più in là stava sostando il primo ministro..subito il traditore camuffato vedendo solo il ministro..gli si avvicinò e gli mormorò..secondo me il re non è in grado di governare…sei senz’altro tu la sua saggezza..anche tu potresti essere il re…mi dimmi la verità tu ti consideri più importante del re?

Alla regina il finto commerciante si avvicinò e le disse: tu sei la regina cosa se ne fa il regno di un re..prendi tu il potere nelle tue mani e diventi tu l’unica regnante…secondo me sei tu la figura del regno più importante.

Infine si avvicinò al sacerdote capo della chiesa del paese..e gli disse….questo paese e molto devoto alla tua divinità..potresti essere quindi tu a governarlo….forse la tua divinità vuole che sia un rappresentante del clero.. la persona più importante del regno.

Infine  si avvicinò ai servi e si fece servire da loro da bere…e osservò il loro lavoro ..chiedendo loro…ma il vostro re merita di essere servito come un re..forse ha commesso errori…non é quindi migliore di voi!…

fu così che tutti come per magia, cominciarono a mormorare alle spalle del re… del mormorio della gente che parlava e discuteva della vita del re si sentiva il brusio e il borbottare ovunque..mettendo in questione continuamente gli errori più nascosti del re e interpretando falsamente il suo dire….ormai il traditore aveva sparso con una magia  molta zizzania a suo modo per tutta la corte…c’era riuscito…il re ormai era solo.

Le persone della corte commentavano: “cosa voleva dire quell’ospite sconosciuto…forse che il re non è più in grado di governare…forse lo sconosciuto sa  qualcosa che noi non sappiamo…forse il re non è sano davvero…indaghiamo…forse si prende troppa libertà ..forse perchè è peccatore?”

Il buffone sentito dire dai tanti questo parlare..che l’autorità del re era messo in dubbio….preoccupato per il suo re unico suo protettore…si avvicinò e disse al re servendogli da bere…”maestà la tua corona  vacilla…brutti presagi all’orizzonte…hai portato una serpe nel tuo nido..lo credevi amico e non lo é!.”

“Dici davvero mio buffone….forse la corte ha pensieri malvagi contro di me?.Stai forse scherzando come tuo solito….vedrò di capire cosa nasconde questa tua ironia.”

Si alzò e si rivolse a tutti deciso a capire se i suoi sospetti erano fondati.

Nobili e signori del palazzo mi è giunta voce che qualcuno trama una congiura nei miei riguardi..calunniando il mio operato…qualcuno vuole indebolire il mio ruolo di essere il migliore presso di voi…allora vi chiedo…siete voi a me fedeli?

“SI! Sire noi soldati siamo fedeli a sua maestà!” rispose subito il cavaliere…. Ma devi sapere che qualcuno parla male di te a corte.”

“Oh! che triste presagio..vi credevo tutti amici..e sufficiente così poco..ad allontanarvi da me..a non fidarvi più di me?”

Ricordate quel che hanno fatto i miei padri i miei antenati…che liberarono dal disordine il paese e ci instaurarono un regno di pace e di benessere.

Ognuno di voi ha un ruolo..a me molto caro….la vostra devozione mi ha permesso di governare questo paese con molta bravura…ora qualcuno vuole sobillare la rivolta…mi sembra strano..la mia fama è infangata da qualche voce di serpente.

Ma la mia personalità, il mio coraggio..i miei  modi decisi si opporranno a questo suo infame obiettivo.

E voglio risolvere la questione al più presto.
Ai nobili chiedo riguardo in nome del mio passato e del bene che la mia famiglia da secoli ha fatto per il nostro paese.
Al cavaliere e a suoi soldati chiedo fedeltà e il bacio della mano..affinché ritrovi la mia fiducia in lui..e si ricordi che mi promise fedeltà quel giorno quando lo nominai comandate dei soldati…

“subito mio sire ti dimostro la mia devozione alla tua maestà”…il cavaliere con un inchino bacio la mano del re davanti a tutti..

Al prete confessore che mi incoronò e conosce di me tutti i segreti…ricordo la mia devozione alla causa nobile di difensore della fede e della chiesa..come promisi al Signore..il giorno della mia incoronazione… e lui sa che sono ancora degno di questo.

