Favola: la iena furba e la vendetta del cervo (per ragazzi)

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(racconto di tipo nero e verde)

tempo teorico da dedicare per la lettura 20 minuti..

FAVOLE DI EGIDIO..

Favola: la iena furba e la vendetta del cervo..

INTRODUZIONE: a volte certi peccatori per fuggire alle loro punizioni..inventano ragionamenti che coinvolgono la vita di altri causando disagio..

INIZIO

Nel mondo delle favole, dal punto di vista geografico la natura è simile ma non identica a quella della realtà, nel mondo della fantasia accadde che un giorno:

una iena disprezzata dagli altri animali per il suo brutto aspetto e per il suo stile di vita ed il suo disgustoso modo di nutrirsi.. incontrò il Signore della Natura e temendo di essere punita a causa dell’antipatia degli altri animali che si ritenevano più sani di lei e più puliti, così consigliò al Signore della Natura avendolo incontrato:

“mio Signore comprendi e tollera i peccati delle iene come me ..ma é giusto che qualcosa rimproveri..ascolta il mio consiglio allora……invece di punire i molti peccati che commettono gli animali..rimprovera e causa molta sofferenza ad una sola diversità commessa dagli animali…. noi iene sappiamo ad esempio di un cervo che non ha duplicato i suoi geni e forse mai lo farà.. cioè non ha figli oppure non ne vuole…io iena invece ho fatto figli..non punire quindi me …ed invece punisci con la depressione solo quel cervo.. che sta disobbedendo al tuo consiglio di vivere sulla Terra e di moltiplicarsi nella sua specie..”

il Signore della Natura ascoltò le ragioni della iena e rimproverò nuovamente la iena per aver rinunciato a nutrirsi andando a caccia di animali vivi come facevano gli altri predatori, invece di scegliere per sola pigrizia di cibarsi di resti di animali già morti da giorni come faceva, ed il Signore della Natura intuì che i rimproveri della iena erano invece causati dalla sola furbizia escogitata in modo da poter approfittare anche lei di qualcuno tra gli animali..e poi rispose:

“non è un problema per la vita del mondo degli animali che qualche animale non avrà figli…poiché è la moltitudine della quantità degli animali e non la qualità degli animali a garantire il proseguimento della vita animale sul pianeta ..ed quindi sarà la moltitudine del branco a impedire la estinzione di qualunque specie..”

e poi il Signore della Natura continuò:

“tanto ho capito che tu iena sei una furba..e insisti a pretendere da me rimproveri ad altri.. per evitare che sei tu ad essere punita..ed ottenere in questo modo il permesso iniquo di poter approfittare del benessere di altri animali e dando in cambio la tristezza causata dai rimproveri che ricevete voi iene.

Il Signore della Natura mai e poi mai..ha deciso che sarà un giudice iniquo della vita..e quindi ti disapprovo e ti ordino di allontanarti da me cattiva consigliera..”

Fu così che il Signore della Natura negò l’aver fortuna alla iena per punirla della sua intenzione iniqua..di far soffrire sempre gli stessi..

Fu così che un giorno il cervo avendo saputo da un’aquila.. che una iena aveva parlato in malo modo di lui al Signore della vita e della Natura…obbedendo alla sua natura di animale… il cervo di questa favola..decise di vendicarsi…poiché dovete sapere che per quel cervo l’importante, da non disobbedire mai, era di non farsi catturare dagli esseri umani restando sempre libero..

Un giorno il cervo si recò nella tana di una tigre ..durante l’assenza dell’animale più feroce di tutti..e scrisse sulla parete della grotta della tana (dovete sapere nelle mie favole gli animali oltre che parlare sanno anche scrivere e leggere in quanto la Fantasia dei lettori e soprattutto dei bambini lo permette) il cervo si mise quindi a scrivere sulle pareti della caverna, dove la tigre trascorreva la notte e si nascondeva durante le giornate di pioggia..sulle pareti il cervo scrisse con dei legnetti carbonizzati un segreto della iena con parole che suggerivano dove si nascondeva una cicciottella e gustosa iena dalla carne tenera tenera e saporita al palato di una tigre feroce..e poi furbescamente se ne andò..

La tigre tornò nella sua tana ..lesse il messaggio anonimo scritto sulle pareti rocciose della tana..e non seppe mai chi ne fu l’autore..

La tigre feroce il giorno dopo seguendo le istruzioni delle parole scritte, si recò in quel luogo…trovò e vide la indifesa iena mentre dormiva..e gli si lanciò contro e la divorò in poco tempo…gnam gnam..

Giorni dopo il cervo avendo capito che la iena sua nemica era finalmente morta…disse compiaciuto tra se e se:

“Saggio è il Signore della Natura nel giudicare la vita degli animali ed Onnisciente e giusto nel comprendere che in ogni specie di animale ci sono  tanti modi di vivere..impedendo così all’iniquità crudele ed assolutista di qualcuno di diffondersi nel mondo..”

MORALE:

Il Signore della Natura comprese il sentimento di vendetta che fu appagato dal cervo..poiché il disagio che rischiava il cervo di subire era considerato da Lui e dal cervo troppo grande..si! vivere provando  depressione ..a causa del dovere di ritenere se stesso il solo animale anomalo… e quindi unico animale dannoso come esempio alla vita degli altri..

Fortuna per il cervo fu… che il Signore della Natura si rifiutò di assecondare la furbizia della iena ..

fine.

autore: Egidio Zippone

Milano, Novembre 2021

giudizio: istruttivo, fantasioso

voto: (da 5 a 10): 9

Favola: la iena furba e la vendetta del cervo (per ragazzi)ultima modifica: 2021-11-24T09:03:17+01:00da scrittore59