Dal primo ministro pretendo saggezza nel comprendere che sono io lo “spirito utile” che tiene unito il regno.

E infine al popolo il re disse affacciandosi al terrazzo..”ricordate che promisi buon governo..e mai tradii i suoi interessi materiali..che dunque il popolo difenda il suo re dalla congiura.”

“Viva il re… viva il re…rispose il popolo vedendo la sua figura apparire alla finestra del palazzo….egli é degno di governare in quanto è un giusto!”…disse il popolo…viva   Re Libero.

Contento di questo il re si rivolse alla corte…”Che mi sia detto al più presto chi è che infanga il mio nome ed il mio potere sul trono.”

Subito i nobili parlarono e dissero:..”è un ospite… il commerciante dello scettro in regalo..egli ci dice continuamente che anche senza di te… oh!  re il buon governo è fattibile ..ma noi sappiamo che tu sei un simbolo di pace che unisce tutto il regno… sei tu oh!  re lo spirito che unisce il regno con la sua buona immagine…

Il re si compiacque di questo dire  e disse “grazie miei cortigiani!”.

“Che l’ospite ingrato confessi la sua colpa!” ordinò il re:

il traditore fu portato malamente spintonato dai soldati innanzi al re ed all’ospite ingrato non restò che ammettere:

“ebbene si son sincero… io diedi a te lo scettro della figura più utile al regno…ma ora ci ripenso e dico che lo scettro lo merita un altro…ad esempio il cavaliere..che ne dite voi tutti?”.

“Mai!  tradirò il re…disse il cavaliere….vile marrano dovrai provare la mia spada se aggiungi ancora parola al riguardo!” e fece il gesto di sguainare la spada.

“Tu menti qualcuno ti ha messo contro di me… oh! ospite menzognero…..oh! persona traditrice della pace …rivela la congiura!” disse il re al finto commerciante guardandolo con severità dall’alto del trono.

Messo alle strette il finto commerciante disse. “Ebbene si! il capo dei briganti tale Cesare Guappo ..vuole il tuo disonore…ed io c’è l’ho con te…..il re adirato si rivolse ai soldati con tono deciso….cavaliere allontana dalla corte questo manigoldo affinché non lo uccida facendo torto ai miei modi gentili e ospitali….egli meriterebbe la morte…per quel che mi ha fatto…sia quindi rinchiuso nelle galere dei sotterranei del palazzo.

Spaventato l’impostore non si scompose e all’improvviso..si trasformò magicamente in una nube nera….e riprese le sembianze vere..ed apparve come sembianze di Drago… reso enorme dai lunghi denti e dalle zampe artigliate…e si avvicinò minaccioso al re…per divorarlo.

“Presto aiutate il re!” Dissero i cortigiani.

Subito il cavaliere ed i soldati corsero in difesa del re…..ma il drago era gigantesco e il suo fiato fiammeggiante ardeva tutto intorno…con la fiamma del suo alito riempi di fuoco la sala… il cavaliere, il più vicino alla bestia..  stava per soccombere alle fiamme e si difendeva con lo scudo..proteggendosi dalle fiamme e dando colpi di spada ma il lottare era arduo…ed  i soldati con le lance circondarono il drago e lo ferirono sui fianchi….il cavaliere riprese fiato e si avvicinò alla pancia del drago per trafiggerlo..ma il drago con gli artigli delle zampe anteriori lo spinse lontano..ma il cavaliere non si arrese e tornò all’attacco si avvicinò al drago e vi infilò con forza la spada nel fianco…ma il dragò non morì con stupore del cavaliere….il drago intanto con un colpo di coda scaraventò via due soldati contro la parete….fu a questo punto che il re comprese che il drago era un essere soprannaturale e quindi difficile da vincere..e il re disse : “prete! il drago è una creatura del male.. aiuta tu il cavaliere con il tuo consiglio del bene..fa presto!.”

Ed il prete si mise a pregare in ginocchio chiedendo aiuto alla sua divinità ….. ebbe così l’intuito miracoloso ..”posso dare solo consigli” disse il prete…si rivolse al cavaliere ”colpiscili drago al cuore e li la sua forza malvagia ..la sua magia risiede in quella parte del corpo…presto disse urlando il prete sempre rivolto al cavaliere…..il cavaliere lottando contro gli artigli al drago si avvicinò da fronte….con coraggio si difese dagli artigli delle zampe e dai tentativi di mordere del drago e con il grande scudo si difendeva dalle fiamme sprigionate dalla bocca della bestia….diede forza al braccio e con la spada stando in piedi …colpi al cuore il drago che emise grugniti di dolore…subito dalla ferita una nube di energia verde e grigia ne sfuggi…indebolendo il drago…contemporaneamente  i soldati con le lance colpivano dappertutto il mostro.

Ferito e umiliato e indebolito il drago tentò….di fuggire volando per la ampia sala.. poi si diresse sempre volando verso  la balconata fuggendo all’esterno…..il cavaliere ordinò: ai cavalli presto soldati all’inseguimento!…il cavaliere ed i soldati inseguirono  il drago che intanto era volato via fuori dal palazzo….era stato colpito da frecce e colpi di lancia sul corpo.

Il drago volò oltre la montagna della Indifferenza che circondava il regno….fino ai confini del regno…volò oltre la foresta magica.

Nel palazzo intanto si gridava alla vittoria..il mostro era stato vinto.

Il cavaliere ordinò al suo seguito…cavalchiamo intorno alla montagna… ho capito dove è diretto…. è diretto alla terra dei briganti…e li il suo rifugio.

Ferito e umiliato il drago infatti tornava volando da chi lo aveva evocato… avvilito dalla sconfitta e pieno d’ira per i colpi ricevuti pensando “non dovevo obbedire a quel tale Cesare…chi me lo ha fatto fare…volò oltre la foresta maledetta e  si diresse sempre volando dal capo dei brigante Cesare..per chieder a lui di lasciarlo libero dall’impegno ….che era un impegno fallito ormai..a causa della troppa onestà e fedeltà dei cortigiani nei riguardi del loro re Libero.

“Come mai sei tornato così presto” chiese il brigante Cesare….vedendo ferito il drago,  Cesare capì e aggiunse “sei ferito quindi?…buono a niente! .. hai perso..mi hai deluso…ora come soddisferò la mia ambizione di vita….vedi!” rivolto alla maga…”il tuo demone ha fallito..la tua magia è stata debole!”…la maga si offese e maledì il marito malvagio e ambizioso..il drago capì che era stato evocato da due “matti” schiavi della loro stessa  ambizione …lui il demone chiamato  “il drago della discordia” un principe dell’inferno obbedire  a questi stupidi mortali….ed un pò per il dolore delle ferite un pò in quanto adirato e offeso con il capo dei briganti….si avvicinò al capo Cesare Guappo ed in un attimo con un movimento del capo spalancò le fauci…prese prigioniero tra i denti il capo dei briganti..poi con un gesto rapido delle zampe con i suoi artigli prese anche la maga esiliata..la strinse per bene tra le dita unghiute delle zampe

Il brigante Cesare urlò per la paura…la maga restò senza fiato molta era la paura mentre il drago li tratteneva entrambi tra le fauci e con una delle zampe artigliate…il drago aiutandosi con le ali…si diresse volando per il grande corridoio del palazzo del brigante,,..volando incurante si avvicinò al piazzale  rovesciando statue  e mobili..continuò sempre volando via con i suoi due prigionieri…volò al di sopra del piazzale.

Intanto fuori dal castello i soldati del re Libero ed il cavaliere che li guidava stavano arrivando numerosi……il drago si impaurì …. temendo  che il cavaliere lo raggiungesse e pensando al dolore che il prode cavaliere gli avrebbe causato se lo feriva nuovamente ….prese in un attimo il volo versò il cielo e volò in alto con le sue forti ali e sempre tenendo i due prigionieri… volò all’interno di una nube nera che si era intanto formata nel cielo …una nube di tempesta di ecto-plasma nero e grigio che ruotava vorticosamente nel cielo.. tale nube era in realtà la porta dell’inferno….il drago entrò in essa e svanì in quella nube grigia tra lampi e fulmini e fuggì  tornando da dove era arrivato in un’altra dimensione portando con se i due sventurati il capo dei briganti Cesare e la maga esiliata e liberando senza volere dalla tirannia il paese sottostante.

Il cavaliere del re e i suoi soldati  entrarono nella città dei briganti e affrontarono tutti i malvagi che incontravano per strada prendendoli prigionieri, essi non vedendo più il loro capo e credendolo morto ….si spaventaronoo molto e  si diedero alla fuga, mentre tanti tra loro si arrendevano ai soldati.

“Vittoria! il nemico è vinto!”..urlarono i soldati.

Il cavaliere lasciò un presidio di soldati obbedienti alla città vinta… con l’ordine di impedire che i briganti ritornassero a stabilirsi  ….e ripartì per tornare  al suo palazzo a difendere il suo re ….il drago era scomparso..il Cavaliere aveva vinto…ed era contento di questo……

Al  palazzo del re.. il Cavaliere fu accolto come un vittorioso…dal popolo e dalla corte

E il Cavaliere fu proclamato eroe del regno..e fu accolto con un evviva dal popolo e dai suoi soldati.

“Lunga vita al re Libero gridava il popolo….viva il suo cavaliere!”

Da allora in quel  regno ci fu la pace…e tutti ebbero stima del Cavaliere che nonostante le origini povere si era comportato da coraggioso…e fu chiamato dal popolo…”il temerario”….e nessuno da quel giorno ne uomo ne demone….osò affrontare il re Libero…poiché grande era il potere e la fama del suo Cavaliere che lo difendeva..
Una divinità protettiva.. aiutò nel difendere il regno di re Libero da calamità e carestia…creando benessere e pace e portando fortuna a tutto il paese.

Fu così che dopo un pò di silenzio…l’artista di corte chiuse il suo libro…e tutti applaudirono la favola raccontata da lui..

La fine del racconto

“Ecco finito il racconto mio re!” disse l’artista di corte..”quale è il tuo parere a questa favola?”

“Bello! Bravo artista scrittore, mi sono divertito ad ascoltarti…un racconto molto bello..mi sono immedesimato…mi è piaciuto e so qual’è la morale”..ed il re si alzò in piedi per brindare…e disse:

“Ognuno ha il suo ruolo nella vita e se è contento di esso riuscirà ad essere felice..nella vita bisogna temere solamente l’inganno e l’invidia e l’inutilità…occorre fare la propria parte con dovere e sincerità nel nome della giustizia e della libertà…amare il proprio ruolo anche se per qualcuno non è importante… questo è il segreto della vita in pace..se il nostro giudizio sul ruolo che abbiamo è dignitoso grande sarà la nostra gratitudine alla divinità di amore che comanda la vita e porta la pace sulla Terra.

“Si! mio re” ..disse lo scrittore e narratore…”sono contento che tu abbia capito la morale del mio racconto”…e ricambiò il suo brindisi bevendo alla salute del re..

Seguì un brindare di tutti i cortigiani  alla bravura dell’artista scrittore..che fu ringraziato anche con un ennesimo applauso e l’artista ricambio con un elegante inchino.

intanto la cena era terminata da tempo ed i servi cominciarono a spegnere  le fiammelle delle torce del salone… subito la corte salutò e si ritirò piano piano nelle sue stanze ….la notte scese su quella parte di Terra e conciliò il sonno a tutti i suoi abitanti…mentre per i corridoi del palazzo il buio sembrava nascondere i risolini dei paggi comandati nelle loro stanze.

Il buon re dopo avere augurato la buona notte alla sua amata regina, si addormentò e sognò sogni di draghi, cavalieri e di fate…e le creature magiche del bosco nel suo sognare danzavano allegre per lui in suo onore.

Al di fuori del palazzo reale, intanto  la notte calma invitava la luna a proteggere i dormienti..gli animali notturni del bosco andavano a caccia di prede e sulle mura che circondavano il palazzo..le sentinelle armate sulle torri attente e ben sveglie ma annoiate, facevano la guardia  a tutto il palazzo, provando un pò invidia per chi invece riposava…ma erano sempre ugualmente obbedienti al loro incarico..

Fine

Milano, Settembre 2009

Autore: Egidio Zippone

Giudizio: serio, interessante

voto (da 5 a 10): 9

Favola: ad ognuno il suo ruolo..(per ragazzi)ultima modifica: 2023-01-22T11:11:29+01:00da scrittore59